Abbiamo visto come il processo di rendere il proprio sito visibile alla ricerca vocale possa essere visto come una strategia utile per avere a disposizione nuovi utenti e per non perderne nemmeno uno. Ora ci chiediamo: in che modo viene svolto questo processo? Ci sono, principalmente, delle regole concettuali da seguire. Prima di tutto, è importante sottolineare che gli elementi su cui si basa Google per offrire, ad una domanda precisa tramite ricerca vocale, un risultato, sono essenzialmente 3:
- Rilevanza, ossia: il tuo sito risponde alla domanda dell’utente in modo coinciso e pertinente?
- Distanza, ossia: quanto è vicina la sede rispetto alla posizione in cui si trova l’utente?
- Prominenza, ossia: com’è posizionato il tuo sito rispetto a quelli della concorrenza? Presenti delle buone recensioni?
Sulla base di questi 3 fattori, dovrai fare in modo che ad un utente che ha richiesto a Siri, per esempio, una “gelateria nelle vicinanze” appaia la tua attività. O di riuscire a rispondere, attraverso meta title e meta description, in modo preciso alla domanda dell’utente. Infine, dovrai dimostrare di aver svolto un processo SEO per ottenere un posizionamento.
Di seguito analizzeremo alcune strategie per fare in modo che il tuo sito appaia quando un utente svolge una ricerca tramite riconoscimento vocale. Non ti preoccupare, non c’è nulla di impossibile! Nel caso, però, ti sentissi in balìa delle onde, sappi che un’agenzia di inbound marketing potrà aiutarti e consigliarti al meglio!
1 Utilizza un linguaggio naturale e colloquiale.
La caratteristica principale della ricerca vocale è quella che, consapevolmente o meno, l’utente non utilizza quasi mai lo stesso linguaggio che userebbe, invece, nella ricerca con tastiera. Cosa vuol dire tutto ciò? Proviamo a fare un esempio. Il prossimo weekend vorremmo andare al mare e vorremmo capire se le previsioni del tempo saranno dalla nostra parte. A questo proposito, tramite tastiera digiteremo: “Meteo Monterosso al Mare domenica”. Ed ecco cosa ci appare:
A livello vocale, il nostro modo di ricercare sarà differente. Tenendo presente che l’Assistente Google (così come i suoi fratelli, Siri e co.) è nostro amico, parliamo con lui in modo molto familiare:
“Ok Google, sapresti dirmi come sarà il tempo a Monterosso al Mare domenica?”. Ecco il risultato:
Ora, per puro sfizio, proviamo a scrivere su Google, in maniera manuale, la ricerca che abbiamo svolto in maniera vocale:
Come puoi notare, il contesto generale è lo stesso: appaiono, infatti, i siti che parlano di previsioni meteo. In compenso, però, non appare la schermata immediata che, invece, usciva prima: in pratica, ora sono costretto ad entrare in un risultato per avere una risposta alla mia domanda! Insomma, Google ha fatto 2+2 e ha capito cosa volessi chiedere, ma non è riuscito a rendermi soddisfatto al 100%. È lo stesso concetto di cui abbiamo parlato in precedenza: se si vuole cercare una determinata cosa ma la si ricerca in modo diverso, non è detto che compaiano gli stessi risultati. Se ci pensi, è lo stesso concetto che spinge alla ricerca efficace delle parole chiave per la tua azienda, ma visto da un’altra prospettiva: c’è chi cerca “pasta al pomodoro” e c’è chi cerca “pasta in rosso”. Si indica la stessa cosa, ma non è detto che il risultato sia lo stesso.
Nel caso in cui si ricerchi tramite riconoscimento vocale, il linguaggio diventa, come abbiamo constatato, più sciolto e familiare. Non vengono più soppesate le parole chiave specifiche, ma vengono poste delle domande. Normalmente, infatti, si segue la “regola delle cinque W”, che proviene dall’ambito giornalistico: si chiede a Google qualcosa tramite una domanda che inizia con: What? Where? When? Who? Why? A queste domande, ovviamente, si aggiunge la più classica H, ossia: how?
