Aggiornamento Google giugno 2019: tutto quello che c’è da sapere

A distanza di nemmeno due mesi dall’ultimo aggiornamento algoritmico, Google ha sorpreso nuovamente i SEO Specialist di tutto il mondo annunciando una nuova modifica dei criteri per l’ottenimento del ranking.

Il 3 giugno 2019, infatti, è stato implementato quello che è stato ribattezzato come June 2019 Core Update

Questo aggiornamento si è rivelato fin da subito come una modifica a cui fare molta attenzione e che, come previsto, ha avuto un forte impatto sull’andamento di moltissimi siti web. Se hai notato un improvviso aumento o decremento della visibilità del tuo sito, probabilmente è proprio questo update ad averne la colpa (o il merito)! In questo articolo, cercheremo di fare un po’ di ordine e di capire cosa si nasconde dietro questo ennesimo aggiornamento di Google. Iniziamo!

Contenuti in breve:

Core update: gli aggiornamenti più incisivi

Prima di addentrarci nelle specificità dell’aggiornamento della scorsa settimana, è bene chiarire che cosa si intende con il termine Core Update. Un aggiornamento di questo tipo, infatti, non deve essere confuso con altre modifiche algoritmiche implementate in passato, tra cui possiamo ricordare le più celebri, come Penguin e Panda. Questi aggiornamenti sono stati studiati per risolvere specifiche questioni interne al motore di ricerca, in modo da eliminare delle problematiche che andavano a danneggiare il buon funzionamento del sistema e a rendere poco soddisfacente l’esperienza degli utenti. Penguin, per esempio, andò a correggere l’algoritmo base di Google in modo da analizzare più attentamente il link profile dei siti web e verificare che ogni link in entrata fosse conforme ai parametri stabiliti. In presenza di mancata conformità, i siti web venivano penalizzati perché considerati colpevoli di aver in qualche modo “manipolato” i risultati forniti dal motore di ricerca.

Diversamente, i Core Update sono aggiornamenti Google che non hanno uno specifico obiettivo riguardo precise caratteristiche dei siti web o tipologie di query di ricerca. Piuttosto, questo tipo di aggiornamenti vengono implementati con lo scopo di migliorare le capacità di comprensione e di risposta del motore di ricerca in riferimento alle ricerche degli utenti, così da restituire risultati sempre più utili e attinenti. I Core Update hanno un impatto sui siti web da molteplici punti di vista: dal primo Google Core Update, registrato da Searchmetrics nel gennaio 2016, ne è passato di tempo e, ogni anno, sono diversi gli aggiornamenti di questo tipo che vengono implementati.

A causa della loro natura, i Core Update rappresentano gli aggiornamenti più complicati da comprendere: per farla semplice, potremmo dire che consistono nella modifica dei numerosissimi fattori che determinano il ranking. Google, insomma, va a modificare il peso e l’importanza dati ad alcuni di questi fattori e ciò causa le varie oscillazioni che si osservano in seguito a ogni aggiornamento. Dietro questi update, probabilmente, c’è il tentativo del colosso di Mountain View di puntare sempre più al Machine Learning.

Hai già qualche domanda?

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June 2019 core update: l’annuncio

L’aggiornamento Google di giugno 2019 ha fatto parlare molto di sé, perfino prima di essere implementato. Infatti, per la prima volta, Google ha annunciato con un post su Twitter l’arrivo di un nuovo cambiamento nell’algoritmo: una cosa mai accaduta prima. Il 2 giugno 2019, l’account Google Search Liaison ha infatti pubblicato il seguente messaggio:

L’annuncio ha immediatamente scatenato un’accesa discussione insieme a non poche preoccupazioni: a far pensare al peggio non era solo l’aggiornamento in sé, ma la stessa scelta comunicativa. Google non ci ha mai abituato a un tale anticipo. Solitamente, anzi, la notizia dell’aggiornamento algoritmico giungeva a cose fatte, quando già tutti si chiedevano cosa fosse successo e Google si limitava semplicemente a confermare i sospetti. Per placare gli animi, Danny Sullivan – search liaison di Google – è intervenuto direttamente, in risposta a uno dei tanti post sulla faccenda:

A detta di Sullivan, dunque, l’aggiornamento Google di questo giugno 2019 non è niente di “speciale”, ma solo uno dei soliti aggiornamenti che Google implementa regolarmente. Eppure, già dai primissimi giorni successivi all’aggiornamento molti siti web ne hanno accusato il colpo.

