SEO Ranking: ottimizza il tuo posizionamento organico su Google con queste 6 tecniche

Le abitudini dell'utente online cambiano costantemente.

Insieme a lui, anche Google si trova costretto a riadattare i propri algoritmi sulla base delle nuove esigenze di chi ricerca online. Segui questa guida per migliorare il tuo ranking organico grazie alla SEO, ottenendo maggiore visibilità online.

Le abitudini dell’utente online cambiano costantemente: basti pensare all’ascesa degli e-commerce negli ultimi anni o all’utilizzo sempre più frequente di Instagram e TikTok. Ogni qualvolta in cui si presenti un cambiamento di notevoli dimensioni, Google si trova costretto a riadattare i propri algoritmi sulla base delle nuove esigenze di chi ricerca online. Per farlo, il motore di ricerca è solito cambiare repentinamente le carte in tavola, provocando irrequietezza nei proprietari dei siti e nelle agenzie SEO. Questa guida all’ottimizzazione del ranking con la SEO nasce dalle analisi e dagli studi condotti dal nostro team di SEO Specialist ed è il frutto di oltre un decennio di esperienza. Segui le seguenti 6 tecniche: ti aiuteranno a migliorare il tuo posizionamento organico, ottenendo maggiore visibilità online acquisendo così nuove opportunità commerciali direttamente dal Web.

Contenuti in breve:

#1 Mobile-only indexing: com'è il tuo sito da mobile?

Nel mondo della SEO, dobbiamo considerare la mobile-only indexing, con la quale gli algoritmi del motore di ricerca andranno a indicizzare (e, quindi, a posizionare) esclusivamente i contenuti visualizzabili da mobile. Cosa significa, nella pratica? Se hai nascosto qualche post, qualche immagine, qualche pagina alla navigazione da smartphone o tablet, è probabile che perderai ranking. Questo perché Google darà la massima priorità a tutti quei contenuti visualizzabili da mobile.

Il posizionamento del tuo sito dipenderà anche da come i visitatori vedranno le tue pagine dai dispositivi mobili: se la navigazione sarà resa difficile a causa di frizioni tecniche (per esempio, lentezza nel caricamento delle immagini) o di altri elementi (font troppo ridotti, necessità di scroll in orizzontale), è probabile che le pagine del sito non decolleranno sulla SERP. La prima cosa da fare per la SEO oggi, quindi, è proprio questa: realizzare un audit SEO approfondito del sito, che vada ad analizzare quali contenuti non sono visualizzabili da mobili (e renderli visibili) e tutte quelle problematiche che possono impedire una fluida navigazione da smartphone e tablet. Una volta risolte le frizioni e migliorata la User Experience, potrai procedere con le altre tecniche SEO.

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#2 Contenuti EAT: i tuoi contenuti sono autorevoli?

Negli ultimi anno, soprattutto con la diffusione della pandemia da Covid-19, le fake news sono proliferate sul Web. Per questo, Google ha accentuato ulteriormente l’attenzione nei confronti delle pagine o degli articoli pubblicati nei siti, che devono rispondere all’acronimo EATexpertise (esperienza); authoritativeness (autorevolezza); trustworthiness (affidabilità). In pratica, i contenuti devono essere considerati di massima qualità dagli algoritmi che scansionano il sito.

Come fare in modo che i tuoi contenuti siano sempre conformi a ciò che Google si aspetta? Ecco qualche consiglio:

  • Studia il Buyer Persona, ossia il target a cui ti rivolgi. Ciò ti permetterà di immedesimarti nel suo bisogno e di fornirgli la risposta migliore alle sue domande;
  • Tratta gli argomenti correlati al tuo core business. Se, per esempio, il tuo sito parla di viaggi, non scrivere articoli sulla moda: Google potrebbe valutare come discordante l’argomento e, quindi, penalizzarti perché, secondo il motore di ricerca, non hai l’esperienza giusta per trattarlo;
  • Inserisci dati e citazioni provenienti da fonti autorevoli. Il miglior modo per dare valore a ogni contenuto che proponi è sempre quello di informarti al meglio prima di scriverlo: raccogliere dati statistici e opinioni di esponenti importanti del settore ti permette di offrire una migliore comunicazione al tuo pubblico e di guadagnare la fiducia di Google.

