1 L’impazienza
La pazienza è la chiave di tutto, in ogni contesto, anche quando si tratta di fare pubblicità su Facebook alla propria azienda. Per questo, è necessario non sconfortarsi subito: i risultati impiegheranno un po’ di tempo ad arrivare.
Evita di continuare a modificare i tuoi annunci: soprattutto se sei alle prime armi, è fondamentale per te monitorare le campagne e testare i risultati. Inoltre, ricorda che gli algoritmi di Facebook impiegano in media 24 ore per adeguare il livello di prestazioni per l’annuncio. Continuare ad apportare modifiche di qualsiasi tipo rallenta ulteriormente questo processo!
Sarà grazie a questo primo step di valutazione e pazienza – anche se forse lo considererai poco profittevole a livello economico – che riuscirai a inserirti pienamente in questo mondo e a comprenderne le dinamiche. Ricorda quindi cosa ti spinge a voler essere in primo piano su Facebook: incrementare la visibilità del tuo marchio aziendale e il numero di potenziali clienti con cui avviare una trattativa commerciale. Tieni duro e sfrutta questa prima fase di avvio delle campagne su Facebook per conoscere meglio come funziona questa piattaforma e ottimizzare la tua strategia.
2 Non riflettere accuratamente sul budget
È per evitare di sbagliare investimento che è importante eseguire un’analisi preliminare. La decisione di investire in annunci sponsorizzati non dev’essere presa con superficialità, ma ben ponderata!
Ma come riuscire a capire quale potrebbe essere il budget adatto alla tua azienda? L’analisi preliminare avviene principalmente attraverso la realizzazione di un piano di marketing efficace. Attraverso questo strumento, sarà possibile pianificare in modo dettagliato – e sulla base di dati concreti – quanto investire su ogni singola azione di marketing intrapresa dall’azienda. Allo stesso modo, per stabilire il budget, è bene anche fare 2 rapidi conti: prova a pensare a quanto guadagni (attenzione, non ricavi! Devi togliere dalle tue entrate tutti i costi!) su ogni singola vendita e, dopo aver riflettuto, pensa a quanto sei disposto a investire di quel guadagno. Nella pratica: se vendi un prodotto che a 50 euro e il tuo costo è pari a 15 euro, avrai 35 euro a disposizione. Vuoi investirli tutti in Facebook Advertising? Vuoi investirne solo la metà? Vuoi investirne un terzo? Il tutto dev’essere coordinato con il tuo passato e il tuo futuro. Cosa significa questo? La scelta del budget si basa principalmente sugli obiettivi che vuoi raggiungere in futuro: quanti nuovi potenziali clienti vuoi ottenere? Vuoi semplicemente imprimere il tuo brand? Vuoi fare scorta di contatti e-mail a cui mandare le tue e-mail e da stuzzicare con contenuti interessanti? Inoltre, anche la tua attuale (e passata) presenza sul Social Network è un elemento da considerare: sei già attivo? Hai già un buon numero di “supporters” e devi solo “stuzzicarli”? O, invece, stai cominciando da zero e devi creare dapprima una campagna di acquisizione dei like?
3 Non segmentare il tuo pubblico
Uno degli errori più comuni in ambito di Facebook Advertising è quello di voler richiamare l’attenzione di tutti, indistintamente. Il pensiero di chi si approccia a questo mezzo per portare nuova linfa alla sua azienda, infatti, è il più ovvio di tutti: più utenti riesco a raggiungere, maggiori sono le possibilità che un numero elevato di questi acquisti qualcosa o entri nel mio sito. Sì, verissimo. Ma proviamo a vedere la questione da un’altra prospettiva, facendo un esempio: sei un appassionato di tennis; il tuo idolo è Roger Federer, di cui non ti perdi un solo match. Di tutti gli altri sport non ti interessa praticamente nulla. Perché dovresti essere contento di continuare a visualizzare sulla tua home di Facebook annunci relativi a uno sconto sui pantaloncini del Milan? Prova a pensare: davvero può essere efficace mettere in mostra la tua azienda a tutti quanti, in modo indistinto?
La tua campagna su Facebook Ads sarà destinata al fallimento se non stabilirai precisamente a chi vuoi rivolgere ogni tuo singolo annuncio. Proprio come fai con la content marketing strategy per il tuo sito, devi capire chi è che ha bisogno di te, dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi, qual è il suo mal di pancia e in che modo il tuo annuncio potrà farglielo passare! In pratica, tutto sta nel mettersi nei panni di chi pensi possa divenire tuo cliente, ossia il tuo “buyer persona”, l’acquirente ideale per la tua attività. Sulla base di queste informazioni, potrai fare una prima scrematura generale degli utenti, in base alla loro età, ai loro interessi, al loro sesso e al Paese di provenienza e potrai dare il via ad annunci altamente qualificati e personalizzati.
