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Building Future Together
01.04.22

Campagna YouTube: ottieni maggiore visibilità con gli annunci video

WEB MARKETING

La piattaforma video raggiunge un maggior numero di persone tra i 18 e i 49 anni rispetto alla televisione.

YouTube rappresenta a tutti gli effetti il secondo motore di ricerca sul web, con 1,9 miliardi di utenti attivi al mese e oltre un miliardo di ore di video visualizzate quotidianamente. Numeri sorprendenti, non credi?

È per questo che, sempre più spesso, nelle aziende si manifesta l’esigenza e il desiderio di dare il via a una campagna YouTube, che si rivela un’ottima strategia di web marketing. Ma come funziona e come puoi evitare di investire tempo e denaro senza ottenere risultati? Lo scopriamo assieme in questo articolo.

#1 Definisci i tuoi obiettivi

Prima ancora di realizzare l'annuncio video, è bene definire l’obiettivo che si vuole raggiungere attraverso la campagna YouTube. Prova a pensare, infatti, di creare un video che presenta la tua attività, puntando però ad un pubblico che desideri acquistare i tuoi prodotti: difficilmente riusciresti a catturare la sua attenzione senza mostrare le particolarità tecniche di ciò che offri e, quindi, il tuo livello di differenziazione rispetto ai competitor. È per questo che è fondamentale realizzare un piano di marketing, che ti consenta di mettere nero su carta gli obiettivi, il target di riferimento, il piano d’azione.

Ecco i principali obiettivi che puoi raggiungere per mezzo di una campagna YouTube:

  • Incrementare i visitatori al sito. Possiedi già un sito web efficace, nuovo di zecca, ma non riesci a raggiungere nuovi utenti? Attingere alla vastità di coloro che, quotidianamente, guardano video su YouTube, incuriosendoli, può rappresentare un’ottima soluzione;
  • Incrementare le conversioni. Potrebbe anche essere che tu abbia già un ottimo numero di utenti che arrivano al tuo sito, ma che difficilmente questi riescono poi a divenire lead, ossia potenziali clienti della tua azienda. Una campagna YouTube può aiutarti a creare empatia con l’utente e, quindi, a raggiungere nuovi contatti;
  • Migliorare la brand reputation e costruire la brand awareness. Se la tua attività è nata da poco o solo di recente si è affacciata alle strategie di web marketing, potrebbe richiedere una spinta per potersi ritagliare visibilità online e per poter accrescere la propria reputazione sul web. Un video ben fatto inserito in una campagna YouTube risulta congeniale anche per questo obiettivo.

Solamente dopo aver definito i tuoi obiettivi, potrai avere un’idea chiara del tipo di annuncio che vorrai mostrare all’utente. Infatti, Google Ads, assieme a YouTube, ti permette di realizzare diverse tipologie di campagne, a seconda del traguardo che vuoi raggiungere. Vediamole assieme.

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#2 Scegli la tipologia di annuncio

Quando ormai conosci perfettamente la mèta da raggiungere, puoi occuparti di una delle funzioni più intriganti che YouTube ti mette a disposizione: la scelta della tipologia di annunci. Sicuramente, se navighi spesso sulla piattaforma video, avrai constatato la presenza di diverse tipologie di advertising: c’è colui che decide di mostrarsi nei primi secondi di apertura di un video, colui che appare tra i video correlati e colui che, invece, appare quando ricerchi una parola chiave specifica. Ecco, a seconda del tuo obiettivo, puoi optare per l’annuncio che per te si rivela più efficace.

Di seguito analizziamo nel dettaglio le tipologie di annunci che YouTube mette a tua disposizione.

True view-in stream

Si tratta dell’annuncio pubblicitario su YouTube più diffuso e, forse, più visualizzato: è quello che appare prima, durante e dopo la visualizzazione di un video. Può durare fino a 30 secondi ma, attenzione, è ignorabile, perché dopo soli 5 secondi si può skippare premendo sul tasto “salta annuncio”.

Nel caso d’esempio, constatiamo che all’apertura di un video inerente a una canzone di Bruno Mars, è apparso un annuncio di Netflix, 2 argomenti quindi non strettamente correlati.

Gli annunci True View-In Stream vengono di norma sfruttati nel momento in cui gli obiettivi da raggiungere riguardano un maggior traffico al sito, un miglior tasso di conversione e il miglioramento della brand reputation. Come noti, infatti, sulla sinistra dell’annuncio di Netflix possiamo trovare una call to action (“Inizia ora”), che, una volta cliccata, ci conduce alla homepage del sito della società californiana, predisposto per convertire fin da subito l’utente in lead, fornendogli 30 giorni gratuiti di prova.

