Come pubblicizzare su Google la tua azienda: la guida completa
Secondo alcuni dati, le ricerche che vengono svolte su Google ogni secondo sono più di 40'000, che al giorno diventano 3,5 miliardi, pari a 1,2 trilioni all’anno.
Numeri impressionanti, che ti fanno capire l’importanza che detiene questo motore di ricerca (utilizzato dal 96% degli utenti italiani, che lo preferiscono di gran lunga a Yahoo! o Bing) anche a livello economico.
Se sei capitato in questo articolo probabilmente è perché stai cercando di capire quali sono i diversi modi per fare pubblicità alla tua azienda su Google. Il tuo sito non ottiene visibilità e i tuoi competitors sono sempre più in alto? Vorresti mettere in mostra ciò che offri ed avere maggiori visite sul tuo sito?
Ottenere visibilità e farsi notare sul web rappresenta uno strumento fondamentale per incrementare il numero di potenziali clienti che entrano a contatto con i tuoi prodotti o servizi. Si tratta, infatti, di un primo step per mettere in mostra la tua azienda e intavolare trattative commerciali. E numerosi sono i mezzi per farlo, variegati nei tempi e nei costi. Oggi ti parlo di come pubblicizzare online la tua azienda. Al termine potrai scegliere quale modo è più congeniale alla tua impresa e sfruttarlo al meglio già da oggi!
Contenuti in breve:
- Perché pubblicizzare la tua azienda su Google?
- Qual è la differenza tra risultati organici e risultati sponsorizzati?
- #1 – Indicizzazione e ottimizzazione SEO
- Perché è importante ottimizzare il proprio sito?
- #2- SEM: Google AdWords
- Perché fare le campagne AdWords?
- Quanto investire in una campagna AdWords?
- Quando adottare l’ottimizzazione SEO e quando creare campagne AdWords?
- #3 – Google My Business
- Perché aprire un account Google My Business?
- Conclusione

Perché pubblicizzare la tua azienda su Google?
Perché è importante farsi trovare su Google e sfruttare questo motore di ricerca per raggiungere nuovi clienti? Se hai già realizzato un sito web per la tua impresa, saprai di sicuro darti una risposta. Magari in questo articolo ne troverai più di una.
Secondo alcuni dati, le ricerche che vengono svolte su Google ogni secondo sono più di 40’000, che al giorno diventano 3,5 miliardi, pari a 1,2 trilioni all’anno. Numeri impressionanti, che ti fanno capire l’importanza che detiene questo motore di ricerca (utilizzato dal 96% degli utenti italiani, che lo preferiscono di gran lunga a Yahoo! o Bing) anche a livello economico.
E, a proposito di economia, sai a quanto ammontavano le entrate pubblicitarie su Google nel 2017? Parliamo di più di 95 miliardi di dollari, la maggior parte del fatturato totale della società (pari a 110,9 miliardi di dollari). Anche questo dato risulta significativo per capire quanto le aziende, al giorno d’oggi, si affidino a questo tipo di pubblicità per aumentare il loro fatturato. E per farti comprendere quanto sia importante stare al passo per non perdere potenziali clienti.
Per tutti questi motivi, riuscire a sfruttare al massimo i mezzi che hai a disposizione per mettere in mostra la tua, piccola o grande che sia, attività, rappresenta senz’altro un valore aggiunto in grado di accrescere la tua azienda.
Annunci a pagamento, tool gratuiti e le innumerevoli regole di ottimizzazione sui motori di ricerca sono le armi che puoi usare a tuo favore: è fondamentale che un potenziale cliente ti trovi quando cerca di soddisfare un bisogno di cui tu hai la soluzione. Infatti, avere un sito web, per quanto dettagliato e bello graficamente possa essere, non ha senso se l’utente non riesce a trovarlo sul motore di ricerca. Per questo motivo, gli strumenti di cui leggerai di seguito non sono da prendere sotto gamba. Ma iniziamo con una premessa importante.

Hai già qualche domanda?
Prosegui la lettura. Ma se non vedi l’ora di chiacchierare con noi, raccontaci qual è il tuo progetto.
Qual è la differenza tra risultati organici e risultati sponsorizzati?
Avrai sicuramente già sentito nominare i risultati organici e i risultati sponsorizzati. Ma di cosa si tratta, precisamente? Prova a pensare: hai mai notato che quando cerchi una parola chiave su Google ti escono almeno due tipi di risultati? Ecco, con i termini “risultato organico” e “risultato sponsorizzato” intendiamo proprio la differenza tra queste due tipologie di risultati.
