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28.04.22

HubSpot VS MailChimp: quale soluzione per l’email marketing?

CRM

Meglio HubSpot?
O meglio MailChimp?

In cosa si differenziano e come riuscire a capire quale scegliere per la propria azienda?

Oggi vogliamo andare ad analizzare una delle tante "lotte" e rivalità tipiche del mondo digital: quella che vede HubSpot VS MailChimp, due delle principali piattaforme per l’attuazione di strategie di email marketing. L’email marketing è una strategia centrale nell’ambito del web marketing e per attuarla, naturalmente, le aziende si trovano spesso a dover prendere questa decisione.

In questo articolo andremo a confrontare questi due software nel dettaglio, cercando di capire le caratteristiche dell’uno e dell’altro e in cosa si differenziano. Pronto a scoprire da che parte schierarti per dare alla tua azienda la migliore soluzione per l’email marketing?

HubSpot e MailChimp: una panoramica generale

Le due storie dietro questi nomi sono molto diverse tra loro, ma hanno una cosa in comune: entrambe sono storie di successo che iniziano molti anni fa negli Stati Uniti d’America, terra che notoriamente ha sfornato la maggior parte dei grandi colossi della tecnologia e del Web che oggi fanno parte delle attività quotidiane o lavorative di milioni di persone in tutto il mondo.

MailChimp, l'email marketing per tutti

MailChimp nasce ben 18 anni fa, nel 2001, dalle menti di Ben Chestnut e Dan Kurzius. Gli allora trentenni Ben e Dan avevano dato il via a una web design agency a cui avevano dato il nome di Rocket Science Group; un nome che – a leggerlo con il senno di poi – sembra quasi presagire quella che fu crescita destinata ad arrivare alle stelle. L’agenzia di Chestnut e Kurzius (rispettivamente provenienti dagli stati della Georgia e del New Mexico, nel sud degli U.S.A.) si rivolgeva soprattutto alle grandi compagnie. Tuttavia, con un occhio di riguardo per i loro clienti più piccoli, i due decisero di creare un servizio di email marketing fatto appositamente per loro. Fu così che nacque MailChimp: nei primi anni Duemila esistevano solo software complessi e dispendiosi per l’invio di email e la loro alternativa voleva proprio porsi in controtendenza, offrendo semplicità senza rinunciare alla funzionalità. L’obiettivo finale, non a caso, era quello di offrire anche ai piccoli imprenditori la possibilità di avere accesso a uno strumento che potesse aiutarli a crescere e a raggiungere i competitor.

Ben Chestnut e Dan Kurzius, insomma, crearono MailChimp proprio pensando alle esigenze delle piccole e medie imprese, agendo di conseguenza per creare un prodotto che potesse adattarsi alla perfezione a queste realtà. Nel corso del tempo, questa filosofia di base è rimasta immutata: anche oggi sulla home page del sito di MailChimp si può leggere “It’s easy to get started”, a conferma di quanto rilievo sia stato dato al cercare di porsi come software alla portata di tutti.

MailChimp, negli anni, è andato ad evolversi. Primo importante punto di svolta si verifica nel 2007, quando Kurzius e Chestnut decidono di chiudere la loro web design agency per dedicarsi totalmente a MailChimp. Nata unicamente come strumento per l’email marketing, nel corso del tempo si fece sempre più pressante la richiesta, da parte dei clienti stessi, di un’estensione dei servizi offerti, che mantenessero quell’idea di fondo che prometteva anche ai piccoli business di crescere e di avere successo.

È proprio così che MailChimp arriva fino ai giorni nostri, ormai evoluta e trasformatasi in una vera e propria piattaforma dedicata al marketing.