Questo tipo di annunci, in genere, presenta solo in breve l’azienda, focalizzandosi maggiormente sui prodotti e servizi che essa offre per spingere l’utente a cliccare sulla call to action. Una volta giunto nella pagina di destinazione (landing page), essa dovrà fornire tutte le informazioni necessarie al visitatore del sito per spingerlo a contattare la tua attività. Ricorda infatti che una campagna con questo tipo di annunci correlata ad una landing page povera di informazioni e poco attrattiva potrebbe rivelarsi un fallimento.

Come per i comuni annunci di Google Ads, esistono diversi metodi di pagamento. Nel caso degli annunci True View-In Stream, in genere si parla di “click per view”: in pratica, si paga Google Ads ogni qualvolta un utente guarda il video per intero, evitando di cliccare su “salta annuncio”.

Annunci bumper

Con questo termine strano (“bumper” in inglese significa “paraurti”), intendiamo un annuncio molto simile al True View-In Stream, ma che risulta non ignorabile e quindi mancante del pulsante “salta annuncio”. In genere, questi video hanno una durata minore rispetto ai precedenti e vengono utilizzati per catturare in pochissimi secondi l’attenzione e la curiosità dell’utente.

Gli annunci bumper rappresentano la soluzione ideale per coloro che desiderano espandere la copertura del proprio canale YouTube e costruire o aumentare la brand awareness. In genere, quindi, questi annunci presentano l’azienda, senza focalizzarsi troppo su prodotti e servizi (anche perché la durata ridotta difficilmente glielo permetterebbe).

Il pagamento degli annunci bumper avviene solitamente in base al CPM, ossia click per impressioni. In pratica, il conteggio finale della campagna si basa su ogni 1.000 utenti che vedono il video.

Annunci discovery

Come indica il nome stesso, questi annunci si “scoprono” nel momento in cui si cercano video correlati a quello visualizzato, attraverso la side-bar alla destra del video stesso, la homepage di YouTube o i risultati della barra di ricerca.

Nell’esempio sopracitato, abbiamo ricercato su YouTube un video inerente all’Inbound Marketing ed è comparso un video proveniente dal canale di NetStrategy, che si occupa di questi argomenti. Si tratta della tipologia di annunci meno invasiva, in quanto non interrompe l’azione dell’utente, e che risulta in questo senso più “utile” per lui, in quanto risponde alla domanda: "Cosa posso vedere riguardo questo argomento?".

Gli annunci discovery hanno l’obiettivo di aumentare la visibilità del canale YouTube, facendo così conoscere i propri contenuti. I pagamenti avvengono su base pay per click, ossia per ogni utente che clicca sull’annuncio che ha visualizzato.

È fondamentale in questi casi curare al meglio ogni singolo dettaglio e, in particolare:

  • La miniatura, ossia l’immagine tratta dal video che appare all’utente e che dovrebbe contenere al suo interno il titolo e il sottotitolo del filmato;
  • Il titolo del video, che in genere è costituito dalla parola chiave seguita da qualche domanda che colpisca l’esigenza dell’utente e da ciò che differenzia quel video da qualsiasi altro video dello stesso genere (per esempio, il fatto che ci sia un “esempio pratico”);
  • Il sottotitolo, che contiene una call to action (nel caso sopracitato “scopri” invita l’utente a compiere un’azione) e che racchiude in modo estremamente sintetico ciò che verrà detto nel video.

Annunci outstream

Gli annunci outstream (denominati anche in-read o native video) vengono così definiti perché, pur essendo costituiti da video, appaiono nella maggior parte dei casi al di fuori di YouTube e, quindi, all’interno di siti terzi, di blog post e di app. In genere, questi annunci si visualizzano unicamente dai dispositivi mobili.

La storia degli annunci outstream è un po’ travagliata: essi nascono, infatti, per volere di Google (che, ricordiamolo, è a capo di YouTube), nel momento in cui molte aziende avevano deciso di spegnere le proprie campagne di annunci sulla piattaforma video. Il motivo? I video di società del calibro di Amazon o Coca Cola sarebbero apparsi come annunci di video discriminanti e intolleranti, che avevano mostrato delle falle di Google nella gestione dei contenuti interni a YouTube. Gli annunci outstream, quindi, sono divenuti un modo per consentire agli inserzionisti di essere visibili anche all’esterno di una piattaforma di cui non si fidavano più.

Gli annunci outstream vengono visualizzati in diversi formati, inclusi banner e interstitial, e vengono riprodotti automaticamente, ma senza audio. Se poi l’utente è interessato, può attivare il sonoro con un semplice clic. Possono essere inoltre composti da:

  • Logo dell’azienda;
  • Titolo del video;
  • Descrizione del video;
  • URL.

