Spesso, farsi venire in mente di cosa scrivere si traduce in un’esperienza lunga e frustrante. A tutti i copywriter è capitato di sedersi per un tempo apparentemente interminabile davanti ad un foglio bianco senza trovare la giusta ispirazione. Può succedere inoltre che, una volta redatto il sudato contenuto, questo non ottenga il risultato sperato – ad esempio un numero significativo di condivisioni social o traffico da Google – e vada dimenticato poco dopo la pubblicazione. BuzzSumo può aiutare molto nella soluzione di entrambi questi problemi: ecco un percorso ipotetico che puoi seguire.
Step 1: trova le tue parole chiave con Google Keyword Planner
Prima di entrare in BuzzSumo, usa il servizio di Google Keyword Planner per individuare quali sono le parole chiave più rilevanti e significative per il tuo business. Puoi inserire tutte quelle che ti vengono in mente: il Keyword Planner di restituirà non solo la medie di ricerche mensili effettuate per quelle parole chiave (filtrate secondo criteri che puoi impostare), ma ti proporrà anche delle ulteriori idee.
Se nessun utente cerca una o più delle parole chiave che hai testato, allora forse non vale la pena utilizzarle come focus del tuo articolo.
Immaginiamo che tu sia partito con l’idea di scrivere un post per la parola chiave “best social media monitoring tools”. L’analisi fatta con il supporto di Google Keyword Planner ti suggerisce che, anche se una media di 260 utenti ogni mese fanno una ricerca per quella parola chiave, esistono d’altra parte formulazioni diverse che hanno una resa maggiore.
Tieni sempre presente che, ad oggi, gli algoritmi di Google sono abbastanza sofisticati e precisi da andare oltre all’occorrenza letterale della tua parola chiave. Essi sono ormai in grado di individuarne i sinonimi ed i concetti sottesi a perifrasi e varie forme lessicali; a questo proposito, trovi ulteriori dettagli nel nostro articolo sui falsi miti della SEO. Tuttavia, un’attenzione nella scelta e nell’utilizzo di keyword – sempre privilegiando l’esperienza di lettura dell’utente e tenendosi distanti dal keyword stuffing – rimane un elemento importante in ogni attività di Web Marketing.
Step 2: valuta la competitività delle tue parole chiave
Stilata una lista delle keyword prescelte, è opportuno di verificare la possibilità che avrai di classificarti per esse. Per procedere a questo puoi eseguire una breve ricerca su Google per ciascuna delle parole chiave da te individuate e dare un’occhiata alla pagina dei risultati. Quali sono i siti che vengono restituiti e qual è il rispettivo ranking?
Se hai installato sul tuo browser uno strumento chiamato Moz Toolbar potrai inoltre osservare i dati Domain e Page Authority per ognuno dei siti proposti da Google. Il Domain Authority (o, più brevemente, DA) è una metrica sviluppata dalla stessa Moz per valutare l’importanza di un dominio, in una scala da 0 a 100. Essa individua in quale misura un sito (più precisamente un dominio) verrà valutato autorevole da Google. Viene da sé che maggiore è il valore del DA e maggiori saranno le possibilità di avere un ranking alto.
Tornando ai risultati della nostra ricerca, se tutti i siti con contenuti rilevanti per la parola chiave di riferimento hanno un DA molto più alto del tuo, allora sarà più difficile per te risultare concorrenziale nella classificazione per quella stessa keyword. Nell’immagine che segue abbiamo illustrato un esempio di quello che potresti visualizzare in una Search Engine Result Page (SERP) di Google in seguito ad una ricerca per “social media monitoring tools”.
Step 3: scopri quali sono i contenuti più condivisi
Eccoci giunti al momento di fare il nostro ingresso in BuzzSumo. Muniti di tutto quello che abbiamo elaborato fino ad ora, affidiamo a questo strumento una ricerca per le nostre parole chiave. L’obiettivo di tale ricerca è scoprire quali e quanti contenuti ad esse connessi siano stati prodotti, quali siano i più condivisi, dove e da chi.
Step 4: scrivi e promuovi il contenuto
Avendo sottocchio i contenuti più popolari, potresti ispirati a quella che è stata battezzata come la Skyscraper Technique, ovvero tecnica del grattacielo. L’obiettivo ultimo è redigere dei contenuti, magari studiando una guida al Content Marketing, talmente irresistibili che gli utenti non possano fare a meno di linkare e condividere; il punto di partenza è appunto l’osservazione dei contenuti di maggior successo per l’argomento prescelto.
Potresti ad esempio decidere di scriverne un articolo più lungo, che ne sviluppi ed approfondisca alcuni punti di vista. Se uno dei post più condivisi parla di 5 vizi degli uomini italiani, tu potresti scriverne uno con 10 o addirittura 100 vizi; se un articolo molto popolare ha descritto i problemi dell’E-Commerce oggi, tu potresti redigerne un altro che includa un focus dettagliato sulla situazione europea.
Funziona anche aggiornare un contenuto con informazioni più recenti e mancanti o, ancora, presentarlo con una migliore veste grafica. Con quest’ultima si intende tutto ciò che collabora all’impatto visivo dell’articolo, dalla formattazione del testo all’inserimento di immagini, infografiche o video di buona qualità. Tutto ciò ti fornirà una valida chance di competere in maniera mirata con gli altri contenuti pubblicati e con gli altri siti: nell’affollata lotta per la visibilità, questa potrebbe essere una mossa decisiva.
L’esempio di Seer Interactive
Seer Interactive è un’azienda che si occupa di Digital Marketing e utilizza BuzzSumo durante la redazione dei propri contenuti. In uno dei loro progetti, i copywriter di questa agenzia si sono trovati nell’esigenza di scrivere un articolo che parlasse delle normative in materia di sanità introdotte da Obama. Ricercando le parole chiave “healthcare OR Obamacare” (dove OR è un operatore logico che significa “sto cercando risultati che contengano almeno uno di questi termini”, quindi o uno di essi o entrambi), hanno individuato quali fossero i contributi con il maggior numero di condivisioni.
È emerso che gli utenti prediligevano le informazioni imparziali in grado di illustrare il significato di ciò che passava sotto il nome di Obamacare. Un’altra indicazione che è stato possibile ricavare grazie al supporto di BuzzSumo è la presenza di dettagli che incuriosivano i lettori, ma che non erano stati sviluppati a pieno negli articoli già online. Seer Interactive ha per esempio puntato sul come la tecnologia indossabile possa ridurre il costo della sanità. Suggerimenti come questo non sarebbero stati raggiungibili in maniera altrettanto facile attraverso una ricerca tradizionale su Google o Twitter.