Google SGE: ecco cos’è e come funziona

Google ci fornisce un esempio concreto per capire meglio come funziona la ricerca con SGE.

Immaginiamo di cercare "cosa è meglio per una famiglia con bambini sotto i 3 anni e un cane, Bryce Canyon o Arches".

Una tradizionale ricerca su Google ci avrebbe richiesto di suddividere questa domanda in parti più piccole. Google SGE compie questo lavoro di suddivisione delle informazioni al posto nostro.

Riceviamo subito un riassunto delle informazioni chiave, accompagnato da link per ulteriori approfondimenti. Sotto questa panoramica troviamo poi suggerimenti per ulteriori domande di follow-up. Se clicchiamo su queste domande, entriamo in una modalità di conversazione con Google, la quale ci permette di continuare ad approfondire in modo naturale l'argomento della nostra ricerca.

Un approccio che rende la ricerca più semplice e veloce per l'utente, riducendo la necessità di cliccare sui link per ottenere una risposta soddisfacente.

Secondo uno studio condotto da Onely queste sono alcune delle principali trasformazioni che Google SGE introduce.

• Risposte generative. Con SGE, le risposte che Google restituisce a un utente non sono più estratte da una singola fonte, ma generate combinando informazioni che arrivano da varie fonti affidabili. Secondo lo studio, il 43% delle fonti utilizzate da Google SGE non appare affatto nei risultati della "vecchia Google" per la query data. Inoltre, le pagine che si posizionano tra il 1° e il 3° posto nella "vecchia Google" vengono utilizzate da SGE solo nel 17% dei casi.

• Preferenza per siti web con infrastruttura lightweight. SGE tende a prediligere siti web leggeri, con contenuti immediatamente disponibili nell'HTML di origine, evitando l'esecuzione di JavaScript.

• Sostituzione degli snippet in primo piano. Soprattutto per le query di eCommerce, SGE sostituisce di fatto questa funzionalità di ricerca. Sempre secondo Onely, secondo alcuni test, SGE è abilitata per l'87% delle query di eCommerce: la nuova feature mira infatti a controllare l'intero percorso dell'acquirente, dalla ricerca al pagamento, rendendolo più veloce ed efficiente.

• Integrazione di video YouTube. Onely ci conferma anche che il 71% dei risultati SGE analizzati contiene un video di YouTube. Con l’aiuto di Google Gemini, SGE può evidenziare frammenti video specifici, soddisfacendo le preferenze degli utenti in modo immediato.

Google SGE è ancora in fase di evoluzione, anche se già live negli USA con AI overviews.

Tuttavia, alcuni effetti del nuovo algoritmo sono già emersi, due in particolare:

• Atteso calo del traffico organico verso i siti web, soprattutto quelli già ben posizionati. Questo accade perché gli utenti ottengono risposte complete già con AI overviews (nella parte alta della pagina dei risultati di Google), riducendo la necessità di cliccare sui link. Tuttavia, la qualità degli utenti in entrata potrebbe migliorare, poiché più informati.

• Riduzione degli annunci a pagamento visibili rispetto alla ricerca tradizionale. Con l’introduzione di SGE, il posizionamento degli annunci potrebbe variare. Questo cambiamento implicherebbe che gli inserzionisti dovranno adattare le loro strategie per mantenere la visibilità e rilevanza dei loro annunci.

Onely ci conferma che oggi SGE appare nel 97,5% delle query con un alto costo per clic (oltre $5). Per gli eCommerce questo significa una sola cosa: possibile aumento dei costi per clic, dunque anche per l’acquisizione della clientela.

SGE è in grado di riassumere in pochissimi secondi specifiche tecniche e recensioni di prodotti venduti su diversi eCommerce.

Grazie alla capacità di aggregare dati da più database, SGE consente di confrontare facilmente prodotti concorrenti, recensioni, immagini, disponibilità, tariffe di spedizione, termini di reso, storico dei prezzi e persino l’usato. Per alcune query è anche in grado di recuperare codici coupon.

Chiaro dunque che gli eCommerce ottimizzati per Google SGE avranno un significativo vantaggio competitivo, potendo offrire un'esperienza d'acquisto più veloce e informativa ai loro clienti.

• Contenuti basati sul funnel. Focalizzarsi su contenuti che accompagnano l'utente lungo il percorso di acquisto, invece che su singole parole chiave. Contenuti brevi, concisi e strutturati saranno quelli preferiti da SGE.

• Siti lightweight. Assicurati che il tuo sito sia facilmente scansionabile e renderizzabile dai crawler di Google. Utilizza una buona base di HTML e CSS, limitando al minimo l'uso di JavaScript per garantire che i contenuti siano immediatamente accessibili.

• Dati strutturati. Implementare dati strutturati (schema markup) per aumentare le probabilità di inclusione nelle AI overviews. Questi aiutano Google a comprendere meglio il contenuto del sito e a mostrarlo in modo efficace.

• Immagini. Utilizza immagini di alta qualità e ottimizzate per il web. Le immagini dovrebbero essere pertinenti e supportare il contenuto testuale, migliorando l'esperienza dell'utente.

• User experience. Monitora il comportamento degli utenti per adattare i contenuti di conseguenza. Un sito ben progettato e facile da navigare migliora l'engagement e le conversioni.

Prepararsi all'arrivo di Google SGE richiede un approccio strategico e mirato.

Ottimizzando il sito web per l'intelligenza artificiale generativa e migliorando la qualità dei contenuti e dell'esperienza utente, le aziende possono assicurarsi di rimanere competitive e visibili in un panorama in continua evoluzione.

È essenziale prestare attenzione a questi aspetti e rimanere sempre all'erta, pronti ad adattarsi ai cambiamenti per mantenere la propria presenza online efficace e rilevante.