Insomma, grazie all’assistente vocale, possiamo mettere in moto la nostra fantasia e richiedere in modo semplice e colloquiale tutto ciò che desideriamo. Si tratta di un elemento magnifico dal punto di vista dell’utente. Per quanto riguarda il sito web, l’attività di content marketingdovrà certamente adeguarsi a questo nuovo tipo di ricerca. A questo proposito, sarà importante che tutti gli articoli e i contenuti testuali presenti nel sito (per esempio, la famosa sezione “Chi siamo?”) rispondano a domande ben precise. Per rendere tutto più chiaro, potresti pensare al tuo sito come ad un enorme documento contenente le FAQ dei tuoi clienti! In quest’ottica, provvedi ad aggiornare in questo modo tutti i testi già realizzati: ci impiegherai un po’ di tempo, ma si tratta di un’attività fondamentale per essere trovati in modo facile anche attraverso Assistente Google e i suoi fratelli. Inoltre, rendi il tuo testo di facile comprensione, in modo che risponda chiaramente alla domanda che si è posto l’utente. Se, per esempio, cerco “Quanta farina bisogna usare per la torta paradiso?” pretendo come risposta il numero preciso, non un inutile giro di parole che non porta a nulla se non alla mia perdita di pazienza. Ricorda, a questo proposito, di utilizzare un linguaggio informale: l’utente sta parlando con l’assistente vocale come se parlasse con il suo vicino di casa. Per questo motivo, è importante riceva una risposta dello stesso tono.
Grazie a queste semplici mosse riuscirai a realizzare un sito a “domanda e risposta”, che piace tanto agli utenti. In questo modo, ti sarà possibile rientrare nei risultati della ricerca vocale e, di conseguenza, aumentare il traffico del tuo sito e la brand awareness della tua attività.
2 Punta sull’aspetto locale della tua attività
Un importante aspetto che ho voluto lasciare appositamente per questo paragrafo è che il 22% delle ricerche tramite riconoscimento vocale avviene a livello locale. Cosa significa? In pratica, un utente sente una necessità in quell’esatto momento e ricerca l’attività che può soddisfarla nella zona in cui si trova. È il caso di chi sta visitando una città che non conosce e vuole trovare un ristorante “nelle vicinanze”. O di colui che si era dimenticato di aver invitato a casa i suoi amici e che cerca una pizzeria che consegna pizza a domicilio all’ultimo minuto. Gli assistenti vocali, in questo contesto, fungono un ruolo fondamentale: ti permettono, infatti, di cercare le attività che si trovano nei dintorni della tua posizione. È per questo che devi puntare tutto sulla Local SEO, ossia quell’attività che permette alla tua azienda di posizionarsi nei motori di ricerca in modo migliore rispetto ai tuoi competitor locali.
È proprio per battere su ogni fronte la concorrenza che risulterà importante per te creare un profilo su Google My Business. Grazie a questo, otterrai un primo posizionamento e, soprattutto, potrai disporre di un pannello in cui inserire tutte le informazioni sulla tua azienda. Quest’ultimo apparirà nella pagina dei risultati e in Google Maps, facendoti ottenere grande visibilità. Tieni presente che, come dicevamo precedentemente, chi svolge una ricerca vocale, nella maggior parte dei casi, è pronto a divenire cliente in un brevissimo tempo. È principalmente per questo che devi metterti in mostra!