Ricorda di non utilizzare mai target troppo ampi: devi riuscire a colpire proprio quell’utente che sta – inconsciamente – cercando te e nulla di più. Allo stesso modo, non segmentare il pubblico che hai a disposizione in modo troppo stretto, rischiando di diminuire drasticamente il numero di utenti che sarebbe contento di entrare in contatto con la tua attività. Insomma, cerca di optare per una “via di mezzo”, crea delle campagne di “test” per vedere come rispondono gli utenti e trai poi le tue conclusioni.
4 Testare più variabili con un unico annuncio
Finora abbiamo ripetuto fino allo sfinimento quanto sia importante testare le campagne su Facebook Advertising. Ciononostante, magari ti risulterà difficile capire perché i tuoi annunci non ottengono i risultati sperati: è per colpa del testo, poco attrattivo? O magari hai sbagliato a segmentare il tuo pubblico, puntando su un target di utenti che non corrisponde appieno al tuo “buyer persona”? Tutte queste domande derivano dal fatto che per fare dei test è necessario creare più annunci, uno per ogni variabile. In pratica, con un annuncio riuscirai a captare l'efficacia dei testi e del tuo modo di comunicare; con un altro annuncio, potrai sapere se ti stai rivolgendo al pubblico giusto.
Insomma, se decidi di buttarti appieno nel progetto degli annunci sponsorizzati su Facebook Ads, è fondamentale che tu non commetta l’errore di testare più variabili nella stessa campagna. Per quanto possibile, prova ad isolare una variabile da testare, in modo da poter capire quali sono gli aspetti da ottimizzare per ottenere risultati.
5 Puntare tutto sulla vendita
Puntare tutto sulla vendita negli annunci di Facebook Advertising può talvolta essere controproducente. Qualche tempo fa ho letto una frase in stile marketing che citava: “Considera di cambiare il tuo mantra da ‘vendere sempre’ ad ‘essere sempre d’aiuto’”. Insomma, l'utente va spinto in modo dolce e delicato verso la grande meta (l’acquisto!).
Facciamo un esempio. Stai cercando un regalo da fare ad una coppia di amici che si sposa e su Facebook ti appare un annuncio riguardo un’azienda che vende piatti, tazze e bicchieri decorati a mano. Ecco, sei più invogliato ad acquistare un set di piatti con un annuncio del tipo: “Compra da noi il tuo set di piatti! Farai invidiare tutti i tuoi ospiti a cena!” o “Quale decorazione per il tuo set di piatti? In base ai tuoi gusti, realizziamo il disegno che più ti piace!”? In entrambi i casi, l’intento finale è arrivare ad acquisire te come nuovo cliente. La leggera differenza è che nel primo caso questo è palese, nel secondo caso l’azienda che vuole mettersi in contatto con te cerca di offrirti un servizio (potrai scegliere tu stesso la decorazione del set di piatti) prima di condurti all’acquisto. Questo modo di realizzare annunci ha decisamente più impatto rispetto a quello precedente, in quanto l’utente non si sente semplicemente un’esca, bensì qualcuno da viziare e coccolare.
Quale errore evitare, quindi? Quello di andare dritto al sodo! Coinvolgi, informa, raccogli contatti e-mail e poi stuzzica. Insomma, mostra la tua attività per tutto ciò che può offrire. In questo modo, riuscirai a esprimere credibilità e professionalità, facendo capire all'utente che la tua azienda è lì per lui. E non viceversa.
6 Inserire troppo testo
Quante volte ci siamo imbattuti (o abbiamo noi stesso creato!) in annunci sponsorizzati su Facebook davvero troppo lunghi? A volte ci dimentichiamo che stiamo parlando di avvisi che appaiono all’utente mentre si sta facendo gli affari propri e che, quindi, non devono contenere migliaia di informazioni e non devono infastidire. Essenzialità e concisione: ecco le parole chiave per ottenere buoni risultati su Facebook Advertising!
Ora la domanda arriverà spontanea: come faccio a far capire chi sono, qual è la mia attività, cosa voglio dall’utente, se mi stai consigliando di diminuire il più possibile le righe di testo? Per fare ciò, non è necessario utilizzare solamente le parole! Molto spesso, infatti, l’impatto visivo ha molta più rilevanza sull’utente rispetto a quello testuale: grazie all’utilizzo di immagini di qualità, possibilmente realizzate appositamente e non scaricate da Google Immagini, sarà possibile catturare la sua attenzione senza infastidirlo! Ma c'è di più: il video rappresenta la novità dell’anno. Quindi perché non creare un annuncio basato su un video ben fatto, chiaro e che alimenti la curiosità? Si tratta del modo più semplice e diffuso per mantenere costante, dall’inizio alla fine, l’attenzione dell’utente!
