Parola chiave: la creatività!
La creatività rappresenta la forza motore della newsletter, quel tocco in più che permette di raggiungere gli obiettivi prefissati (e, se si è abbastanza fortunati, anche di andare oltre!). Nel campo dell’email marketing, infatti, la creatività gioca il ruolo di regina.
La creatività arriva dopo aver tratto numerosi spunti dalla tua quotidianità (per questo, ti consiglio di iscriverti alla newsletter delle grandi aziende che operano nel tuo medesimo settore e non!) e, soprattutto, dopo aver realizzato decine e decine di email. Si tratta di riuscire a capire cosa attira maggiormente l’utente e di implementarlo all’ennesima potenza, con contenuti sempre nuovi, stuzzicanti, interessanti.
Imponiti un obiettivo.
Come per ogni azione di marketing, anche nel caso dell’email marketing è importante porsi un obiettivo a breve o medio/lungo termine. Qual è il tuo scopo? Perché vuoi spendere tempo e denaro per un’attività di questo tipo? Cerca di mettere nero su bianco, magari all’interno del tuo piano di marketing efficace, ciò che speri di ricevere in cambio.
Quali sono gli obiettivi principali a cui vuoi giungere tramite una campagna di DEM (direct email marketing)? Innanzitutto, le newsletter possono essere utilizzate per creare un’interazione diretta con il potenziale cliente. Quest’ultimo può scoprire, email dopo email, di tutto e di più riguardo la tua attività: chi sei? Cosa vendi? Cosa puoi fare per lui? Insomma, puoi utilizzare la strategia di email marketing per incrementare il coinvolgimento dell’utente con la tua azienda, attraverso webinar e testi intriganti.
Non solo. Grazie all’email marketing puoi aumentare l’interazione anche con i clienti abituali, con i quali si è già instaurato un rapporto di fiducia. In pratica, puoi inviare loro email con offerte, contenuti personalizzati e quant’altro, per invogliarli a tornare nel tuo negozio il prima possibile.
Se sei alle prime armi con questo tipo di campagna, resta con i piedi per terra: imponiti come obiettivo di arrivare a un determinato tasso di apertura entro un periodo di tempo specifico. Se ci riesci, fai un passo in avanti e aumenta il tasso o cerca altri obiettivi, sempre facili da raggiungere. Insomma, procedi, come si suol dire, “step by step”: l’impazienza dell’imprenditore è ben nota, ma a volte è necessario essere prudenti e impiegarci un po’ più tempo per raggiungere i risultati migliori.
Segmenta il tuo pubblico.
Come fare per ottenere un buon numero di indirizzi email a cui mandare le newsletter? Molti di questi potrebbero essere raccolti durante le fiere di settore. Si tratta, forse, dei contatti più importanti: chi ti offre il suo indirizzo di posta elettronica a queste manifestazioni, è evidentemente intenzionato a capirne di più sulla tua azienda e, oltretutto, già informato sul contesto attorno a cui la tua attività si muove. Un altro buon metodo per riuscire a “collezionare” indirizzi email è quello di attirarli come un magnete. Cosa significa? Cerca di realizzare qualcosa che non ti faccia perdere né tempo né denaro (per esempio, un ebook su un aspetto specifico della tua attività, un webinar gratuito, un questionario,…) e che possa interessare i visitatori del tuo sito: ovviamente, per ottenere ciò che desiderano, dovranno lasciarti il loro indirizzo email. Fai in modo, sempre per il pieno rispetto del GDPR, che sappiano fin da subito che, una volta ottenuto l’ebook che volevano, riceveranno periodicamente le tue newsletter, a cui potranno disiscriversi in ogni momento.
Bene, sei riuscito ad immagazzinare un buon numero di contatti; ora non resta che usufruirne! Per poter rendere la tua campagna di email marketing efficace, devi fare in modo di disporre di una profilazione del tuo contatto e, di conseguenza, sapere perfettamente se è un utente nuovo, se già ti conosceva, se è un cliente abituale o un potenziale cliente e, soprattutto, quali sono i suoi interessi, la sua località,...