Ma quali informazioni potrai inserire nel pannello, detto “knowledge panel”? In poche parole, tutto ciò che riguarda la tua attività: il nome dell’azienda, l’indirizzo, il link al sito, il numero di telefono e l’indirizzo e-mail. Non solo. Troveremo qui gli orari e i giorni di apertura e quelli con la maggior affluenza; quanta fila, normalmente, c’è da fare e così via. In questo modo, come puoi constatare, darai una panoramica completa all’utente e acquisirai autorità. Normalmente, infatti, chi svolge una ricerca locale arriccia il naso quando vede che un’attività non contiene informazioni concrete su Google e, anzi, considera più credibili e professionali le aziende che presentano un knowledge panel completo. Che aspetti? Fai in modo che la tua attività sia presente quando si cerca un’impresa del settore nella tua zona!
Per approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere l’articolo: “Come apparire su Google Maps: la guida completa su Google My Business”.
3 Presta attenzione ai “rich snippet” e ai “featured snippet”
Abbiamo appena rivelato quanto sia importante aggiungere quante più informazioni possibili all’interno del proprio knowledge panel. Ebbene, non è tutto! Quando si parla di riconoscimento vocale, questa volta non necessariamente a livello locale, bisogna anche prestare attenzione ai “rich snippet”. Di cosa si tratta? Principalmente, lo scopri qui: “rich snippet di Google: cosa sono e perché contano in SEO”. Letteralmente, parliamo di “ricchi frammenti”, ossia tutte quelle informazioni aggiuntive rispetto a meta title e meta description che compaiono nella pagina dei risultati. Di seguito trovi un esempio:
Tieni presente che i rich snippet rappresentano una “risposta diretta” dell’assistente vocale alla tua richiesta. Per questo motivo, devono essere ben dettagliati e contenere il massimo delle informazioni riguardo la tua attività: una fotografia principale di qualità e un riassunto generico ma stuzzicante di tutto ciò di cui ti occupi. Insomma, fai in modo che, alla ricerca di una parola chiave specifica tramite riconoscimento vocale, tu riesca a dare una panoramica completa di tutti i tuoi servizi e di ciò che offri. Non solo. Aggiungi la possibilità per i tuoi clienti di inserire delle recensioni riguardo la tua azienda: si tratta di elementi molto apprezzati dagli utenti, che possono capire tramite pareri esterni se vale la pena o meno entrare nel tuo sito web.
Un’ultima considerazione riguardo il mondo degli snippet: oltre ai “rich snippet”, esistono anche i “featured snippet”, ossia breve frammento di testo che compare in primo piano quando un contenuto è giudicato particolarmente pertinente agli occhi di Google. Il tuo obiettivo dovrà essere quello di posizionare il risultato nella cosiddetta “posizione zero”, ossia in quel punto in cui il tuo risultato viene considerato il migliore dal motore di ricerca e viene letto a voce alta dall’assistente vocale.
Anche in questo contesto, maggiori saranno le informazioni che riesci ad offrire anche all’interno degli articoli, maggiori saranno le possibilità di essere notato da Google. Per questo motivo, riuscirai ad arrivare alla posizione zero e a canalizzare un maggior numero di utenti sul sito della tua attività.
4 L’importanza di disporre di un sito “mobile-friendly”
Abbiamo già visto che il 20% delle ricerche tramite dispositivo mobile si riferisce al riconoscimento vocale. Sulla base, quindi, del fatto che molti utilizzino lo smartphone quando si affidano a Siri, Cortana e all’Assistente Google, possiamo facilmente arrivare alla conclusione che è fondamentale disporre di un sito “mobile-friendly”. Cosa significa? Questo termine indica la particolarità di un sito di essere ben visualizzabile da ogni tipo di dispositivo, mobile o fisso che sia. Si tratta, insomma, di ottimizzare la tua piattaforma online affinché la lettura possa essere semplice, veloce e scorrevole anche da smartphone e tablet.
