1 Google Search Console: trova nuove keyword per cui posizionarti
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una notevole ascesa di Google Search Console, piattaforma a cui i gestori del sito possono accedere gratuitamente. Questo tool permette di valutare le performance della strategia SEO applicata, nonché di individuare eventuali falle tecniche da risolvere sul sito.
A questo punto ti troverai di fronte ad una panoramica del tuo sito, che terrà conto principalmente dei clic e delle impressioni totali ottenuti negli ultimi 3 mesi (ma puoi modificare manualmente il periodo). Seleziona anche la posizione media, elemento fondamentale per capire come sei posizionato per le keyword che interessano il tuo business.
Scrollando leggermente, troverei una tabella che indicherà, da sinistra verso destra:
- Query, ossia la parola chiave per la quale stai ottenendo visite;
- Il numero di clic totali ottenuti;
- Il numero di impressioni totali ottenuti;
- La posizione.
Perché utilizzare Google Search Console nel 2021? Questo tool ti permette di trovare quelle parole chiave che non hanno una posizione ottimale (sicuramente non sono in prima pagina) ma per le quali ottieni numerose impressioni. Nel caso proposto, potrebbe essere la quarta keyword, che si trova in #3 pagina (posizione 27) ma ha ottenuto comunque quasi 10.000 visualizzazioni.
Perché scegliere proprio questo genere di parole chiave? Se per una posizione non ottimale riescono comunque a ottenere ottima visibilità, prova a immaginare quanti utenti riusciresti a raggiungere migliorando notevolmente il ranking per quelle parole chiave. Dopo aver selezionato le keyword interessate, crea un piano editoriale che ti permetta di realizzare contenuti specifici per posizionarti adeguatamente. Se hai già pagine ottimizzate per quelle keyword, segui invece il prossimo consiglio.
2 Articoli meno recenti: "ristrutturali" per migliorare il tuo ranking
Sono ancora moltissimi coloro che, una volta pubblicato un articolo o un testo ottimizzato per i motori di ricerca, pensano che il loro operato si concluda lì. In realtà, un’attività fondamentale della SEO è data proprio dall’analisi costante del posizionamento, delle impressioni e dei clic ottenuti per ogni singolo contenuto. E, successivamente, dall’eventuale “restauro” dello stesso per perfezionarlo e renderlo compliant agli aggiornamenti di Google.
In che modo è possibile rendere perfetti i propri contenuti? Innanzitutto, è bene analizzare a monte quali articoli stanno performando bene e quali, invece, faticano a trovare il proprio posto sui motori di ricerca. Questi dati si possono facilmente ottenere attraverso Google Search Console, filtrando questa volta per “pagine”:
Cliccando su “pagine” avrai una panoramica completa degli articoli che funzionano e quelli che non funzionano. Da qui in poi potrai selezionare i contenuti che necessitano di un “restyling”.
A questo punto, cerca di capire perché l’articolo in questione non sta ottenendo ranking, ossia perché Google non lo valuta positivamente come ti saresti aspettato:
- Il contenuto è scarso, poco approfondito?
- Il contenuto è troppo tecnico e professionale, anche se si rivolge a un utente con scarse conoscenze nel tuo ambito?
- Hai scelto una keyword troppo competitiva?
Dopo aver trovato le risposte alle tue domande, non ti resta che dare il via al “restauro” dell’articolo.
In che modo puoi re-ottimizzare al meglio un tuo contenuto? Innanzitutto, studia le mosse dei competitor, ossia di coloro che ti hanno “rubato” le prime posizioni.
Perché i loro articoli vengono considerati migliori rispetto ai tuoi?
Che stile comunicativo hanno utilizzato?
Quali aspetti hanno approfondito?
Una volta analizzati gli articoli dei competitor, potrai stabilire in che modo è possibile agire per migliorare i tuoi contenuti e renderli i migliori risultati per l’utente che cerca. Se necessario, fai un confronto con gli articoli che hai scritto in passato e che presentano ottime performance, per capire le differenze e cercare di appiattirle.
