Quando ormai conosci perfettamente la mèta da raggiungere, puoi occuparti di una delle funzioni più intriganti che YouTube ti mette a disposizione: la scelta della tipologia di annunci. Sicuramente, se navighi spesso sulla piattaforma video, avrai constatato la presenza di diverse tipologie di advertising: c’è colui che decide di mostrarsi nei primi secondi di apertura di un video, colui che appare tra i video correlati e colui che, invece, appare quando ricerchi una parola chiave specifica. Ecco, a seconda del tuo obiettivo, puoi optare per l’annuncio che per te si rivela più efficace.
Di seguito analizziamo nel dettaglio le tipologie di annunci che YouTube mette a tua disposizione.
True view-in stream
Si tratta dell’annuncio pubblicitario su YouTube più diffuso e, forse, più visualizzato: è quello che appare prima, durante e dopo la visualizzazione di un video. Può durare fino a 30 secondi ma, attenzione, è ignorabile, perché dopo soli 5 secondi si può skippare premendo sul tasto “salta annuncio”.
Nel caso d’esempio, constatiamo che all’apertura di un video inerente a una canzone di Bruno Mars, è apparso un annuncio di Netflix, 2 argomenti quindi non strettamente correlati.
Gli annunci True View-In Stream vengono di norma sfruttati nel momento in cui gli obiettivi da raggiungere riguardano un maggior traffico al sito, un miglior tasso di conversione e il miglioramento della brand reputation. Come noti, infatti, sulla sinistra dell’annuncio di Netflix possiamo trovare una call to action (“Inizia ora”), che, una volta cliccata, ci conduce alla homepage del sito della società californiana, predisposto per convertire fin da subito l’utente in lead, fornendogli 30 giorni gratuiti di prova.
Questo tipo di annunci, in genere, presenta solo in breve l’azienda, focalizzandosi maggiormente sui prodotti e servizi che essa offre per spingere l’utente a cliccare sulla call to action. Una volta giunto nella pagina di destinazione (landing page), essa dovrà fornire tutte le informazioni necessarie al visitatore del sito per spingerlo a contattare la tua attività. Ricorda infatti che una campagna con questo tipo di annunci correlata ad una landing page povera di informazioni e poco attrattiva potrebbe rivelarsi un fallimento.
Come per i comuni annunci di Google Ads, esistono diversi metodi di pagamento. Nel caso degli annunci True View-In Stream, in genere si parla di “click per view”: in pratica, si paga Google Ads ogni qualvolta un utente guarda il video per intero, evitando di cliccare su “salta annuncio”.
Annunci bumper
Con questo termine strano (“bumper” in inglese significa “paraurti”), intendiamo un annuncio molto simile al True View-In Stream, ma che risulta non ignorabile e quindi mancante del pulsante “salta annuncio”. In genere, questi video hanno una durata minore rispetto ai precedenti e vengono utilizzati per catturare in pochissimi secondi l’attenzione e la curiosità dell’utente.
Gli annunci bumper rappresentano la soluzione ideale per coloro che desiderano espandere la copertura del proprio canale YouTube e costruire o aumentare la brand awareness. In genere, quindi, questi annunci presentano l’azienda, senza focalizzarsi troppo su prodotti e servizi (anche perché la durata ridotta difficilmente glielo permetterebbe).
Il pagamento degli annunci bumper avviene solitamente in base al CPM, ossia click per impressioni. In pratica, il conteggio finale della campagna si basa su ogni 1.000 utenti che vedono il video.
Annunci discovery
Come indica il nome stesso, questi annunci si “scoprono” nel momento in cui si cercano video correlati a quello visualizzato, attraverso la side-bar alla destra del video stesso, la homepage di YouTube o i risultati della barra di ricerca.
Nell’esempio sopracitato, abbiamo ricercato su YouTube un video inerente all’Inbound Marketing ed è comparso un video proveniente dal canale di NetStrategy, che si occupa di questi argomenti. Si tratta della tipologia di annunci meno invasiva, in quanto non interrompe l’azione dell’utente, e che risulta in questo senso più “utile” per lui, in quanto risponde alla domanda: "Cosa posso vedere riguardo questo argomento?".
Gli annunci discovery hanno l’obiettivo di aumentare la visibilità del canale YouTube, facendo così conoscere i propri contenuti. I pagamenti avvengono su base pay per click, ossia per ogni utente che clicca sull’annuncio che ha visualizzato.
È fondamentale in questi casi curare al meglio ogni singolo dettaglio e, in particolare:
- La miniatura, ossia l’immagine tratta dal video che appare all’utente e che dovrebbe contenere al suo interno il titolo e il sottotitolo del filmato;
- Il titolo del video, che in genere è costituito dalla parola chiave seguita da qualche domanda che colpisca l’esigenza dell’utente e da ciò che differenzia quel video da qualsiasi altro video dello stesso genere (per esempio, il fatto che ci sia un “esempio pratico”);
- Il sottotitolo, che contiene una call to action (nel caso sopracitato “scopri” invita l’utente a compiere un’azione) e che racchiude in modo estremamente sintetico ciò che verrà detto nel video.
Annunci outstream
Gli annunci outstream (denominati anche in-read o native video) vengono così definiti perché, pur essendo costituiti da video, appaiono nella maggior parte dei casi al di fuori di YouTube e, quindi, all’interno di siti terzi, di blog post e di app. In genere, questi annunci si visualizzano unicamente dai dispositivi mobili.
La storia degli annunci outstream è un po’ travagliata: essi nascono, infatti, per volere di Google (che, ricordiamolo, è a capo di YouTube), nel momento in cui molte aziende avevano deciso di spegnere le proprie campagne di annunci sulla piattaforma video. Il motivo? I video di società del calibro di Amazon o Coca Cola sarebbero apparsi come annunci di video discriminanti e intolleranti, che avevano mostrato delle falle di Google nella gestione dei contenuti interni a YouTube. Gli annunci outstream, quindi, sono divenuti un modo per consentire agli inserzionisti di essere visibili anche all’esterno di una piattaforma di cui non si fidavano più.
Gli annunci outstream vengono visualizzati in diversi formati, inclusi banner e interstitial, e vengono riprodotti automaticamente, ma senza audio. Se poi l’utente è interessato, può attivare il sonoro con un semplice clic. Possono essere inoltre composti da:
- Logo dell’azienda;
- Titolo del video;
- Descrizione del video;
- URL.
Gli annunci outstream consentono di ampliare la copertura degli annunci video sui dispositivi mobili, in modo da raggiungere più clienti. Il pagamento è su base vCPM, ossia sul costo per 1.000 impressioni visibili, che si riferiscono quindi solamente a quegli utenti che riproducono il video per 2 o più secondi.