Gli annunci outstream consentono di ampliare la copertura degli annunci video sui dispositivi mobili, in modo da raggiungere più clienti. Il pagamento è su base vCPM, ossia sul costo per 1.000 impressioni visibili, che si riferiscono quindi solamente a quegli utenti che riproducono il video per 2 o più secondi.

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#3 Crea il tuo target

Oltre agli obiettivi che ti poni e alla tipologia di annuncio che scegli, anche il pubblico a cui ti riferisci può fare la differenza quando crei una campagna YouTube. Infatti, devi optare per il target giusto per riuscire a colpire nel segno e a raggiungere i traguardi prefissati.

Il pubblico di una campagna YouTube può essere definito in base ai seguenti criteri:

  • Demografici. In questo caso, ti affidi a dati oggettivi per segmentare il tuo pubblico: puoi scegliere l’età, il sesso, lo stato parentale o addirittura il reddito della persona a cui ti rivolgi. Questa modalità risulta utile soprattutto qualora tu vendessi prodotti costosi o che si rivolgono ad una fetta specifica della popolazione. Per esempio, un video che pubblicizza un mascara o un rossetto, difficilmente attirerà l’attenzione di un utente di sesso maschile;
  • Dati demografici dettagliati. In questo caso puoi raggiungere utenti che presentano criteri demografici più specifici rispetto a quelli elencati precedentemente. Per esempio, puoi mostrare i tuoi contenuti a studenti universitari, a neogenitori o a chi sta cercando di vendere una casa. Fai quindi riferimento ad una situazione “momentanea” del pubblico, che manifesta un’esigenza immediata e non duratura. È il caso dei vlog che mostrano le tecniche per studiare in modo più efficace o delle pubblicità dei pannolini per neonati;
  • Interessi. Si tratta, forse, del target di riferimento più comune, perché si basa sugli hobby e sui gusti che l’utente ha manifestato durante la sua navigazione. Per citare un esempio, se un consumatore ha guardato molteplici video riguardanti le penne colorate, è probabile che potrebbe interessarsi ad un tuo annuncio sui block-notes, elementi collegati alle penne;
  • Posizionamento. A livello strategico, la definizione di questo target risulta molto utile: infatti, ti permette di mostrare i tuoi contenuti all’interno di altri canali di YouTube, di app da te scelte, di siti con un elevato numero di visitatori, nell’ottica di aumentare la tua visibilità. Quale potrebbe essere il suo miglior uso applicativo? Ovviamente, il poterti inserire all’interno del canale di YouTube dei tuoi competitor per attirare tutti quegli utenti che, altrimenti, avrebbero guardato i video della concorrenza;
  • Parole chiave. In questo caso l’annuncio diventa visibile a coloro che ricercano su YouTube una kw specifica, collegata al contenuto del tuo video. Per esempio, puoi impostare la tua campagna in modo che, quando qualcuno cerca “cosmetici” possa trovare il banner con il tuo video che parla di un nuovissimo lucidalabbra (in questo senso può rivelarsi utile durante il lancio di un prodotto);
  • Remarketing. Fare remarketing significa mostrare annunci specifici per gli utenti che sono già entrati in contatto con la tua azienda e, quindi, già la conoscono. Si tratta del modo migliore per chi vuole minimizzare quelle opportunità di business che poi non si rivelano fruttifere per l’azienda.

Nel momento in cui definisci il target di riferimento per la tua campagna YouTube, puoi scegliere anche il tipo di dispositivi a cui i tuoi video appariranno: da mobile, da desktop o entrambi.

#4 Realizza i tuoi annunci

Giunti a questo punto, siamo nel momento clou della strategia che si vuole intraprendere attraverso YouTube: dobbiamo, infatti, creare l’annuncio stesso. Immagina di aver definito ottimamente i tuoi obiettivi di aver scelto il tipo di annuncio e il target di riferimento in base a quelli. Ebbene, tutta questa fatica potrebbe rivelarsi inutile qualora l’annuncio non fosse di gradimento dell’utente.

Affinché il tuo video possa catturare l’attenzione del consumatore, dovrai fare in modo che esso sia di qualità. Evita, quindi, i video girati con gli smartphone: anche se oggi anche i dispositivi mobili dispongono di una fotocamera e di una videocamera ad alta risoluzione, presentare ad un ampio pubblico un video girato con queste apparecchiature resta sempre un sinonimo di scarsa professionalità.