La classica lista di risultati gratuiti/naturali che ti si presenta davanti in base alla sua rilevanza agli occhi di Google o alla pertinenza con ciò che hai cercato rappresenta un risultato organico. In pratica, il motore di ricerca ti sta offrendo la migliore risposta su come soddisfare il bisogno che stai manifestando..
In questo contesto, se vuoi puntare tutto sul farti trovare come risultato organico dagli utenti, devi prendere in considerazione anche il knowledge panel. In pratica, una volta verificato l’account Google+ della tua azienda, puoi apparire come risultato in un pannello a parte, situato sulla destra dello schermo. Questo pannello può essere di due tipi: locale, che fa riferimento alla posizione in cui si trova la tua azienda, e del brand, che non solo fornisce informazioni utili sulla tua attività, ma si ricollega a Wikipedia o al tuo profilo Google + per presentarti al meglio.
Per quanto riguarda, invece, il risultato sponsorizzato, si tratta di un sito che ha pagato una sponsorizzazione per far apparire il proprio annuncio in alto in base alla parola chiave ricercata dall’utente. Da questa sottile ma importante differenza iniziamo il nostro percorso attorno ai modi per pubblicizzarsi su Google. Analizziamoli insieme per scoprire le loro caratteristiche e i benefici che possono portare alla tua attività.
Probabilmente ne avrai sentito parlare spesso: questo perché il processo di indicizzazione e ottimizzazione SEO è fondamentale per poter pubblicizzare online, nel senso di mettere in mostra, ciò che la tua azienda può offrire. Rappresenta il primo, vero, passo alla conquista del web e per questo deve seguire regole precise.
Iniziamo dalla domanda che in molti sorgerà spontanea a questo punto: cos’è la SEO? Quest’acronimo sta per Search Engine Optimization, ossia ottimizzazione nel motore di ricerca. Google e co, infatti, non scelgono casualmente quali siti inserire all’interno della prima pagina dei motori di ricerca: non prendertela con loro se il tuo concorrente ha conquistato i primi risultati e il tuo sito, invece, si trova in terza pagina. Ma pensa, invece, a quale potrebbe essere il problema. Dietro Google e gli altri motori di ricerca c’è un preciso algoritmo che, in base a diverse caratteristiche, decide dove posizionare le tue pagine per ogni parola chiave ricercata.
Cosa puoi fare per posizionarti il più in alto possibile, ossia ottenere un ranking elevato? È la prima domanda che ti devi porre quando vuoi ottenere una maggiore visibilità su Google e, quindi, pubblicizzare la tua azienda. Il primo step prevede l’indicizzazione, un processo attraverso il quale il motore di ricerca riconosce le informazioni relative al tuo sito web e le rende disponibili nel proprio database.
Da questo primo step di indicizzazione si arriva all’ottimizzazione, che è un processo continuo, vale a dire che non si esaurisce con una serie di attività ma deve proseguire con costanza nel tempo. Questo meccanismo serve a mantenere alta l’attenzione di Google sul sito della tua azienda, che, se riesce a sfruttare le caratteristiche della SEO si troverà posizionata in alto. Ovviamente, prima di cominciare a ottimizzare il tuo sito, devi definire il core business, ossia il punto di forza della tua impresa su cui puntare e il target a cui ti rivolgi.
Tra le attività principali per aumentare il ranking e, di conseguenza, la propria visibilità online, ci sono gli studi di:
Parole chiave. scegliere le giuste seo keyword per posizionare la tua azienda è un’azione fondamentale, attraverso strumenti quali google keyword planner o ubersuggest avrai un’idea di quali sono le parole chiave legate a ciò che offri e potrai sfruttarle al meglio per ottimizzare il tuo sito e renderlo più visibile;
Meta tags. Cosa sono? si tratta di ciò che compare alla ricerca di una determinata parola chiave su google: il meta title è la scritta in blu, la meta description ciò che segue. sulla base di ciò che abbiamo detto precedentemente, fai comparire la keyworddel contenuto della pagina nei meta tags. sarà un modo per far vedere a google che i meta tags corrispondono effettivamente a ciò che c’è nella pagina interna;
Contenuti. Per essere ben visto dagli occhi di google, il tuo sito web dev’essere aggiornato costantemente, con contenuti nuovi, interessanti e pubblicati frequentemente, sempre rispettando le parole chiave analizzate in precedenza.