HubSpot, la svolta dell'Inbound Marketing

HubSpot, vede la luce ufficialmente a giugno 2006, a non troppi anni di distanza da MailChimp. I fondatori, Brian Halligan and Dharmesh Shah, fecero partire il proprio progetto da una convinzione: il modo in cui i consumatori acquistavano era cambiato e continuava a cambiare. Il vecchio modello di vendita che andava a cercare l’attenzione del cliente per convincerlo all’acquisto non era più efficace e, al contrario, rischiava persino di infastidire il consumatore. Si rendeva necessaria una svolta, che Halligan e Shah resero concreta con la filosofia “inbound”, concetto che racchiudeva – e racchiude tuttora – una modalità di marketing finalizzata ad attirare il potenziale cliente senza interromperlo nelle sue attività quotidiane ma offrendogli un aiuto concreto per le sue necessità del momento.

Il mondo e la filosofia HubSpot, dunque, ruotano attorno all’Inbound Marketing: la piattaforma, nata su queste premesse, rende possibile l’attuazione di strategie inbound tramite molteplici strumenti. Iniziando con piccole realtà aziendali, HubSpot ha rapidamente spostato il proprio focus su business più grandi. All’interno di HubSpot, l’email marketing è solo uno dei tanti pezzi di un puzzle ricco di dettagli che permette alle aziende di ogni dimensione di crescere e guadagnare clienti, specie se utilizzati in combinazione come suggerisce lo slogan “Powerful alone. Better together” nella home page di HubSpot.

Tornando a parlare di HubSpot VS Mailchimp, risulta evidente quanta differenza intercorre tra le due realtà: la prima nasce come risposta a un cambiamento e alla necessità di modificare approccio per accontentare un nuovo tipo di consumatore, tramite numerosi strumenti utili in ottica inbound; la seconda, invece, ha origine come software per l’email marketing pensato per le piccole imprese poi andato a svilupparsi e a rendersi più completo. E se HubSpot ormai, pur adattandosi a tutte le imprese, si rende particolarmente adatta alle aziende maggiori, MailChimp mantiene l’attenzione sui più piccoli.

Le differenze però non si limitano alla storia che sta dietro alle due piattaforme: ciò che incide davvero quando si deve scegliere a quale rivolgersi per una buona strategia di email marketing sono numerosi altri aspetti, più pratici e tecnici, per certi versi. Tra questi, senza dubbio, ci sono i costi, la semplicità di utilizzo e le funzionalità offerte. Vediamoli nel dettaglio!

Curioso di scoprire qualcosa in più sull'email marketing? Abbiamo degli articoli che possono fare per te:

HubSpot VS MailChimp: costi

Il fattore economico incide sempre tanto sulle decisioni di qualsiasi genere, specie all’interno di un’azienda. È fondamentale, infatti, comprendere se il gioco vale la candela. L’investimento da sostenere deve essere qualcosa che possa aiutare effettivamente il business a crescere, migliorandone l’efficienza e le performance. Anche nella scelta tra HubSpot e MailChimp, dunque, il costo non è sicuramente un aspetto trascurabile; specie perché siamo di fronte a due piattaforme che non potrebbero essere più diverse, da questo punto di vista.

MailChimp deve la sua popolarità anche a questo: è gratis. O meglio, offre un piano completamente gratuito che permette di creare e inviare newsletter a un massimo di 2000 contatti (il che, per la maggior parte delle piccole imprese, è assolutamente sufficiente), anche con la possibilità di programmare gli invii per organizzare meglio il lavoro.

HubSpot, al contrario, non prevede un servizio completo di email marketing gratuito, poiché tutte le funzionalità più avanzate (ma per questo anche indispensabili) vengono offerte solo a pagamento. Il pacchetto più economico è chiamato HubSpot Starter e, nella versione Marketing Hub che comprende i vari tool per l’email marketing, costa 46 € al mese. Per questa cifra, nota bene, non si ottiene solo un software per creare email: la piattaforma si va a integrare perfettamente al CRM dell’azienda, consentendo una efficace e rapida gestione dei lead e dei clienti già acquisiti.

Nel prendere posizione nello scontro HubSpot VS MailChimp, dunque, tieni in considerazione questo aspetto senza perdere di vista le tue esigenze: in un certo senso, quella tra HubSpot e MailChimp è una differenza di approccio al marketing: più avanzato e sofisticato in un caso e più semplice e basilare nell’altro.