Avendo pochi secondi a disposizione, evita i cosiddetti “punti morti” all’interno dei tuoi annunci. Con questo termine non s’intendono solamente quei terribili spazi vuoti tra una scena e l’altra, ma anche tutti quei momenti che non aggiungono nulla di nuovo a ciò che l'utente già sa. Proprio come nella stesura di un libro, è bene utilizzare aggettivi e avverbi solo quando essi sono necessari alla comprensione del contesto, evitando, quindi, di aggiungere elementi inutili al fine di catturare l’attenzione del consumatore.

Inoltre, ricorda di arricchire il tuo video di call to action, affinché alla fine dell’annuncio l’utente non debba chiedersi: “Cosa devo fare ora?”, ma sappia perfettamente dove vuoi condurlo. Infatti, il tuo video può essere anche perfetto e suscitare curiosità, ma se il consumatore non sa quale azione deve intraprendere al termine di esso, difficilmente otterrai risultati significativi.

Infine, un aspetto da non dimenticare è quello di perfezionare il canale di YouTube della tua azienda, che dev’essere ospitale ed accogliente. Attraverso gli annunci, i consumatori arriveranno in massa al suo interno e dovranno trovare un’attività professionale, che li colpisca particolarmente. Realizza, quindi, una copertina che presenti il tuo business in poche parole e racchiudi i tuoi video in playlist, rendendo l’intero canale meno confusionario.

#5 Analizza e ottimizza i tuoi annunci

Monitorare le tue campagne YouTube è fondamentale e imprescindibile: senza un’analisi costante dei dati, rischi di perdere tempo e denaro per un’attività incapace di condurti verso gli obiettivi prefissati. Oltre a mostrarti le performance dei tuoi annunci, le statistiche e i dati ti permettono di capire dove puoi agire per ottimizzarli, nell’ottica di ottenere il massimo con il budget minimo.

Quando è necessario analizzare l’andamento delle tue campagne YouTube? Se hai appena pubblicato i tuoi annunci, attendi almeno 2 settimane per evitare di arrivare a conclusioni affrettate. Dopo questo lasso di tempo, potrai constatare se qualche risultato è già arrivato (e quindi proseguire per questa strada) oppure attendere altre 2 settimane per avere dati più approfonditi e, quindi, valutare attentamente quali modifiche apportare alle tue campagne.

Quando analizzi le performance dei tuoi annunci, fai riferimento in particolare a:

  • Percentuale di visualizzazione. Tenendo presente che con il termine “visualizzazione” intendiamo una visione da parte dell’utente del video completo o di minimo 30 secondi di esso o un’interazione con l’annuncio (per esempio, il clic sulla call to action), questo valore è molto importante. Esso valuta il numero di utenti che in questo senso ha visualizzato il video sul numero totale di coloro che l’hanno visto (quindi, quelli che lo hanno visualizzato più quelli che lo hanno skippato o non hanno compiuto interazioni);
  • Costo per visualizzazione. Si tratta di chiederti: quanto mi costa ogni utente che visualizza (nel termine indicato precedentemente) il mio annuncio? È un numero importante per comprendere se è il caso di ottimizzare la campagna per ridurne i costi.

Dopo aver appurato che gli annunci non stanno dando i risultati sperati, come si può ottimizzare la campagna YouTube? Esistono diverse modalità, a seconda dei dati che la piattaforma stessa fornisce. Tuttavia, alcuni accorgimenti da applicare potrebbero essere:

  • Accorciare i video. Gli annunci troppo lunghi tendono a scoraggiare l’utente, che li abbandona prematuramente se non risulta particolarmente interessato;
  • Perfezionare il target. La scarsa efficacia dei tuoi annunci potrebbe essere dovuta ad un pubblico di riferimento poco incline ad interagire con la tua impresa;
  • Modificare titoli e sottotitoli. Lo stile di comunicazione detiene grande valore: sii persuasivo anche in questi elementi e non solo all’interno dei video;
  • Abitudine alla creatività. Con questo termine intendiamo la possibilità di far ruotare 2 o 3 annunci diversi, rendendoli quindi “variabili”. In questo modo si evita di indispettire l’utente che, ogni volta, si trova costretto a guardare il medesimo video.

Tieni presente che, per ottenere il massimo dalla piattaforma video, devi saper sfruttare al meglio anche tutte quelle attività “complementari” che si effettuano per pubblicizzare il canale YouTube. Consulta la nostra guida per ottimizzare anche esse.

Ora tocca a te!

Ora che hai ben chiaro come muoverti nel complesso mondo degli annunci video su YouTube, puoi dare il via a campagne di qualità, che, se otterranno successo, potranno aprirti le porte a nuove possibilità di business o ad un miglioramento della visibilità della tua azienda.

Sei pronto per intraprendere questa strategia o necessiti del supporto di chi, quotidianamente, aiuta le imprese a crescere anche attraverso YouTube? Non ti preoccupare! Siamo qui per questo! Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

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