Quelli elencati sono solo alcuni degli innumerevoli mezzi da adottare per poter aumentare il ranking tramite ottimizzazione SEO.
Perché è importante ottimizzare il proprio sito?
Forse hai già trovato, implicitamente, la risposta a questa domanda. In caso contrario, proviamo a fare un po’ più di chiarezza: riuscire ad ottenere autorità di fronte a Google dovrebbe essere l’obiettivo di chiunque realizza un sito web. La gran parte dei consumatori al giorno d’oggi, prima di acquistare un prodotto, si informa sui motori di ricerca. Anche in questo caso i dati parlano chiaro: le statistiche più recenti sostengono che 11 milioni di italiani acquisiscano informazioni su motori di ricerca prima di acquistare qualcosa. Molti, inoltre comparano i prezzi online di uno stesso prodotto per scoprire su quale canale possono risparmiare. Avrai quindi intuito come l’utente nel corso degli anni abbia sempre un potere maggiore di scegliere tra te e molte altre aziende concorrenti. Poter posizionare la propria vetrina online tra i primi risultati ti permette di raggiungere un gran numero di potenziali clienti che, se interessati a ciò che riesci a proporre loro, ti chiederanno un preventivo tramite il tuo sito.
Il processo di indicizzazione prima e di ottimizzazione dopo ti dà la possibilità di aumentare in modo semplice il tuo fatturato. Seguendo le regole principali della SEO non sarai più tu a dover correre incontro al consumatore. Sarà lui a trovare la tua azienda e tu dovrai solamente essere in grado di trattenerlo e fare in modo che capisca che ciò che offri può diventare la soluzione giusta ai suoi problemi. Non sarà sicuramente un “gioco da ragazzi”, ma la SEO potrà diventare uno strumento utile alla causa di aumentare le vendite.

#2- Pubblicità su google: google adwords
In un articolo che espone i servizi messi a disposizione da Google per pubblicizzare la tua azienda, non può mancare un paragrafo approfondito su Google AdWords. Si tratta, infatti, della piattaforma per eccellenza per realizzare campagne advertising su Google. Ma come funziona esattamente e quale contributo può portare alla tua attività?
Google AdWords rientra nell’attività nota come SEM. Puoi trovare le differenze tra SEM e SEO in questo articolo, ma, in sintesi, per Search Engine Marketing si intendono tutte quelle azioni con cui paghi un motore di ricerca per acquisire traffico nel sito. Google AdWords è un servizio messo a disposizione da Google che ti permette di posizionare annunci inerenti i tuoi prodotti e servizi all’interno della SERP, la pagina dei risultati del motore di ricerca. Stiamo parlando di un servizio a pagamento che, a seconda della scelta che fai, può assumere diverse forme:
- Il classico annuncio che trovi su google. è molto simile ad ogni comune risultato, ma lo si riconosce per la scritta “ann.” al suo fianco;

- Il banner grafico che appare all’interno di un sito web con caratteristiche che rimandano ai tuoi prodotti o servizi.
Come puoi notare, l’annuncio, sia testuale sia grafico, appare solo se ricercato attraverso determinate keyword, che sarai tu a stabilire all’inizio della campagna. Quest’ultima potrà essere modificata nei suoi contenuti in ogni momento, per permetterti di raggiungere il maggior numero di utenti e di misurarne l’efficacia.
Come avviene il pagamento? Normalmente una campagna si basa sul pay-per-click (PPC). Ciò vuol dire che paghi un tot ogni volta che un utente visualizza l’annuncio e ci clicca sopra. Puoi, ovviamente, stabilire un tetto massimo di spesa per clic (bid price massimo) ed un budget complessivo. Un’altra modalità di pagamento che puoi scegliere, anche se è molto meno utilizzata, è il cost-per-impression: in questo modo, sempre stabilendo un budget di spesa massimo, paghi ogni mille visualizzazioni dell’annuncio.
Avrai certamente constatato, ricercando su Google, come, talvolta, per una parola chiave siano presenti più annunci. Su che base il motore di ricerca posiziona i risultati? In questo caso Google si riferisce al quality score, il punteggio che assegna al tuo annuncio per determinarne la posizione. Il quality score tiene conto di:
- Ctr, ossia click through rate. quante visualizzazioni dell’annuncio ti servono per fare in modo che un utente entri nel tuo sito web
- La pertinenza dell’annuncio con la parola chiave ricercata;
- La qualità della pagina di destinazione. se questa, infatti, è molto generica, è più facile che il punteggio diminuisca. se all’interno dell’annuncio, invece, è presente una pagina contenente la parola chiave, il quality score ne risentirà positivamente.