#3 La ricerca vocale: le tue keyword sono naturali?

Secondo alcune statistiche riprese da dbswebsite.com:

  •  Il 27% di coloro che navigano su internet utilizza la ricerca vocale;
  • Nel 2022, il 35% delle sessioni sul Web ha preso il via con la ricerca vocale.

Tutti questi dati ci aiutano a comprendere quanto la ricerca vocale (o vocal search) stia diventando sempre più importante sul Web: grazie all’assistente di Google, a Siri, ad Alexa e a molti altri dispositivi dotati di intelligenza artificiale, il linguaggio adottato online diviene sempre più naturale. L’utente, infatti, colloquia con l’assistente vocale esattamente come farebbe con un amico: la richiesta non è più, per esempio, “meteo domani”, bensì “come sarà il tempo domani?”. Di conseguenza, anche la tua strategia SEO dovrà adattarsi a questo importante cambiamento.

Per assecondare le nuove esigenze degli utenti, che si aspettano risposte chiare e immediate, scegli keyword caratterizzate da un linguaggio diretto, semplice. Queste parole chiave saranno necessariamente long-tail keyword, ossia composte da almeno 4 termini. Generalmente, prenderanno il via con una delle 5 W (What? Where? Who? When? Why?) e conterranno il verbo. Saranno quindi, di fatto, frasi di senso compiuto. Posizionandoti per keyword di questo tipo, avrai la possibilità di ampliare ulteriormente il margine di manovra sulla SERP, ottenendo ranking per parole chiave dal valore semantico simile. Un esempio? Posizionandoti per “quali sono le torte più facili da preparare?”, potrai trovare spazio sulla SERP anche per i termini “torte facili da preparare”, “torte facili” e simili. Così facendo, potrai soddisfare le richieste sia di coloro che utilizzano la ricerca vocale, sia di coloro che ricercano in maniera standard.

Vuoi saperne di più sull’argomento? Leggi l’articolo dedicato al marketing nell’era del riconoscimento vocale.

#4 Google Search Console: la stai utilizzando come si deve?

Google Search Console è la piattaforma del motore di ricerca che mette a disposizione dei proprietari di siti web strumenti e risorse utili a migliorare le prestazioni di un sito sulla SERP.

La piattaforma è completamente gratuita e facile da utilizzare per chiunque ne sia in possesso. Ma che vantaggi può portare al tuo sito? Quali funzioni ha esattamente?

La prima riguarda la possibilità di vedere in anteprima come il tuo sito potrebbe apparire nel motore di ricerca e di comprendere come è impostato, attraverso la “Search Appearance”. Puoi quindi notare la presenza di meta title e meta description o contenuti duplicati, i quali possono ostacolare il posizionamento del tuo sito su Google. Search Console ti permette, dunque, di individuare facilmente errori che Google riscontra nel processo di indexing e crawling del tuo sito.

Un’altra funzione importante di Google Search Console è quella relativa alle parole chiave: la piattaforma ti mostra non solo per quali keyword appare il tuo sito sulla SERP, ma anche l’attuale posizione, la posizione media in un periodo di tempo personalizzato e l’andamento generale. In questo modo, puoi sempre valutare le performance delle tue pagine e agire tempestivamente qualora intravedessi bruschi cali di ranking, evitando quindi di incorrere in pesanti penalizzazioni. Ma non è tutto: questa funzione ti permette di visualizzare anche quelle keyword per cui il tuo sito ottiene impression pur non essendo posizionato in modo brillante. Si tratta di parole chiave dall’elevato potenziale. Vediamo perché.

