Di cosa si tratta?
Quando parliamo di aggiornamenti apportati da Google, non possiamo evitare di cominciare la nostra lista con Panda. Si tratta di uno dei principali aggiornamenti di Google SEO e risale al lontano 2011. All’epoca le aziende si avvicinavano piano piano all’affascinante mondo dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e ancora non disponevano di tutte le informazioni che oggi hanno a portata di mano. È nell’ottica di fare chiarezza sui punti chiave su cui Google basa la propria, fondamentale, selezione tra primi su Google e ultimi su Google (quelli dalla seconda pagina in poi vengono definiti proprio così) che il principale motore di ricerca ha fatto nascere Panda.
L’obiettivo principale dell’aggiornamento di Google SEO denominato “panda” è quello di penalizzare i siti di scarsa qualità. Cosa s’intende con questo termine? Parliamo di:
- Siti realizzati unicamente per fare SPAM;
- Siti che presentano scarsi contenuti;
- Siti che presentano contenuti duplicati;
- Siti che non danno importanza alla User Experience.
Inutile dire che l’arrivo di Google Panda ha rappresentato una catastrofe per molti siti, ancora impreparati a ciò che, effettivamente, richiedeva loro il motore di ricerca. Secondo un esperimento effettuato a seguito di Google Panda e riportato da Screaming Frog, 82 siti su 98 analizzati presentavano meno della metà della loro visibilità originale.
Ad oggi, le novità portate in ballo da Google Panda si presentano ancora attuali e i siti, soprattutto quelli nati di recente, sono preparati a ciò che il principale motore di ricerca richiede loro. Si sa perfettamente che l’obiettivo di Google è quello di offrire sempre il miglior risultato a chi lo utilizza per ricercare informazioni e prodotti. Sulla base di questa consapevolezza, si agisce per fare in modo di evitare che Google consideri la pagina del nostro sito di scarsa qualità e decida, di conseguenza, di penalizzarla.
In che modo si può evitare di essere penalizzati da Google Panda?
Esistono delle leggi universali che corrispondono pienamente ai requisiti richiesti da Google ad un sito. Per evitare che Google Panda infierisca sul ranking del nostro sito è necessario prestare attenzione a:
- Contenuti ricchi. In genere, pagine povere di testo, anche se ricche di immagini, non vengono valutate positivamente da Google. Cerchiamo, quindi, di realizzare pagine con contenuti testuali approfonditi e, ovviamente, ben ottimizzati;
- Contenuti duplicati. Evitiamo di fare un copia-incolla da altri siti: Google penalizza in modo pesante un sito privo di originalità;
- User Experience. L’utente deve capire perfettamente come arrivare in una determinata pagina del sito: tutto dev’essere estremamente chiaro e costruito appositamente per rendere soddisfacente la sua navigazione.
Credi che il tuo sito sia stato penalizzato da Google Panda? Leggi come NetStrategy “scova” la penalizzazione da Google Panda prima di proseguire nella lettura di questo articolo!