Per le aziende più piccole, ma anche, perché no, per quelle grandi, in tempi recenti Google ha realizzato anche un’ulteriore versione di Google Adwords: quella Express. Si tratta di una soluzione pubblicitaria automatizzata, in cui non sei più tu a creare un annuncio ma è Google stesso a farlo. Cosa vuol dire? Il principale motore di ricerca ti solleva da un incarico a volte anche molto dispendioso in termini di tempo: tu dovrai solamente crearti un account, selezionare il settore di riferimento e decidere il budget che vuoi mettere a disposizione. A tutto il resto ci penserà Google. Inoltre, non ti serve possedere un sito web: il tutto è collegato all’account di Google My Business, di cui ti parlerò in seguito. Tieni, però, presente, che una campagna pubblicitaria automatizzata è improbabile abbia la stessa efficacia di una classica campagna AdWords manuale.
Soprattutto per quanto riguarda i servizi a pagamento è ancora più importante chiedere “perché usarli?”. Nel caso di una campagna AdWords, la risposta è molto semplice: perché funziona! Se è vero che da un lato richiede denaro, dall’altro lato è altrettanto vero che Google AdWords è un investimento che ha portato risultati importanti in molte aziende di settori diversificati.
La cosa principale a cui appellarsi quando ci si affida a questo servizio è che è in grado di attirare principalmente utenti qualificati, quindi facilmente convertibili in potenziali clienti.
L’annuncio, infatti, appare alla ricerca di una parola chiave specifica. Per esempio, se vendi scarpe, non comparirai a chi sta cercando quaderni, ma chi ha ricercato un negozio di calzature e che quindi ha un bisogno che tu puoi soddisfare. Qualora tu apparissi cercando “quaderni”, vorrebbe dire che c’è qualcosa che non va nella tua campagna.
Inoltre, puoi misurare costantemente i risultati che stai ottenendo per mezzo di questo servizio e, grazie alla sua flessibilità, hai la possibilità di modificare l’annuncio in ogni momento, rendendolo il più efficace possibile. Si tratta, infine, di un servizio in grado di produrre un aumento del ROI immediato e, di conseguenza, di ottimizzare i costi nel più breve tempo possibile.
Se vuoi conoscerne di più riguardo Google AdWords, leggi il nostro articolo completamente dedicato a come sfruttare Google Advertising.
Quanto investire in una campagna adwords?
Quando si parla di poter essere trovati per risultati sponsorizzati, la prima domanda che ci viene in mente è: quanto devo investire su Google AdWords? Ovviamente, mi è impossibile darti una risposta precisa, ma posso offrirti qualche indicazione utile che ti porti a capire quale potrebbe essere il budget da destinare a questo tipo di attività.
Quando cominci a pubblicizzare la tua azienda su Google, non hai ancora idea se questo procedimento ti porterà frutto e, eventualmente, quanto te ne porterà. Per questo motivo, devi stabilire un budget iniziale “sperimentale”: in questo modo, utilizzando questa spesa minima nei primi 2-3 mesi, potrai capire quanti utenti riuscirai a convertire in potenziali clienti per mezzo di AdWords. Nel caso la campagna non andasse a buon fine, avrai perso solo una piccola quantità di denaro. Inoltre, potrai apprendere sul campo come rendere una campagna di sponsorizzazione efficace e quali parole chiave risultano più utili rispetto ad altre. Insomma, spendere una piccola parte di denaro aiuterà a darti indicazioni più precise riguardo il complicato mondo di AdWords.
Tieni presente che questo piccolo budget iniziale non rappresenterà un dato definitivo, ma sarà solo un modo per “testare il terreno”. Infatti, spendere una cifra irrisoria per una campagna su Google è un po’ come acquistare un piccolo spazio pubblicitario all’interno di una pagina centrale di un giornale. Non può produrre grandi risultati, se non è particolarmente visibile.