In pratica, il tuo scopo dev’essere quello di realizzare un sito accessibile a chiunque. Per riuscire a raggiungere l’obiettivo, ottimizza le immagini e rendile più “leggere” per non appesantire la piattaforma: in questo modo potrai disporre di un sito “responsive”, ossia che risponde in modo rapido e che non impiega ore ed ore a caricarsi. Per quanto riguarda i contenuti, cerca di suddividerli in più paragrafi per fare in modo di non sovraccaricare l’occhio dell’utente: vedere milioni e milioni di piccoli caratteri sullo schermo dello smartphone può essere davvero terribile! Formattando l'interfaccia e il contenuto del tuo sito web in modo che sia ottimizzato per i dispositivi mobili, semplificherai la navigazione e, di conseguenza, il testo sarà più facile da leggere. Insomma, si tratta di unire l’utile al dilettevole, come si suol dire: dalla creazione di un sito “mobile-friendly” deriva non solo una migliore navigazione per l’utente, ma anche la possibilità, per te, di essere trovato più facilmente tramite ricerca vocale. E, di conseguenza, di richiamare maggior traffico nel tuo sito e un numero enorme di nuovi potenziali clienti!
In tutto questo processo, tieni presente che, a partire dagli ultimi mesi, Google ha iniziato un processo di indicizzazione a parte, definito “mobile-first”: il sito viene indicizzato e, di conseguenza, posizionato, in modo diverso a seconda che ci si connetta ad Internet da dispositivo mobile o fisso. Per questo motivo è fondamentale che il sito della tua attività sia in prima linea sia nell’uno che nell’altro caso!
5 Cerca di capire come “ragiona” ogni assistente
Ultimo, ma non per importanza, è il processo di comprensione di tutto ciò che sta dietro il mondo dell’assistente vocale. Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, infatti, ogni dispositivo presenta la propria app predisposta, che “ragiona” e, di conseguenza, risponde in modo diverso di domanda in domanda. È per questo che tu dovrai essere in primo piano su tutti i fronti. Non si tratta di un’impresa semplice, ovviamente, ma di un punto focale per stabilire una strategia che metta la tua attività sotto tutti i riflettori.
In linea di massima, tieni presente che Siri è l’assistente vocale più garbato di tutti. Per questo motivo, è difficile che comprenda esattamente ciò che stai dicendo se utilizzerai un linguaggio decisamente troppo colloquiale. Allo stesso modo, Cortana viene principalmente utilizzata da dispositivo fisso, nell’ottica di trovare facilmente cartelle e file o, nel caso dell’online, di trovare informazioni nel più breve tempo possibile. Si tratta di un dispositivo particolarmente utile a livello lavorativo. Assistente Google, forse perché integrato pienamente nelle infinite funzioni di Google, risulta essere l’assistente vocale più completo. Ma non per questo devi sottovalutare tutti gli altri.
Nell’ottica di riuscire ad entrare appieno nella mentalità di ognuno degli assistenti vocali e di inserire la propria attività nel mezzo, uno dei metodi è quello di: testare, testare, testare. In base a ciò che produce la tua attività e ai contenuti del tuo sito che hai deciso di ottimizzare, poni domande specifiche agli assistenti. Per esempio, se gestisci una gelateria, chiedi: “Ok Google, trovami una gelateria nelle vicinanze”. Se il titolo di un articolo del tuo blog è “Come nasce il gelato artigianale?”, poni la stessa domanda a Siri. Insomma, mettiti nei panni dell’utente e cerca di tutto e di più circa la tua gelateria: in questo modo potrai facilmente intuire se sei ben visibile o se hai ancora del lavoro da fare. Inoltre, riuscirai a capire se i tuoi contenuti rispecchiano effettivamente i 3 fattori principali che spingono gli assistenti vocali a scegliere un risultato piuttosto che un altro: distanza, rilevanza e prominenza. Al termine di questo processo, oltre ad aver acquisito maggiori informazioni riguardo come funzionano gli assistenti vocali e se la tua attività è presente come risposta ad una ricerca, avrai trovato minimo 3 nuovi amici: Siri, Cortana e Assistente Google!