Premesso che molte di queste informazioni le puoi reperire tramite Google Analytics, che, attraverso i cookies, riesce a registrare i comportamenti degli utenti, e anche tramite i form di contatto, anche in base all’apertura delle prime, generiche, email, sei in grado di capire se l’interesse è elevato o meno. A questo punto, è importante capire a che punto del funnel di conversione si trova l’utente: di cosa sto parlando? Si tratta di uno dei princìpi su cui si basa l’Inbound Marketing e permette di delineare se il visitatore di un sito ha le idee ben chiare sull’acquisto, se è consapevole di avere un bisogno ma non sa ancora come soddisfarlo o se sta cercando il miglior prodotto tra diverse aziende. In pratica, devi capire se il tuo contatto, attraverso la tua email, vuole semplicemente essere informato, se è al punto di poter acquistare (magari con una super offerta!) o se necessita di essere convinto dai tuoi prodotti e dalla tua attività.
Dopo essere riuscito a segmentare il tuo pubblico, la strada sarà in discesa: potrai realizzare newsletter specifiche per ogni potenziale cliente, con webinar, immagini, testi, offerte e informazioni aggiuntive. Ognuno sarà invogliato a entrare nel tuo sito, se otterrà il contenuto pertinente al suo livello di interesse. Una volta giunto nella tua piattaforma online, avrai raggiunto il tuo obiettivo principale e potrai cominciare a stuzzicarlo direttamente da lì. E se necessiti di ispirazione, non perderti i nostri esempi di email marketing.
Elemento da non sottovalutare: l'oggetto!
L’oggetto è la pelle dell’email, il suo involucro esterno, ciò che l’utente vede per primo e, sulla base di questo, decide se è il caso di aprire la newsletter o cestinarla. Proprio come nella vita reale, in cui la prima impressione – anche se non sempre corretta – conta, lo stesso succede con l’email: attraverso l’oggetto, mi è possibile capire se ciò che vuoi dirmi è interessante e, quindi, vale la pena di perdere qualche minuto della mia vita a leggerti.
Come puoi fare a far risaltare al meglio l’oggetto dell’email? Dunque, la sua caratteristica principale è quella di creare curiosità nell’utente, che non vuol dire rendere tutto troppo misterioso e generico (elementi controproducenti). In pratica, l’utente saprà qual è il motivo per cui gli scrivi (un’offerta imperdibile? L’arrivo di una nuova linea di prodotti?), ma sarà solo stuzzicato.
Per saperne di più, ossia per togliere il velo e scoprire il tutto, dovrà necessariamente entrare nell’email. In genere, l’oggetto della newsletter è colloquiale. È bene utilizzare un linguaggio sciolto, come se stessi cercando di spiegare ai tuoi amici cosa fai nella tua attività e cosa puoi proporre loro.
Non trattare i tuoi contatti come persone troppo formali, anche se li hai conosciuti alle fiere: a tutti piace leggere qualcosa di allegro e positivo, soprattutto dopo un’intensa giornata di lavoro! Quando scrivi l’email ricorda di togliere il cappello aziendale e di indossare la maschera dell’amico.
Ricorda, infine, di rivolgerti a una sola persona. Tutti sanno, infatti, che quell’email non è destinata unicamente a loro, ma è sempre bello sentirsi unici. Non dare del “voi”, ma prediligi il “tu” e, se possibile, cerca di inserire in modo automatico il nome del destinatario all’interno dell’email.
Il contenuto: cosa va per la maggiore?
Ok, abbiamo parlato dei contatti, dell’obiettivo e persino dell’importanza dell’oggetto dell’email. Ora arriviamo alla domanda clou: nella pratica, cosa va inserito all’interno di una newsletter? Quale dev’essere il motivo che mi spinge ad inviare un’email ai miei potenziali clienti e in che modo posso rendermi simpatico e mai invasivo?
Di norma, le newsletter vengono create per promuovere offerte specifiche. Queste hanno sempre uno scopo preciso: uno sconto del 30% sugli abiti da donna per la Festa della Mamma; un’offerta prendi 3 e paghi 2 per Natale o dopobarba scontati per la Festa del Papà. Insomma, tutto ciò che viene esposto all’interno di un’email promozionale ruota attorno alla quotidianità. È più probabile, infatti, riuscire a incrementare le vendite nei periodi in cui c’è maggiore movimento, rispetto che, per esempio, in piena estate, quando non ci sono festività in vista. Almeno che, ovviamente, non ti occupi della vendita di souvenir e teli da mare. Quando decidi di realizzare offerte come quelle citate sopra, ricorda di dare un tempo limite agli utenti, spingendoli ad acquistare il prima possibile. Qualcosa del tipo “Offerta imperdibile solo per oggi!” riesce a creare più curiosità rispetto ad un’offerta apparentemente senza scadenza. Oltre al fatto che, chi si sente con l’“acqua alla gola”, correrà subito ad acquistare da te, per paura di dimenticarsene o di “perdere il treno”.
