Partiamo dal presupposto che, affinché le newsletter si possano rivelare davvero efficaci, è fondamentale disporre di una lista di contatti sufficientemente ampia. Come puoi reperire nuovi contatti? Alcune idee potrebbero essere:
- Creare un lead flow su HubSpot da inserire nelle pagine del sito per invogliare gli utenti a iscriversi al tuo servizio di newsletter. Lo abbiamo fatto anche noi di NetStrategy e si sta rivelando particolarmente efficace:
- Realizzare i cosiddetti “contenuti premium”, video, e-book, guide a cui un utente del tuo sito può accedere una volta che ti ha rilasciato i suoi dati di contatto;
- Inserire all’interno di ogni pagina del tuo sito un form di contatto, cosicché l’utente, in qualunque pagina si trovi, possa realizzare un’interazione con la tua azienda.
Una volta attivate queste azioni strategiche (e molte altre), potrai disporre di una corposa lista di contatti. È a questo punto che ti sorgerà un dubbio amletico: davvero tutti i tuoi contatti potranno essere contenti di ricevere la tua newsletter? A seconda del punto esatto del loro processo decisionale (Buyer's Journey) in cui essi si trovano, potranno presentare caratteristiche e interessi diversi: mentre chi si è iscritto al servizio di newsletter sarà sicuramente lieto di ricevere le tue e-mail, meno contento sarà colui che ha voluto scaricarsi un contenuto premium e di sicuro non si sarebbe aspettato di vedere la propria posta elettronica piena di e-mail.
Proprio per la vastità ed eterogeneità del tuo database di clienti e di contatti, HubSpot ti dà la possibilità di segmentarlo e creare delle specifiche liste. Clicca quindi su “Contacts > lists” e successivamente, in alto a destra, su “Create lists”. A questo punto, ti troverai di fronte a una serie di filtri che potrai aggiungere alla tua lista per renderla la più segmentata possibile.
Come puoi segmentare i tuoi contatti in vista dell’invio delle tue newsletter? Prima di tutto, ti consiglio di realizzare una lista specifica per chi ha scaricato un contenuto premium. Come dicevamo, questo genere di utente potrebbe non sentirsi felice di ricevere le tue e-mail se queste si riveleranno troppo lontane dalla loro esigenza. Tuttavia, ciò non vuol dire che tutte le newsletter si riveleranno inefficaci per questa lista.
Facciamo un esempio e proviamo a pensare di aver scaricato una guida su come arredare con stile il nostro salotto. Quasi sicuramente, ci infastidirebbe non poco ricevere, a distanza di pochi giorni, una newsletter dall'oggetto: "Come puoi rendere perfetto il tuo terrazzo?", perché a nulla c'entra con la nostra esigenza. Ciononostante, se ricevessimo un'e-mail dal titolo "Ecco altri consigli per arredare il tuo salotto", spalancheremmo subito gli occhi, estremamente incuriositi. Ecco quindi l'importanza di continuare a educare, per mezzo di contenuti pertinenti, anche gli utenti che sono a uno stadio superficiale del proprio processo d'acquisto (vogliono solo ricevere informazioni, ma non sono ancora pronti per contattare un'azienda).
Oltre a tenere conto del canale di acquisizione del contatto, nella suddivisione in liste presta attenzione anche alle azioni che questo ha svolto all’interno del sito. Potrebbe esserci infatti il lead che ha compilato il form di contatto e poi è sparito nel nulla e quello che, invece, lo ha compilato e periodicamente torna a visualizzare il tuo sito. Queste azioni denotano gradi d’interesse differenti nei confronti del tuo business e per questo motivo devono essere considerati con minuziosa attenzione.