Per la parola chiave “quali sono le torte più facili da preparare?” siamo in 25° posizione; eppure, le impressioni (ossia il numero di volte in cui il nostro risultato viene visto dagli utenti) sono altissime. Ciò significa che, in molti casi, l’utente non riesce a trovare ciò che cerca nelle prime pagine della SERP e procede nella ricerca anche nelle pagine successive. Realizzando un contenuto ad hoc per quella parola chiave avrai quindi la possibilità di posizionarti più in alto, di moltiplicare il numero di impressioni e di guadagnare nuovi visitatori. Tutto questo, sarebbe però impossibile se non avessi a disposizione una piattaforma in grado di rivelarti esattamente le keyword per le quali puoi ottenere ranking.

#5 La concorrenza: stai analizzando le sue mosse sul web?

Effettuare un’analisi SEO dei tuoi concorrenti è fondamentale per monitorare il loro operato e capire come agire per poter migliorare e innovare il tuo sito web. Tra le domande che dovresti porti puoi trovare:

  • Cosa hanno fatto i miei competitor per avere successo?
  • Hanno creato contenuti generici, lasciando spazio a modifiche da applicare?
  • Quali contenuti presentano un maggior numero di clic e quali meno?
  • Per quali parole chiave sono posizionati meglio?

Un audit SEO avanzata riguarda non solo il tuo sito, ma anche i siti concorrenti. Attenzione: non si tratta necessariamente di competitor “reali”, fisici, bensì anche di quelli online, quelli che fisicamente sono a centinaia di chilometri di distanza ma che possono interferire con la tua strategia SEO. Individuando le keyword per le quali stanno ottenendo maggiore visibilità online, potrai creare contenuti ottimizzati per quelle parole chiave che si presentino migliori rispetto ai loro. Non solo. Grazie allo studio dei backlink, ossia dei link che rimandano ai siti dei tuoi competitor, avrai la possibilità di selezionare tutti quei siti che potrebbero linkare le tue pagine, migliorando l’autorevolezza complessiva del dominio. Se vuoi saperne di più, segui la nostra guida ai backlink per la SEO.

#6 Pillar page: i tuoi contenuti seguono una strategia?

La pillar page è una pagina che tratta un argomento in modo generico. Alla pillar page sono collegati, attraverso link, i blog post che trattano quello stesso topic in maniera più dettagliata: questi contenuti sono definiti “cluster content”.

Il compito della pillar page è quello di definire una strategia di content marketing che persegua 2 macro-obiettivi:

  • Guidare l’utente attraverso informazioni di volta in volta più approfondite, migliorandone di fatto l’esperienza a contatto con la nostra realtà;
  • Creare contenuti collegati per mezzo di link, che quindi permettono una scansione più efficace, rapida e accurata da parte dei crawler del motore di ricerca.

Conclusione

Fare SEO al giorno d’oggi significa prestare la massima attenzione alla navigazione da dispositivi mobili (smartphone e tablet), il cui utilizzo sarà ancora maggiore nel corso dei prossimi anni, e alla qualità dei contenuti: rispondere all’acronimo EAT vuol dire anche pensare strategicamente a un percorso di immersione nelle informazioni da parte degli utenti e a una ricerca ideale delle parole chiave. Questo è ciò che ci chiede Google negli ultimi anni, senza però dimenticare le più comuni tecniche SEO. Seguendo queste regole, il successo sulla SERP è assicurato. 

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Stefano Robbi

Stefano Robbi

C.E.O. di NetStrategy. Appassionato di digital marketing con forte propensione all’analisi quantitativa dei dati, ha dato vita al cuore digitale di NetStrategy® nel lontano 2009. Alla passione e alle competenze maturate sul campo nell’ambito del search marketing, Stefano può accostare una formazione specifica di marketing strategico, acquisita nel M.Sc. in Marketing Management all’Università Bocconi e nella pregressa esperienza presso Microsoft Italia.

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