Quali conseguenze?

Nonostante le rassicurazioni di Danny Sullivan, il nuovo aggiornamento Google di giugno si è fatto sentire eccome. Del resto, non dobbiamo dimenticare che si tratta pur sempre di un Core Update e, in quanto tale, non poteva certamente passare inosservato.

È ancora presto per parlare dei reali effetti di questo June 2019 Core Update, ma i primi dati sono già emersi e si può già trarre qualche preziosa informazione da essi. I principali data provider per la Search Engine Optimization hanno seguito l’andamento delle SERP di Google fin dal giorno del lancio del nuovo update, il 3 giugno, pur consapevoli del fatto che l’implementazione avrebbe necessitato di un periodo tra sette e dieci giorni per potersi dichiarare pienamente compiuta.

Il fondatore di Searchmetrics, Marcus Tober, ha evidenziato come questo update sembri aver ripristinato alcune delle modifiche fatte con l’aggiornamento di marzo. Molti di coloro che erano stati danneggiati dal cosiddetto Florida 2.0 risultano essere i vincitori con questa nuova modifica algoritmica, il che avvalora la tesi di Tober:

Secondo Tober, insomma, alcuni dei criteri fissati con lo scorso aggiornamento sarebbero stati rivisti alla luce dei risultati ottenuti.

Johannes Beus, CEO e fondatore di Sistrix, fa inoltre notare come i cambiamenti più significativi, a livello di visibilità, si siano registrati tra il 5 e il 6 giugno, dunque a qualche giorno dal rolling out del Core Update di giugno. Il numero di domini colpiti dall’algoritmo – sia in positivo che in negativo – è elevato: questo Core Update sembrerebbe aver avuto una portata decisamente maggiore rispetto a molti degli aggiornamenti precedenti. I dati di Sistrix mettono in luce come i siti di informazione risultino i favoriti dall’algoritmo (specie nel Regno Unito in cui tra i domini vincitori troviamo mirror.co.ukthesun.co.uk e huffpost.com), insieme a quelli definiti con espressione anglosassone come YMYL (“Your Money, Your Life”), cioè relativi al campo della finanza e di salute e benessere. Tuttavia, questo dato sembra messo in crisi dalla lista dei siti maggiormente danneggiati, tra cui troviamo domini appartenenti alle stesse categorie nominate precedentemente, perlomeno in Gran Bretagna. In Italia, invece, la situazione sembra essere leggermente differente e, secondo la ricerca di Sistrix Italia, parrebbe che Google stia valutando anche nuovi domini, come ticketcrociere.it o noene-italia.com. Di seguito, possiamo vedere la classifica dei domini che sono risultati essere favoriti dall’aggiornamento:

Al contrario, i seguenti domini hanno risentito maggiormente delle modifiche algoritmiche:

Anche Rank Ranger ha detto la sua, pubblicando una prima panoramica degli effetti del June 2019 Core Update su Twitter, il 5 giugno:

Pur specificando che si trattava solo di dati preliminari e che l’aggiornamento era ancora in via d’implementazione, Rank Ranger fa notare come le nicchie che hanno subito le maggiori fluttuazioni siano state quella relativa al gioco d’azzardo (gambling), seguita da salute e finanza (health e finance). A livello ancor più generale, Rank Ranger fa notare come l’oscillazione delle SERP di Google sia stata estremamente elevata in seguito al Core Update, come non accadeva fin dallo scorso aggiornamento:

A giudicare da questi primi dati si potrebbe dire che Google stia cercando di dare sempre maggiore rilevanza ai contenuti, in modo tale da favorire gli utenti e offrire risposte sempre più accurate e adeguate. Sembrerebbe confermarlo anche il fatto che a metà maggio Google abbia aggiornato le sue Quality Rater Guidelines, dando maggiore importanza alla qualità dei contenuti.