A proposito di immagini, quando le carichi fai in modo che non sia presente troppo testo: Facebook valuta negativamente la presenza di parole nella foto e, di conseguenza, ti penalizza mostrando ad un numero minore di utenti il tuo annuncio.
7 Annunci sponsorizzati noiosi
Quanto è triste vedere annunci monotoni, ripetitivi e, più in generale, noiosi? Ricorda che stai spendendo denaro per portare un potenziale cliente nella tua azienda e che devi mettere in moto tutta la tua creatività per riuscire a conquistarlo!
Se sei una persona fantasiosa, il fatto di poter sfruttare le tue doti per portare nuovi clienti all’attività sarà un vantaggio aggiunto non da poco. E se non sei fantasioso affatto? Di seguito trovi alcuni strumenti che possono divenire utili alla causa. Apri Google Trends e perditi nella moltitudine di argomenti di cui si sta discutendo negli ultimi giorni su tutti i Social e sui siti di informazione e impronta la tua campagna proprio attorno a questi topic. Ovviamente, dovrai fare in modo di accostare perfettamente l’argomento prescelto con l’attività della tua azienda, ma questo processo normalmente viene da sé. Se Google Trends non ti convince o ti offre topic troppo generici, esiste anche la stessa funzione ma rivolta a Twitter: grazie al sito www.breaking-news.it puoi scoprire quali sono i trend della giornata su Twitter e, quindi, le discussioni più accese.
Quando scegli l’argomento su cui puntare, non dimenticare di tenere conto degli interessi dell’utente a cui rivolgi la campagna: se, per esempio, gestisci un piccolo negozio di souvenir a Cortina d’Ampezzo, sarà difficile che tu attiri qualcuno se realizzi annunci sponsorizzati riguardo le vacanze al mare degli italiani, anche se riesci perfettamente a inserirti all’interno dell’argomento! Chi ha messo “mi piace” alla tua pagina, infatti, l’ha fatto quasi certamente perché ama la montagna e la neve.
In tutto questo processo creativo, non dimenticare di utilizzare le “emoji” di Facebook: che si tratti di una faccina sorridente, di un’automobile rossa o di un cappello da donna, gli smile rendono il testo meno monotono e più colorato.
8 Un titolo troppo approssimativo
Abbiamo appena detto che l’argomento principale di un annuncio può renderlo più attraente agli occhi dell’utente. Verissimo e bellissimo. Ma cosa succede se il titolo del banner non viene curato abbastanza? La risposta è scontata: la sponsorizzazione sarà stata inutile.
Tieni presente che, secondo uno studio condotto da scienziati informatici presso la Columbia University e l'Istituto nazionale francese, il 59% delle persone non legge mai più del titolo di un post di Facebook, prima di decidere se gli piace o se lo deve ignorare. Non si tratta di un numero così sorprendente, se ci pensi: ogni giorno siamo “bombardati” da migliaia e migliaia di annunci sulla home di Facebook. C’è chi ci cerca perché anni prima abbiamo abbandonato un carrello; chi vuole venderci sanitari nuovi; chi non sopporta l’idea che siamo entrati nel suo sito solo per 30 secondi per poi sparire nel nulla e chi, invece, vuole farci vincere “con un clic” lo smartphone più evoluto. Perché, allora, qualcuno dovrebbe soffermarsi per più di 10 secondi su un annuncio sponsorizzato? Ebbene, perché il titolo incuriosisce e invoglia a cliccarci sopra e a scoprire qualcosa di più su quell’attività!
Per questo motivo, quando decidi di puntare su Facebook Ads, devi aver ben chiaro cosa offri in più della concorrenza e raccontarlo in pochissime parole, già a partire dal titolo! Qual è il tuo punto di forza? Quella parola chiave che può fare la differenza nel tuo annuncio e che può divenire come un enorme cartello luminoso che indica “entra qui!” all’utente? Insomma, utilizza i titoli delle tue campagne su Facebook Ads per raccontare i benefici che puoi portare al cliente, tenendo sempre presente l’importanza della concisione! Se, poi, utilizzerai nei tuoi titoli numeri e statistiche, il gioco sarà fatto: è stato, infatti, studiato che attraverso i numeri potresti avere un aumento del 36% di probabilità di avere più clic ai tuoi annunci!