Terminato il periodo iniziale di “assestamento” su AdWords avrai ben chiaro quanto investire, tenendo conto del fatto che, normalmente, una campagna con meno di 10 euro al giorno non può portare importanti risultati. Ma questo non dipende solo da te. Numerose sono le variabili che entrano in gioco quando si parla di Google AdWords: il volume di ricerca della parola chiave, ossia quanti digitano una determinata keyword su Google (lo puoi facilmente scoprire tramite Google Keyword Planner); il cost per click, cioè il costo medio che il motore di ricerca ti fa pagare per ogni utente che cliccherà sull’annuncio; il per una determinata posizione per una parola chiave. Come vedi, non si tratta di una scelta da prendere a cuor leggero: cerca, quindi, di ponderare il giusto contenuto con costi sostenibili per la tua azienda.
Quando adottare l’ottimizzazione seo e quando creare campagne adwords?
Premesso che il processo di SEO è fondamentale per ottenere visibilità nei motori di ricerca e che, quindi, dovrebbe essere un’azione da svolgere in qualsiasi caso, ora ci chiediamo: per pubblicizzarsi su Google è meglio usare l’ottimizzazione del proprio sito web o creare campagne AdWords? La risposta, come sempre, può essere variegata: dipende tutto dalle esigenze della tua azienda.
Con l’ottimizzazione SEO e un piano editoriale efficiente attrarrai utenti di ogni tipo, presenti in ogni tappa dell’acquisizione del potenziale cliente: puoi trovare qualcuno che si sta solo informando, qualcuno che ormai è convinto di acquistare e qualcuno, addirittura, che sa di avere una necessità ma non sa come soddisfarla. D’altro canto, una campagna AdWords ti porta soprattutto a utenti che hanno intenzione di divenire clienti: stuzzica, infatti, la curiosità di qualcuno che ha un bisogno ben preciso e che deve solo decidere a che impresa affidarsi.
Un’altra variante alla risposta alla domanda che ci siamo posti è: in quanto tempo vuoi raggiungere i risultati prefissati? Se hai un obiettivo a breve termine, è necessario che tu prenda in considerazione la creazione di una campagna AdWords. Questa, infatti, può portarti a risultati immediati. Se, invece, hai maggior tempo a disposizione, opta prima di tutto per l’ottimizzazione SEO, che è anche la scelta più economica. Realizzerai così un sito web efficace, in grado di catturare l’attenzione dell’utente informandolo, e avrai la possibilità di convertirlo senza un esoso investimento.
Tieni presente che per pubblicizzarti al meglio su Google l’iniziativa più intrigante potrebbe essere una combinazione tra i due elementi: da un lato una campagna AdWords che porti utenti qualificati sul tuo sito, dall’altro lato un’ottimizzazione SEO che incrementi il traffico e possa esserti d’aiuto per aumentare le tue conversioni.
#3 - Pubblicità su google: google my business
A chi in questo momento non se la sente di spendere, Google mette a disposizione un altro importante servizio: si tratta di Google My Business, un modo gratuito per pubblicizzare la propria azienda su Google. Ma come funziona? Questa piattaforma unisce assieme Google e Google Maps e ti permette di fornire informazioni utili riguardo la tua impresa agli utenti che effettuano specifiche ricerche. Grazie a questo tool puoi realizzare una vera e propria scheda associata alla tua attività, che apparirà sia su Google Maps che sulla SERP.
Nella scheda di Google My Business puoi dare una panoramica completa e immediata della tua impresa, ancora prima che l’utente entri nel sito: una descrizione generale di ciò che puoi offrire, il numero di telefono, l’indirizzo, gli orari di apertura. Inoltre, puoi aggiungere immagini e video e dare la possibilità ai clienti di recensirti con un minimo di una e un massimo di cinque stelle.

Il maggior vantaggio di Google My Business è il fatto di essere, come detto precedentemente, strettamente collegato a Google Maps. Perché è un vantaggio? Facciamo un esempio: possiedi una clinica odontoiatrica a Verona. Un turista si rompe un dente mentre si trova in città e digita “dentista” sul motore di ricerca: in base alla geolocalizzazione e al fatto che tu sia iscritto a Google My Business, è molto facile che tu appaia tra i primi risultati. E che, di conseguenza, conquisti un cliente. È un esempio un po’ banale, forse, ma rende l’idea dell’efficacia di questo servizio.
E se hai un online business? Può anche darsi che tu non abbia una sede in cui lavorare. Accade, per esempio, ad una guida turistica, che non ha un luogo fisso dove lavorare, ma che riferisce il proprio servizio ad un’intera zona o città. Google ti aiuta anche in questo caso: puoi, infatti, ovviare al problema inserendo l’area di servizio, ossia la città in cui offri le tue competenze.