Come rispondere all'aggiornamento google di giugno 2019?

L’abbiamo già detto ma repetita iuvantè troppo presto per poter dire con certezza quale sia la reale portata dell’ aggiornamento Google di giugno 2019. Per questo stesso motivo, non è possibile definire con precisione quali siano le strategie giuste per guadagnare la visibilità perduta. La cosa migliore da fare, per ora, è non fare niente. O meglio: non è il momento di agire ma, senza dubbio, è fondamentale tenere ben monitorata la situazione. Innanzitutto, è necessario lasciar calmare le acque, in modo da poter ragionare su una situazione ormai stabilizzata e dalla quale si possano trarre le giuste conclusioni.

Lo stesso Google, alla fine del 2018, aveva fornito delle spiegazioni riguardo i suoi Core Update, affermando appunto che per far fronte alle conseguenze di questi aggiornamenti non ci sono errori specifici che possono essere risolti per ripristinare le perdite. Il colosso di Mountain View, invece, raccomandava di offrire sempre dei contenuti di qualità: il modo più sicuro per garantirsi un buon posizionamento sul motore di ricerca.

Fare attenzione ai contenuti, insomma, ma non solo. Come accorgimenti generali e sempre validi, tieni bene a mente alcuni aspetti:

  • nel cercare di capire quali siano le ragioni per le quali il tuo sito web non ha più una buona visibilità non devi ricercare obbligatoriamente qualcosa da correggere. L’approccio più giusto, invece, sarebbe quello di mettersi nelle condizioni di comprendere perché Google non considera più il tuo sito come rilevante: non cercare solo il difetto da aggiustare, ma cerca di migliorare il tuo sito agli occhi di Google;
  • non pensare al tuo sito web come isolato dal resto della rete, ma guarda anche agli altri: una buona tattica, infatti, è quella di analizzare i siti web che risultano come i favoriti dal motore di ricerca in modo da capire perché sono tali. In breve, cos’hanno loro che tu non hai? Raccogli informazioni e sfruttale per migliorare.

Capire come accontentare Google non è sicuramente semplice e, anzi, è necessario un processo di analisi e studio piuttosto lungo. Però è questa la via che può permetterti di affrontare al meglio ogni aggiornamento algoritmico che il celebre search engine possa tirare fuori dal suo cilindro magico. Costruisci fondamenta solide con un’efficace strategia di SEO e adotta questi piccoli accorgimenti: in questo modo, superare le difficoltà date dagli update di Google sarà molto più semplice!

In conclusione

In questo articolo, abbiamo visto le particolarità e i primi effetti del June 2019 Core Update, ultimo aggiornamento Google di giugno 2019. Annunciato con anticipo per la prima volta nella storia, questo Core Update ha creato forti oscillazioni nelle SERP e, secondo i primi dati si è ipotizzato che siano state ripristinate alcune delle modifiche avvenute con l’aggiornamento del 12 marzo di questo stesso anno. Le fluttuazioni maggiori si sono registrate in alcune nicchie (gioco d’azzardo, salute, finanza) e, sul piano generale, il segreto per non essere danneggiati dall’aggiornamento di Google sembra essere quello di puntare sui contenuti di qualità, essenziali per un buon posizionamento.

Anche il tuo sito è stato colpito a quest’ultimo aggiornamento? Vorresti ulteriori informazioni sugli algoritmi di Google e su ciò che si può fare per incrementare la visibilità del tuo sito? Niente paura! Siamo qui per questo! Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

Stefano Robbi

Stefano Robbi

C.E.O. di NetStrategy. Appassionato di digital marketing con forte propensione all’analisi quantitativa dei dati, ha dato vita al cuore digitale di NetStrategy® nel lontano 2009. Alla passione e alle competenze maturate sul campo nell’ambito del search marketing, Stefano può accostare una formazione specifica di marketing strategico, acquisita nel M.Sc. in Marketing Management all’Università Bocconi e nella pregressa esperienza presso Microsoft Italia.

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