HubSpot VS MailChimp: semplicità d'utilizzo

Abbiamo visto come MailChimp abbia posto fin dalle origini la sua attenzione sul rendersi semplice anche per chi è alle prime armi con l’email marketing. Proprio per questa ragione, questo sistema può essere adottato con facilità per produrre newsletter accattivanti anche dal punto di vista grafico, grazie alla presenza di numerosi template predefiniti tra cui scegliere.

La creazione di newsletter diventa, in tal modo, un’operazione possibile anche all’interno di aziende che non hanno un team con particolari competenze in materia: l’interfaccia è abbastanza intuitiva ed è semplice comprenderne le funzionalità. La realizzazione della newsletter, con MailChimp, procede per blocchi: testi, immagini, video e numerosi altri elementi possono essere aggiunti al template grazie alla funzione “drag-and-drop” e modificati in base alle proprie necessità.

Ciò che su MailChimp risulta più macchinoso e, per usare un termine anglosassone, time-consuming è sicuramente l’inserimento dei contatti a cui la newsletter dovrà essere inviata. Infatti, MailChimp consente la creazione di liste che possono essere create importando manualmente i dati dei contatti. Una volta creata una lista (definita “audience” su MailChimp) per inviare la newsletter bisognerà creare una campagna, in cui si andranno ad associare i vari elementi – template grafico e audience – e si procederà all’invio.

Il funzionamento di HubSpot è decisamente differente e se a primo impatto può risultare più complesso – specie a causa della grande quantità di features che comprende – a uno sguardo più attento risulta evidente quante potenzialità questa piattaforma possa offrire. Come MailChimp, HubSpot propone un’ampia galleria di template preimpostati tra cui poter scegliere, ma ancor prima offre l’opportunità di scegliere che tipo di email creare. Infatti, con HubSpot è possibile realizzare non solo classiche newsletter, ma anche email automatizzate collegate a determinati workflow e email di aggiornamento automatico collegate, per esempio, al blog aziendale.

La modalità di creazione di una newsletter con HubSpot non differisce troppo da quella tipica di MailChimp. La piattaforma di Halligan e Shah, tuttavia, è molto più ricca di strumenti che la rendono molto più efficace e completa.

Per ciò che riguarda la semplicità d’utilizzo, in definitiva, lo scontro HubSpot VS MailChimp sembrerebbe vedere quest’ultimo come il vincitore. Del resto, MailChimp fa della semplicità il proprio cavallo di battaglia e non stupisce che il suo utilizzo sia a prova di inesperto, perfetto per chi è agli inizi. Ma non fraintendiamoci: anche HubSpot è molto intuitivo e, benché sulle prime possa essere non adatto a tutti, con una buona agenzia di marketing a supportarti, per esempio, potresti facilmente scoprirne tutte le meraviglie.

HubSpot VS MailChimp: funzionalità

Arriviamo al cuore della diversità che caratterizza la contrapposizione HubSpot VS MailChimp: le funzionalità offerte. Dopo tutto, sono queste il fattore determinante per capire quale possa avere maggior efficacia per gli obiettivi della tua azienda, forse persino più determinante dei costi da sostenere.

Partiamo con il ribadire un concetto essenziale, per l’argomento trattato: MailChimp nasce come software per l’email marketing e, pur evolvendo in qualcosa di più elaborato, mantiene il suo focus su tale servizio; HubSpot, invece, è una piattaforma per la Marketing Automation che trova il suo punto di forza proprio nel fatto di essere un servizio completo e avanzato, dotato di tutti gli strumenti per gestire le attività di marketing e sales di ogni azienda.

Di conseguenza, HubSpot può avere un impatto significativamente maggiore sulla crescita delle imprese, specie grazie alla sua adattabilità: le piccole e medie imprese possono trarne grande beneficio e lo stesso discorso può valere per le grandi compagnie. Infatti, HubSpot offre un CRM avanzato che va ad integrarsi con software per i reparti marketing e sales, studiati appositamente per la crescita di ogni business.

