Dopo aver definito l’innovazione apportata da Google e dopo aver ragionato su possibili cause collegate alla sua introduzione, vediamo ora nello specifico le conseguenze più importanti per l’utente, l’inserzionista e per le aziende in generale che non investono in Ads.
Più spazio per i product listing ads
Sono solo gli annunci Ads a scomparire dalla parte destra, mentre le offerte di Google Shopping, così come il Knowledge Panel, rimarranno collocate nello stesso luogo. La vera differenza riguarda però lo spazio che avranno a disposizione. Infatti, mancando 5 annunci a destra, verrà lasciato uno spazio più ampio sia ai PLA (product listing ads) che al Knowledge Panel, provocando un potenziale aumento del numero degli annunci prodotto visualizzabili in prima pagina e above-the-fold. No, Google non ha ancora dichiarato di volerli aumentare, ma sono già stati notati in US esperimenti di pagine che mostravano ben 16 risultati PLA in una sola pagina (anziché i tradizionali 8). Forse solo una coincidenza? Probabilmente no.
Dinamiche competitive nelle campagne adwords
Lo spazio riservato ora per i risultati sponsorizzati nella prima pagina passa da 11 (com’era fino a pochi giorni fa) a un massimo di 7. Questi sette annunci, come si nota dalle immagini, saranno così suddivisi: 4 nella parte superiore della pagina e 3 al termine della pagina (collocati dopo i 10 risultati organici previsti da Google di default). Ecco due screenshot che chiariscono meglio il concetto:
È facile intuire che il potenziale in termini di audience complessiva dei primi quattro annunci sia notevolmente maggiore rispetto a quello dei tre a fondo pagina, perché come sappiamo molti utenti che effettuano una ricerca non faranno nemmeno lo scroll del mouse per vedere gli ultimi risultati. Tale differenza di performance non può non riflettersi in una divergenza sempre maggiore nel bid price stimato per raggiungere le prime 4 posizioni nelle campagne Ads a confronto delle posizioni incluse tra la 5° e la 7°.
Prima di questa novità, la maggior parte degli inserzionisti ambiva a una delle prime tre posizioni sponsorizzate (le uniche visibili sopra i risultati organici) con conseguenti CPC molto più elevati per queste posizioni. La seconda fascia di competitività era rappresentata dalle posizioni incluse tra la 4° e la 8° (gli annunci di destra) e la terza, infine, dalla 9° all’11° (annunci in basso nella pagina). Ora esistono solo due fasce di competitività (dalla 1° alla 4° VS dalla 5° alla 7°) e la vera novità riguarda soprattutto gli inserzionisti posizionati in 4° posizione sponsorizzata. Infatti, dato lo spostamento da destra a sinistra del loro annuncio intrapreso da Google, il Quality Score complessivo potrebbe beneficiare dell’aumento del CTR con risultati positivi sul CPC che vedrebbe una diminuzione. Conseguentemente coloro che avevano annunci in 4° posizione sponsorizzata potrebbero ora assistere ad un miglioramento del proprio CTR e ad una diminuzione del proprio CPC. Al contrario coloro che prima erano dalla 5° alla 8° posizione (ovvero collocati in alto nello schermo nella barra di destra), se rimangono nella stessa posizione, verranno collocati in basso nello schermo (dopo tutti i risultati organici), con potenziali perdite di utenti.
La domanda da porsi è: gli inserzionisti saranno disposti a fare offerte per gli annunci a fondo pagina come lo erano per le offerte degli annunci nella sidebar di destra? Se così non fosse, l’inserzionista potrebbe essere scontento delle performance e diminuire il proprio investimento complessivo oppure, qualora AdWords fosse una fonte fondamentale di revenue per la sua azienda, egli sarebbe costretto ad aumentare notevolmente il bid price o il punteggio di qualità per riuscire a raggiungere una delle prime 4 posizioni.