Ricorda che gli aggiornamenti delle pagine del sito vengono valutati positivamente dagli algoritmi di Google: anche se i tuoi articoli trattano tematiche “sempreverdi”, non legate a un singolo periodo o a una singola tendenza, le mode cambiano e gli stili comunicativi pure ed è per questo che dovresti monitorare periodicamente l’andamento dei singoli contenuti. Aggiungere nuovi dettagli di quando in quando li farà divenire delle vere e proprie guide ricche di nuovi paragrafi, che attireranno maggiormente l’attenzione dell’utente.
Una volta ripubblicato il tuo articolo, non dimenticare di promuoverlo all’interno dei Social Network o delle newsletter per offrirgli la visibilità che si merita.
3 Meta title e meta description: prendi spunto dagli annunci di AdWords
Meta title e meta description hanno una rilevanza particolare non solo a livello SEO, ma soprattutto lato utente: solo attraverso meta tag curati, puoi affascinare chi cerca su Google e spingerlo a cliccare sul tuo risultato di ricerca. È proprio per questo che la SEO del 2021 pone sempre maggior valore a questi elementi, invogliandoti a perfezionarli giorno dopo giorno.
In che modo puoi constatare di aver bisogno di meta title e meta description più efficaci? La risposta, come sempre, la puoi trovare su Google Search Console, analizzando questa volta il CTR (Clic Through Rate) per ogni singola parola chiave o per le pagine del tuo sito:
Se, come nel secondo caso dell’esempio sopra citato, noti una posizione e un numero di impressioni elevato, ma un CTR particolarmente basso, allora dovresti prendere in considerazione un restyling dei tuoi meta tag. L’utente, infatti, potrebbe non trovare un motivo per cliccare sul risultato e virare sulle proposte dei competitor.
La SEO 2021ci indica un nuovo metodo di perfezionamento dei propri meta tag: si tratta di prendere spunto dagli annunci AdWords presenti a una determinata ricerca per realizzare meta title e meta description perfetti. Facciamo un esempio concreto per capire al meglio questa nuova tattica.
Cerchiamo su Google una “collana d’oro”. Ecco quali risultati ci propone il sommo motore di ricerca.
Come possiamo notare, i primi 4 risultati derivano dalle campagne a pagamento di Google AdWords. Stiamo parlando di annunci professionali, che vengono monitorati e ottimizzati quotidianamente. Studiamo a fondo quali sono gli elementi comuni a tutti i risultati: attenzione a una vasta gamma, tipo di spedizione, call to action “ordina/compra online”.
Ecco, a partire da queste prime, generiche considerazioni possiamo realizzare i meta tag dei nostri prodotti o dei nostri articoli, ponendo in evidenza tutti quegli elementi che catturano maggiormente l’attenzione degli utenti.
4 I poteri di Wikipedia: scopri nuove parole chiave
Pensi di aver terminato le keyword per le quali posizionare i tuoi contenuti? Ebbene, non è così: oltre al fatto che le parole chiave, anche per i settori che si rivolgono a un target più ristretto, sono davvero tantissime, esistono diversi metodi per trovarne di nuove. Uno di questi ti permette di sfruttare la più famosa enciclopedia online, Wikipedia.
In che modo Wikipedia può aiutarti a trovare nuove parole chiave per i tuoi contenuti? Vediamolo assieme grazie a questo esempio. Cerchiamo all’interno dell’enciclopedia un termine correlato al nostro core business, per esempio “marketing”.
Fin da subito, Wikipedia ci offre una serie di utili suggerimenti:
Si tratta, probabilmente, dei contenuti più ricercati dagli utenti.