Un altro modo di utilizzo delle newsletter riguarda le comunicazioni importanti da parte dell’attività. L’arrivo di una nuova ed entusiasmante gamma di prodotti tutta da scoprire, per esempio. Oppure, l’apertura di una nuova sede. Ancora, se gestisci un’attività in un paese in cui tutti si conoscono, la presentazione di una nuova collega, con tanto di intervista! Insomma, sono veramente tante le idee che possono mantenere alta l’attenzione sul tuo negozio, senza necessariamente dover incorrere ad offerte e promozioni!
Infine, come ha fatto Dropbox in una newsletter che ha fatto il giro del mondo, un altro modo per usare efficacemente le campagne di email marketing è quello di richiamare utenti che non si vedono in giro da tempo: spiega loro chi sei, cosa fai e renditi disponibile al massimo per accoglierli nella tua attività.
Attenzione alla tempistica!
Se non hai un reparto marketing, probabilmente ti ritrovi a dover scrivere le newsletter di sera e a inviarla ai tuoi contatti in piena notte. Si tratta di un errore abbastanza comune, che, però, comporta il rischio che il lavoro che stai svolgendo non porti alcun frutto. Chi mai, infatti, apre le email in piena notte? Forse potresti ribattere con: “Ma l’email non scappa di giorno!”. E hai ragione, ma tieni conto che la maggior parte delle persone è sopraffatta di posta elettronica in continuazione e, talvolta, non ha voglia di scrollare verso il basso per vedere le email che riceve in piena notte!
Tutta questa premessa serve a farti capire quanto, nell’ottica dell’email marketing, assuma importanza la tempistica giusta. Riuscire a capire quand’è il momento esatto per colpire l’utente rappresenta parte importante della tua strategia e del tuo percorso verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati, quindi, uno step da non sottovalutare. Un gran numero di utenti controlla le email la sera, quando si trova sul divano o nel letto (probabilmente pochi minuti prima di spegnere la luce e mettersi a dormire). Potrebbero, di conseguenza, essere questi i momenti migliori per mandare la newsletter. Se, però, temi che tutte le email – anche quelle della concorrenza – vengano inviate in quel lasso di tempo, prova a riflettere su quali altri momenti della giornata il tuo pubblico di riferimento potrebbe avere un po’ di tempo libero: durante la colazione? In pausa pranzo? In pausa caffè? Ovviamente, la tempistica giusta dipende anche da ciò che offri: una newsletter inerente alle vacanze, sarà meglio inviarla durante i momenti di riposo; se, invece, vendi trapani, è abbastanza probabile che qualcuno che proprio in quel momento è rimasto senza strumenti, veda la tua email durante l’orario di lavoro e decida di acquistare nella tua azienda.
Dopo aver deciso quali potrebbero essere i momenti della giornata ideali affinché i tuoi contatti aprano le email che mandi, testali tutti e osserva attraverso dati concreti quale orario potrebbe fare al caso tuo. Una volta scelto il momento migliore, crea una sorta di ripetitività, ossia un “appuntamento”: se decidi che il tuo “giorno X” per le tue newsletter è il martedì alle 19.30, fai in modo di mandarle sempre in quel giorno e a quell’ora. Così, chi si è affezionato alle tue email, ti aspetterà con ansia sempre alla solita ora e questo ti permetterà, oltretutto, di creare un rapporto più duraturo con i tuoi destinatari.
Invoglia a compiere un'azione!
L’email marketing è uno strumento nelle tue mani per riuscire ad arrivare ad un obiettivo ben preciso. Che si tratti di portare maggiore traffico al tuo sito, di instaurare un rapporto con un potenziale cliente, di mostrargli appieno cosa puoi offrire, lo step fondamentale è quello di condurlo nella tua “vetrina” online. Infatti, anche se le email non presentano limiti di caratteri e non hanno regole fisse, in un messaggio non puoi descrivere tutto ciò che riguarda la tua attività. Per questo motivo, l’email funge da enorme cartello luminoso che guida l’utente dove vuoi: una pagina del tuo sito.