Come scrivevo nell'introduzione, non esistono ancora dati sufficienti a riguardo per trarre considerazioni statistiche, ma relativamente alla domanda se aumenterà o meno il CPC complessivo per l’inserzionista la mia stima è affermativa. Oltre a tutto quanto detto sopra, ricordiamo che lo spazio per gli advertiser passerà da 11 posizioni a 7 posizioni, di cui solo 4 avranno un’alta visibilità. Se viene eliminato il 35% dello spazio che viene lasciato agli advertiser e il numero di advertiser non diminuisce, difficile pensare che il CPC rimanga costante.
Layout più simile a quello mobile
Un’altra conseguenza che si nota a prima vista riguarda la riduzione della differenza di visualizzazione dei risultati di ricerca tra desktop e mobile. Sui dispositivi mobili, infatti, non venivano visualizzati i risultati sponsorizzati nella parte destra, ma solo i primi 3 a sinistra nella pagina. Questo non cambierà, almeno per il momento. Ora con i suoi #4 ads on the Top la schermata dei risultati di ricerca desktop sarà strutturalmente e visivamente molto simile a quella mobile, trasmettendo un’immagine complessiva di omogeneità all’utente che è sempre più cross-device.
Più fiducia nei risultati proposti
Dai primi insights che appaiono nel mercato sembra che il design più compatto e pulito della nuova interfaccia di Google da computer desktop possa instaurare una sorta di maggior neutralità e credibilità agli occhi dell’utente medio di internet. Qualora questo assunto fosse verificato da dati empirici, un utente meno “insicuro” e più fiducioso sarebbe un indiscusso vantaggio, sia per Google, sia per gli inserzionisti. Meno barriere ostacolano l’utente, più alto sarà il tasso di conversione degli inserzionisti. Inserzionisti più soddisfatti generano una revenue superiore, per Google in primis.
Possibile riduzione del ctr dei risultati organici
Aggiungendo un #4 annuncio sponsorizzato in alto a sinistra, il 1° risultato organico si troverà traslato più in basso nella pagina, passando definitivamente dalla 4° alla 5° posizione assoluta per le “high commercial query”. Sembra una variazione irrisoria? Per procedere all’analisi di questo aspetto è fondamentale considerare almeno 3 aspetti:
- A parità di tutte le altre condizioni, più un risultato (organico o sponsorizzato che sia) appare in alto nelle SERPs, più elevato sarà il suo CTR e quindi il numero di click e visite che riceverà da una stessa ricerca dell’utente.
- I risultati che ricevono in assoluto più visite sono quelli visibili all’utente senza che egli faccia lo scroll verticale del browser, ovvero i cosiddetti risultati “above-the-fold”.
- Esistono molteplici dispositivi da cui un utente può effettuare ricerche su Google e dispositivi differenti hanno una risoluzione dello schermo differente. Ciò significa che i contenuti “above-the-fold” non sono uguali per tutti gli utenti, ma dipendono strettamente dalla risoluzione dello schermo del dispositivo utilizzato.
A questo punto abbiamo deciso di svolgere un’analisi per comprendere con questo nuovo layout di Google quale sia la percentuale di spazio “above-the-fold” lasciato ai risultati organici considerando le 5 principali risoluzioni di schermo desktop. La domanda è: quali sono oggi le principali risoluzioni? Esistono diverse statistiche a riguardo, sia nazionali che non, ma i dati di ricerche differenti sono contrastanti e spesso non aggiornati. Tuttavia nei nostri accounts di Google Analytics abbiamo accesso alle statistiche di una molteplicità di siti internet che operano in mercati molto eterogenei tra loro. Anziché basarci su statistiche contrastanti con la difficoltà di capire quale scegliere, abbiamo analizzato i dati delle visite ORGANICHE uniche tra Novembre 2016 e Gennaio 2016 per i 25 siti più visitati che abbiamo in gestione e ponderato il dato aggregato delle visite uniche mensili. Esempio di dati individuali di input:
Importante: dato l’oggetto delle nostre ricerche, nonostante il campione degli utenti analizzati sia fortemente limitante in confronto al panorama nazionale, il vantaggio nell'utilizzare la statistica elaborata da noi rispetto a quelle esistenti riguarda (oltre alla vicinanza temporale dei dati) anche tipologia di traffico analizzato. Infatti abbiamo filtrato in Analytics solo il traffico proveniente da computer desktop. Le risoluzioni mobile non sono state incluse nella valutazione, in quanto tale cambiamento di Google riguarda variazioni esclusive nelle ricerche provenienti da computer desktop. Allo stesso modo dato abbiamo escluso dalla valutazione tutti gli utenti provenienti da fonti di traffico differenti rispetto al traffico organico, in quanto come detto in precedenza la valutazione delle diverse risoluzioni di schermo deve riguardare esclusivamente il traffico organico. Al termine di questo estenuante processo, abbiamo individuato i risultati della nostra analisi nelle seguenti risoluzioni principali:
- 1366x768
- 1920x1080
- 1440x900
- 1280x800
- 1280x1024
Chiaramente, come mostrano i due screenshots sopra, la percentuale esatta con cui le precedenti risoluzioni contribuiscono al traffico complessivo di un sito è differente, ma ciò che conta non è l'ordine relativo delle prime cinque, ma il contributo totale che queste prime cinque risoluzioni apportano al traffico organico complessivo. Con sorprendente omogeneità nei siti analizzati, posso dire che nella grande maggioranza dei casi la somma delle percentuali delle 5 risoluzioni in questione contribuisce al traffico organico complessivo di un sito (proveniente da pc desktop) per valore compreso **tra il 60% e il 70%.**Definite le risoluzioni principali, abbiamo proceduto con la comprensione di quanto sia variato lo spazio “above-the-fold” per ciascuna di queste in relazione al cambiamento introdotto da Google con l’aggiunta del 4° risultato sponsorizzato nelle ricerche prettamente commerciali. Di seguito alcuni trovate alcuni screenshots di come vengono visualizzati, da pc desktop, i risultati di ricerca con le principali risoluzioni di schermo per le "high commercial queries".
- Risoluzione 1440x900 pixel
- Risoluzione 1280x800 pixel
- Risoluzione 1280x1024 pixel
Come si può notare anche qualitativamente, la maggior parte dello schermo risulta ora occupato dagli annunci sponsorizzati. Va considerato, infatti, il fatto che un annuncio sponsorizzato può occupare anche quattro o più righe grazie alle estensioni dell’annuncio messe a disposizione da Ads, mentre un risultato organico solitamente occupa uno spazio inferiore in termini di pixel nelle SERPs. Oltre alle considerazioni qualitative, abbiamo approfondito l’analisi e testato empiricamente il nuovo layout di Google per ciascuna risoluzione dello schermo sopra elencata al fine di comprendere quale sia la percentuale di visibilità dedicata agli annunci sponsorizzati e quella relativa ai risultati organici “above-the-fold”. Successivamente abbiamo confrontato questi valori con quelli precedenti il nuovo layout e abbiamo riassunto il tutto in una tabella:
Importante: i valori nell’ultima colonna sono misure assolute e non relative, altrimenti le variazioni percentuali sarebbero notevolmente superiori. Esempio: nella prima riga della tabella risulta una perdita assoluta del 31%. Ciò significa che con una risoluzione di 1366x768px, prima del nuovo layout lo spazio associato ai risultati organici era circa il 57% dello schermo dell’utente, dopo il nuovo layout lo spazio associato a tali risultati è pari a circa il 26% dello stesso schermo. La variazione assoluta è quindi pari a 26-57 = -31%. La variazione relativa, invece, restituirebbe un’informazione differente, ovvero: fatta cento la visibilità complessiva dei risultati organici, che percentuale di visibilità hanno perso con il nuovo layout di Google? Nel caso della risoluzione 1366x768 la variazione è pari a 31/57 = 54% (ben superiore al 31% relativo al gap nella visibilità assoluta). Arrivati finalmente alla conclusione del ragionamento, non possiamo dire che la perdita di visibilità del traffico organico above-the-fold non sia rilevante. E, come mostrano i numeri, tale perdita sarà inversamente proporzionale alla grandezza della risoluzione dello schermo: maggiore la risoluzione, minore la perdita di visibilità assoluta e relativa dei risultati organici a favore di quelli sponsorizzati.