Andiamo a monte della strategia elaborata da BuzzFeed per i Social Network: ne abbiamo una breve ma eloquente descrizione nell’incipit di un articolo di Dao Nguyen, analista appunto presso BuzzFeed (la traduzione dall'inglese è nostra).
«Il nostro CEO Jonah Peretti ha cominciato a parlare della strategia di BuzzFeed ai vari team interni nel Gennaio del 2015. Invece di concentrarci primariamente sul nostro sito web o sulle nostre app e, conseguentemente, pensare ai social network solo come mezzo per deviare nuovo traffico verso di essi, avremmo pubblicato in maniera aggressiva tutti i nostri contenuti direttamente su piattaforme come YouTube, Facebook e Snapchat».
Ed in effetti è stato proprio così: per BuzzFeed, i social non sono un mezzo per deviare traffico. Lo possiamo osservare molto chiaramente nei loro post Instagram, che hanno in genere un aspetto simile a questo.
Questo post non farà guadagnare immediatamente traffico a BuzzFeed, ma di certo coinvolgerà gli utenti (come mostra il numero di interazioni). Potremmo dire che Instagram sia sostanzialmente una piattaforma di branding per BuzzFeed: affianca il nome del brand ad un contenuto che risulta interessante o divertente per milioni di persone, e così facendo contribuisce anche all’efficacia del marketing che BuzzFeed conduce altrove.
Questo non significa, beninteso, che BuzzFeed abbia abbandonato del tutto il progetto di attirare traffico sul proprio sito tramite i social; guardiamo infatti cosa accade tipicamente su Twitter, dove il link punta al sito web.
Il filo comune, comunque, rimane che se gli utenti di Snapchat, Facebook o YouTube vogliono più di ogni altra cosa fruire dei contenuti direttamente dalla piattaforma su cui si trovano senza spostarsi, allora è proprio lì che BuzzFeed li raggiungerà.
Una delle ovvie lezioni che possiamo apprendere da qui è l’importanza di adattare il nostro contenuto al canale che lo ospita; di questo si è discusso già lungamente e si parla ancora moltissimo. Ma l’insegnamento forse più interessante è l’utilizzo di queste piattaforme social come branding channel. Rimandiamo ad un nostro precedente articolo per un approfondimento sul Facebook personal branding.
Pubblicare solo contenuti che non sono direttamente collegati al prodotto che vendiamo non costituisce necessariamente una cattiva mossa, a patto che i contenuti siano efficaci. Vediamo il nome di BuzzFeed ogni qual volta interagiamo con uno dei suoi post social e cattura inevitabilmente la nostra attenzione. Lo stesso marchio salta fuori nelle notifiche che riceviamo da Instagram, Facebook o Twitter e può raggiungere il proprio target di mercato direttamente sullo smartphone. Notiamo BuzzFeed quotidianamente, perché lo troviamo associato ai contenuti che consultiamo ogni giorno. Avere il proprio brand costantemente sotto gli occhi degli utenti non è forse un vantaggio che non ha prezzo? E, partendo da questo, è veramente così importante non parlare del proprio prodotto?
Ecco dove sta la grande originalità di BuzzFeed. La maggior parte delle aziende non riesce ad afferrare questo meccanismo e forza i canali social nel funnel più avanti di quanto dovrebbe; sono molti infatti i casi nei quali il brand e la tipologia di prodotti non si adattano ad un utilizzo dei social come strumenti per generare direttamente conversione.
Questo ci spinge a fare un passo in più nell’analisi del nostro tema: come capire come elaborare la Social Media Strategy più adatta a noi? Qual è il primo elemento che dobbiamo valutare?