9 Landing page di bassa qualità
Immagina di trovarti di fronte a un annuncio che ti promette una super offerta su un viaggio ai Caraibi e che, una volta entrato, ti trovi di fronte alla homepage di un sito di un’agenzia turistica in cui tutto appare tranne l’offerta che ti ha incuriosito. Sarebbe davvero confusionario, oltre che fastidioso, tanto che, probabilmente, neanche ti metteresti a cercare l’offerta, ma usciresti più arrabbiato che mai e penseresti che, forse, non è destino che tu vada in ferie.
È per tutti questi motivi che quando si crea una campagna su Facebook Advertising è fondamentale pensare all’arrivo su una landing page efficace, ossia alla pagina in cui approderanno i tuoi clienti quando cliccheranno sull’annuncio. Dev’essere una pagina bella, attraente, che mantenga alta l’attenzione, sì. Ma non solo. La necessità maggiore è che sia perfettamente pertinente con l’offerta o, più in generale, il contenuto dell’annuncio. Ricorda, infatti, che chi ha deciso di darti fiducia lo ha fatto perché sei riuscito a incuriosirlo con una tematica ben precisa.
Ma come evitare di cadere in questo errore senza dover creare migliaia e migliaia di landing page specifiche? La risposta è più semplice di quello che pensi: realizza gli annunci in base a ciò che è già presente nel tuo sito (prodotti specifici, servizi che offri, articoli del blog per aiutare l’utente e così via), ossia: basa i tuoi annunci sul sito e non il sito sugli annunci! In questo modo l’intero processo di creazione dei banner sponsorizzati sarà più breve (riprenderai, infatti, contenuti già realizzati) e, allo stesso tempo, sarai sicuro di far approdare il tuo utente nella pagina con cui l’hai canalizzato.
10 Non controllare le statistiche
Sai per certo che la tua campagna su Facebook Advertising non sta producendo risultati concreti perché il telefono non squilla e la casella di posta elettronica è vuota. Ma, nel concreto, cos’è che non funziona? Se in questo momento hai la bocca rivolta verso il basso, stai alzando le spalle e aprendo le braccia come a dire “non ne ho idea!”, significa che stai commettendo l’errore di non controllare le statistiche. I dati di ogni campagna sono fondamentali per conoscere l’entità del problema e per capire quale, tra due o più campagne, crea maggiore interazione con l’utente e, di conseguenza, può divenire il prototipo perfetto da seguire. Talvolta questo errore viene commesso per pigrizia o per ignoranza, nel senso che non si conosce lo strumento con cui tenere monitorate le campagne: Facebook mette già a tua disposizione tutte le informazioni di cui necessiti. Il problema è che devi dirgli qual è, effettivamente, il dato di cui ti interessa maggiormente.
All’interno del pannello di gestione delle inserzioni, ti viene mostrata una serie di dati. Sei tu, però, che devi personalizzare le colonne per poter vedere ulteriori informazioni sulle tue campagne. Quali dati dovresti aggiungere? Secondo la mia modesta opinione, i punti su cui devi basare i tuoi annunci sono:
- CTR (Click Through Rate). In italiano e in modo semplice: qual è la percentuale tra tutti coloro che visualizzano il tuo annuncio e coloro che ci cliccano sopra? Ovviamente, più questo dato è grande, maggiore sarà l’efficacia delle tue campagne;
- Costo per clic. Quanto stai pagando per ogni clic sul tuo annuncio?
- Valore totale delle conversioni degli acquisti nel sito web. Quanti hanno visto il tuo annuncio, l’hanno cliccato e poi hanno acquistato nel tuo sito e-commerce?
- Frequenza. Quante volte l’utente a cui ti rivolgi ha visualizzato il tuo annuncio?
- Budget. Quanti soldi hai dedicato quotidianamente o nell’arco di un determinato periodo di tempo alle tue campagne su Facebook?
- Costo per risultato. Quanto ti costa ottenere un obiettivo predisposto?
Queste sono le informazioni di cui necessiti maggiormente per poter capire se sei sulla strada giusta o sbagliata. Da questi dati puoi trarre le conclusioni e, quindi, sapere se stai investendo abbastanza denaro o se il tuo budget non è sufficiente a produrre frutti; sapere se il testo e la grafica dell’annuncio sono attraenti o se non conducono l’utente al clic; sapere di quanto denaro hai bisogno per raggiungere un obiettivo e, di conseguenza, se il “gioco vale la candela” o se è preferibile migliorare l’annuncio o optare per altri mezzi di digital marketing con cui raggiungere l’utente.