MailChimp, invece, presenta potenzialità minori benché comunque molto utili e facilmente adottabili anche dalle start-up e dalle piccole imprese. Ad ogni modo, non è un servizio completo come HubSpot e integrarlo con altri strumenti essenziali all’interno di un’azienda non sempre risulta pratico.

Le funzionalità di HubSpot

L’email marketing, con HubSpot, si arricchisce di numerosi elementi che possono rendere ogni newsletter uno strumento vincente per la propria strategia di Lead Nurturing: ogni email deve essere capace di stimolare l’interesse del cliente e portarlo all’acquisto.

Ponendosi in perfetta ottica inbound, HubSpot consente di creare newsletter efficaci grazie a varie funzionalità e strumenti che vanno a considerare diversi aspetti:

  • GRAFICA: template e design tool – Come accennato anche precedentemente, HubSpot offre dei template predefiniti su cui costruire le proprie newsletter, inserendo liberamente contenuti e immagini rappresentativi della propria azienda. Tuttavia, per necessità più avanzate e per dare unicità ad ogni campagna di email marketing, HubSpot offre dei design tool che permettono la creazione da zero di un template, così da impostare una veste grafica originale e riutilizzabile per più newsletter. Ciò permette non solo di creare email che rispecchino in tutto e per tutto l’azienda, rendendole immediatamente riconoscibili per l’utente, ma offre anche la libertà di strutturare le newsletter in base alle necessità comunicative e agli obiettivi del business.
  • GESTIONE CONTATTI: Customer Relationship Management – Con HubSpot si ha la possibilità di integrare il proprio CRM con lo strumento dedicato all’email marketing. Un vantaggio enorme, dal momento che il gestionale di HubSpot permette di mantenere sotto controllo tutti i contatti, segmentandoli in liste poi utilizzabili per strategie di email marketing segmentato. Cosa significa? Semplice: costruendo liste in base a tratti in comune tra i contatti (età, localizzazione geografica, preferenze o altri criteri determinati in base alle esigenze aziendali), la comunicazione potrà essere più mirata e dunque più efficace, il che permetterà più facilmente la conversione dei lead in clienti.
  • PERSONALIZZAZIONE: token – Un aspetto centrale per l’efficacia di una newsletter riguarda poi la personalizzazione, cioè la capacità di rendere ogni mail su misura per ogni contatto. Naturalmente, non si può pensare di creare un messaggio diverso per ognuno dei contatti presenti nel proprio database: specie in presenza di grandi numeri, ma non solo, questo sarebbe un lavoro immenso e dispersivo. Proprio per rispondere a questa esigenza, HubSpot consente di inserire dei token per la personalizzazione delle email in base alle informazioni registrate sul proprio database. I token per la personalizzazione non sono altro che degli elementi che, legandosi direttamente all’HubSpot CRM, permettono di inserire dati precisi dell’utente in modo da rendere la newsletter davvero personale e – apparentemente – fatta apposta per lui.

Una newsletter customizzata è molto più efficace di una generica ed è proprio questo che rende la personalizzazione così importante. Il contatto si sentirà speciale, in un certo senso, e sarà più propenso a concludere un acquisto.

  • AUTOMATIZZAZIONE: workflow – In linea con un approccio al marketing integrato, HubSpot prevede la possibilità di creare workflow specifici che vengono eseguiti in maniera automatica al realizzarsi di determinate condizioni o comportamenti degli utenti. Per esempio, grazie ad HubSpot potresti creare un workflow apposito per l’utente che scarica un contenuto dal tuo sito aziendale: nel momento stesso in cui l’utente compila il form per il download, il workflow prende il via e l’utente riceve la prima delle mail previste, a cui ne seguiranno altre al fine di mantenere vivo il rapporto e convincere il contatto a concludere l’acquisto. Tutto questo processo si svolge in maniera automatica, il che è un enorme vantaggio: da una parte si ha un grande risparmio di tempo, dall’altra si incrementano notevolmente le possibilità di trarre valore dai propri lead e clienti.
  • STATISTICHE: monitoraggio e analisi dei dati – HubSpot, potendo contare sulla grande mole di dati contenuta all’interno del CRM, offre numerosi dati e statistiche per ognuna delle email inviate, tra cui l’Open Rate (tasso di apertura), il Click Rate, i Top clicked link (link più cliccati all’interno della mail), i Top engaged contacts (cioè i contatti che hanno registrato una maggiore interazione con l’email) e il tempo speso nella visualizzazione dell’email.