Perché questa premessa? Perché risulta importante incentivare l’utente a compiere un’azione, spingendolo delicatamente dove desideri. Il percorso ideale di una newsletter dovrebbe, infatti, essere:
Articolo > call to action > landing page > offerta.
Facciamo un esempio concreto per rendere tutto più chiaro: nell’email che mandi ai tuoi contatti parli di un’“offerta imperdibile!”, con il 50% di sconto su tutta la tua linea mare: crema solare, olio abbronzante, teli, ombrelloni e così via.
L’utente legge l’email e, siccome a breve partirà per la Puglia, vuole saperne di più riguardo la tua offerta. All’interno del messaggio, dev’essere presente almeno un pulsante colorato, ben visibile che rimanda alla landing page, ossia alla pagina del tuo sito che parla dell’offerta ed espone i prodotti scontati. In questo modo, potrai canalizzare facilmente l’utente all’interno del funnel di conversione, spingendolo all’acquisto senza risultare invadente. Dimenticare anche solo uno di questi passaggi può essere fatale per la tua campagna DEM..
Tieni monitorati i dati.
È molto difficile che un’email sia perfetta al primo tentativo e, di conseguenza, abbia immediatamente successo. Molte volte si è soddisfatti di una newsletter solo dopo aver cercato di migliorare e modificare in molte sue parti lo stile iniziale. Ma da cosa puoi capire se la tua campagna di email marketing è efficace o meno e, soprattutto, quali sono gli elementi da ritoccare? Dai dati! Grazie ai tool più evoluti riguardo il mondo delle newsletter, puoi prendere spunto da alcuni fattori concreti per decidere se è il caso di cambiare il modo in cui ti approcci o se tutto sta andando per il meglio. Ecco quali sono i dati di cui tenere conto:
- Tasso di apertura. È il dato principale quando si parla di email marketing, in quanto indica la percentuale di utenti sul totale che ha deciso di darti una “chance” e di aprire la tua email senza cestinarla direttamente.
Nella pratica:
Numero di email aperte/numero di email inviate.
Perché è così importante questa percentuale? Principalmente perché ti indica se tutto ciò che sta attorno al contenuto della tua email sta generando frutti: stai inviando la newsletter nel momento migliore? L’oggetto è sufficientemente persuasivo? Insomma, come avrai constatato, quando si parla di email non conta solo l’interno, ma anche (e soprattutto) l’esterno.
- Click Through Rate. Questo tasso indica quanti utenti hanno cliccato sulla call to action interna all’email perché incuriositi dall’offerta che hai presentato.
Nella pratica:
Numero di utenti che hanno cliccato sulla call to action/numero di utenti totali.
Come potrai facilmente intuire, questa percentuale è importante per capire, effettivamente, se il contenuto dell’email è efficace. Prova a pensare di avere un numero elevato nel tasso di apertura e un numero estremamente basso di CTR: questo dato indicherebbe che l’interno della newsletter va modificato perché non “spinge” a sufficienza l’utente ad entrare nell’offerta presente nel tuo sito.
- Annulla iscrizione. Quanti utenti decidono di disattivare il servizio della tua newsletter? Se si tratta di un numero elevato, è bene alzare le antenne: probabilmente non trovano interessante ciò che proponi loro. È fondamentale, infatti, che i tuoi contatti capiscano che le email che ricevono dalla tua azienda sono un servizio che tu offri loro gratuitamente per rimanere sempre aggiornato su tutto ciò che ruota attorno al tuo mondo. Non spaventarti se vedi che, per ogni newsletter inviata, qualche utente se ne va: se non si tratta di un numero elevato, erano semplicemente contatti non interessati e che con ogni probabilità non avrebbero mai acquistato nella tua azienda!
Grazie a questi dati, anche piuttosto semplici da interpretare, riuscirai a capire se il lungo lavoro che stai facendo attorno alla newsletter ti sta portando a risultati concreti o se è il caso di aggiustare il tiro. Utilizza i tool giusti per avere sempre a disposizione i dati giusti. Per esempio, HubSpot o MailChimp.