Una volta entrati nella pagina principale riguardante il “marketing”, ci focalizzeremo sull’indice dei contenuti:
È proprio qui che troveremo importanti spunti per realizzare nuovi articoli e nuove pagine ottimizzate per la SEO. Ovviamente, dopo aver selezionato le keyword che ci interessano maggiormente, come “storia del marketing” o “analisi SWOT”, dovremo analizzarle approfonditamente per capire se presentano un volume di ricerca elevato e un livello di concorrenza accessibile, che ci permetta di posizionarci al meglio. Lasciamo comunque che il processo di analisi ci condizioni solo in un secondo momento, partendo da un main topic e ricercando successivamente, nel caso la parola chiave si rivelasse troppo generica, una keyword più specifica e attinente. Letteralmente, una “long tail keyword”.
5 Strategia delle pillar pages: collega più contenuti
Sempre allacciandoci all'attività che prende come punto di riferimento Wikipedia, possiamo sostenere che una nuova strategia di ottimizzazione per i motori di ricerca per il 2021 prevede la creazione delle cosiddette “pillar pages”. Questa tendenza ha preso il via già gli scorsi anni, ma si prevede si accentuerà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il nuovo modello strategico per la creazione dei contenuti prevede lo studio di argomenti correlati che si colleghino non solo tra loro, ma che mirino ad una singola pagina, che viene definita appunto “pillar page”. In pratica, stiamo parlando non solo di un'attività innovativa del Content Marketing, che non si riferisce più a una singola keyword ma ad un insieme di parole chiave, ma anche di una strategia legata alla link building.
Torniamo all’esempio della collana d’oro per poter esplicare al meglio questa nuova strategia. Prendiamo come pillar page l’articolo “Collana: quale tipologia scegliere?” e colleghiamo le diverse “pagine minori”, con le keyword “collana d’oro”, “collana d’argento”, “collana d’oro bianco” e così via.
Nell'esempio riportato dall'immagine, possiamo constatare come da una pillar page, "restauro della casa", sia possibile giungere a tante pagine minori: il miglior tempo per completare il restauro della casa, i budget per il restauro della casa, i preventivi per il restauro della casa, idee ed ispirazioni per il restauro della casa
Grazie a una strategia basata sulle "pillar pages", riusciamo a ottenere un triplice benefit:
- Creiamo una serie di articoli posizionabili per un’ampia varietà di parole chiave. In questo modo, sia chi cerca “collana d’oro”, sia chi cerca “collana d’argento” può entrare in contatto la nostra azienda;
- Realizziamo un percorso interno al sito, con una struttura specifica, ben delineata per l’utente. In questo modo riusciamo ad aumentare la durata di permanenza media del visitatore, avvicinandolo ulteriormente alla nostra azienda;
- Le pagine vengono valutate in modo positivo da Google, perché riescono a trasferirsi la "popolarità" a vicenda, l'una con l'altra.
6 Migliora l'autorevolezza del tuo sito
Con la pandemia da Covid-19 si è manifestata l'esigenza di scremare in modo attento e scrupoloso le notizie veritiere da quelle fake, che sempre più spesso si diffondono sul Web. È anche per questo che, nel corso del 2021, Google darà maggiore importanza a tutte quelle pagine, a tutti quegli articoli che risultano più autorevoli. La domanda sorge quindi spontanea:
Come faccio a rendere il mio sito credibile agli occhi del motore di ricerca?
In questi casi, torna il concetto di backlink: se il tuo sito ottiene un buon numero di link in ingresso da domini ottimizzati e autorevoli, di conseguenza viene considerato autorevole anch'esso. Tuttavia, esistono anche altri modi per sollecitare questo processo. Una di queste riguarda la creazione di articoli strettamente legati al core business: se pianifichi e realizzi strategie di marketing, dovrai focalizzarti su queste, evitando quindi di realizzare articoli inerenti a servizi che non offri (per esempio, l'implementazione dei CRM). Oltre alla scelta degli argomenti (e quindi delle keyword), puoi creare anche una pagina autore: al suo interno, si troverà l'immagine dell'autore e una breve descrizione della sua professione. Se lo desideri, puoi anche inserire i link ai profili social dell'autore.
Metterci al faccia e il nome avvalorerà ulteriormente la veridicità delle notizie che andrai a scrivere e ciò aumenterà la tua credibilità di fronte a Google, ma anche agli utenti che ti leggeranno.