Le funzionalità di MailChimp

Con MailChimp, come già detto, si ha il grande vantaggio di poter sfruttare gratuitamente un software per l’email marketing che offre una certa completezza, seppur limitata rispetto ad HubSpot. Le funzionalità di MailChimp, comunque, sono varie e permettono di costruire strategie di email marketing che possono funzionare ugualmente, se costruite a dovere. Riprendiamo gli aspetti analizzati prima, così da rendere più semplice il confronto con HubSpot:

  • GRAFICA: template predefiniti – Su MailChimp esistono svariati template base da cui partire per costruire la propria newsletter. Una fornita galleria di esempi compone la ricca offerta e su questa è facile scegliere e farsi un’idea di come strutturare l’email, modificandola nelle sue varie parti grazie al “drag-and-drop”. Per una modifica più avanzata, MailChimp non offre la libertà creativa possibile con HubSpot, ma se si conosce qualche base di HTML non è complicato dare originalità all’email in modo da renderla più in linea con l’immagine che si vuol dare dell’azienda.
  • GESTIONE CONTATTI: liste – Con MailChimp i vari contatti a cui destinerai le tue newsletter possono essere raggruppati in liste, secondo le tue preferenze, in modo tale da poter rendere più semplice l’invio di contenuti mirati e adeguati alle caratteristiche e alle esigenze dei clienti o lead. In questo caso non si ha l’integrazione con un CRM, dunque le liste conterranno solo quei contatti che andrai a importare e a suddividere manualmente.
  • PERSONALIZZAZIONE: merge tags – I cosiddetti Merge Tags rappresentano la modalità attraverso cui MailChimp consente di personalizzare le proprie newsletter, in modo tale da renderle “giuste” per ogni singolo contatto. Il loro funzionamento è molto simile a quello dei token di HubSpot: tramite l’inserimento di un codice preciso, si crea un campo dinamico che varia in base ai dati presenti nella lista di riferimento. Bisogna quindi fare attenzione: se un dato non è stato inserito all’interno della lista, l’utilizzo del Merge Tag non sarà possibile.
  • AUTOMATIZZAZIONE: invii programmabili – Anche con MailChimp è possibile definire quando una determinata newsletter sarà inviata. Questa è senza dubbio una funzionalità molto utile, in quanto permette di creare la mail in qualsiasi momento per poi programmare l’invio successivamente. Con il Free Plan non è possibile creare una serie di email da programmare e inviare, ma ciò è possibile con i piani più avanzati, a pagamento.
  • STATISTICHE: tracking dei dati – MailChimp dà anche accesso a dati e informazioni di base per capire l’andamento della campagna email marketing creata. Nella sezione “Reports” è possibile consultare diverse metriche sulle performance della singola newsletter, come l’Open Rate, il Click Rate, l’andamento lungo le prime 24 ore (24-hour performance), i Top links, gli iscritti che hanno aperto la mail più volte e non solo.

Conclusione

HubSpot VS MailChimp: una sfida infinita? A conclusione di questo articolo potremmo dire: dipende. L’email marketing è un’attività importante ed è necessario individuare attentamente le esigenze dell’azienda per capire a quale piattaforma affidarsi. Senza dubbio, per le piccole aziende senza troppo budget, MailChimp è un’ottima soluzione: anche nel suo pacchetto gratuito contiene tutte le funzionalità necessarie per una strategia di email marketing efficace. Tuttavia, per chi voglia investire e adottare un approccio al marketing integrato, HubSpot è da considerarsi il vincitore: grazie all’integrazione con un CRM estremamente funzionale e con i numerosi altri strumenti, HubSpot offre un servizio a tutto tondo che permette a ogni azienda di sfruttare il potere dell’Inbound Marketing per crescere e aumentare il fatturato.

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