Ovviamente, anche in questo caso puoi tenere monitorati i dati di visualizzazione del tuo profilo su Google My Business: grazie a questa piattaforma sarai in grado di sapere da dove vengono gli utenti che ti hanno visualizzato, quanti sono entrati nel tuo sito web e quali sono le immagini e i video che hai inserito che li attraggono maggiormente.
Soprattutto per quanto riguarda i servizi a pagamento è ancora più importante chiedere “perché usarli?”. Nel caso di una campagna AdWords, la risposta è molto semplice: perché funziona! Se è vero che da un lato richiede denaro, dall’altro lato è altrettanto vero che Google AdWords è un investimento che ha portato risultati importanti in molte aziende di settori diversificati.
La cosa principale a cui appellarsi quando ci si affida a questo servizio è che è in grado di attirare principalmente utenti qualificati, quindi facilmente convertibili in potenziali clienti. L’annuncio, infatti, appare alla ricerca di una parola chiave specifica. Per esempio, se vendi scarpe, non comparirai a chi sta cercando quaderni, ma chi ha ricercato un negozio di calzature e che quindi ha un bisogno che tu puoi soddisfare. Qualora tu apparissi cercando “quaderni”, vorrebbe dire che c’è qualcosa che non va nella tua campagna.
Inoltre, puoi misurare costantemente i risultati che stai ottenendo per mezzo di questo servizio e, grazie alla sua flessibilità, hai la possibilità di modificare l’annuncio in ogni momento, rendendolo il più efficace possibile. Si tratta, infine, di un servizio in grado di produrre un aumento del ROI immediato e, di conseguenza, di ottimizzare i costi nel più breve tempo possibile.
Se vuoi conoscerne di più riguardo Google AdWords, leggi il nostro articolo completamente dedicato a come sfruttare Google Advertising.
In conclusione
Gli e-commerce B2B continuano la loro scalata verso il successo. Sono tante le aziende che hanno deciso di iniziare a vendere i propri prodotti online, mediante la realizzazione di una piattaforma capace di portare vantaggi alla loro attività.
In questo articolo abbiamo passato in rassegna i principali benefici che derivano dall’apertura di e-commerce B2B. In primis, la possibilità di automatizzare le interazioni con i clienti e di conservare tutti le informazioni relative ai loro acquisti all’interno di un gestionale dedicato. Un e-commerce B2B dà inoltre la possibilità di aumentare la notorietà di un marchio anche fuori dai confini nazionali, così come le opportunità di vendita in Paesi esteri. Infine, vendere online porta con sé l’indubbio vantaggio di poter monitorare il livello di efficacia delle vendite, grazie a strumenti specifici come Google Analytics.
Per poter funzionare al meglio, un e-commerce B2B deve offrire agli utenti un’esperienza di navigazione ottimale, ossia deve poter essere utilizzato da qualunque dispositivo e realizzato con un design professionale ma accattivante. In aggiunta, la suddivisione dei prodotti all’interno del negozio online deve risultare chiara e intuitiva.
Ti stai chiedendo se aprire un e-commerce B2B è la scelta giusta per la tua attività? Per rispondere a questa domanda occorre valutare tre semplici ma fondamentali aspetti. In prima battuta, il prodotto che offri al mercato non deve essere troppo costoso per evitare che le transazioni di pagamento siano rifiutate. Gli articoli, poi, non devono poi presentare un alto coinvolgimento: in questi casi i decisori B2B preferirebbero rivolgersi direttamente a un rappresentante di vendita per un consiglio d’acquisto. Infine, è inopportuno aprire un e-commerce online se sei consapevole che questo potrebbe causare un conflitto multicanale e andare a incrinare il rapporto con i tuoi rivenditori.
In tutti gli altri casi un e-commerce B2B rappresenta un’importante opportunità da sfruttare al meglio. Non sai come? Siamo qui per questo. Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

C.E.O. di NetStrategy. Appassionato di digital marketing con forte propensione all’analisi quantitativa dei dati, ha dato vita al cuore digitale di NetStrategy® nel lontano 2009. Alla passione e alle competenze maturate sul campo nell’ambito del search marketing, Stefano può accostare una formazione specifica di marketing strategico, acquisita nel M.Sc. in Marketing Management all’Università Bocconi e nella pregressa esperienza presso Microsoft Italia.
Oltre 10 anni di esperienza. Più di 25 professionisti in organico. Scopri cosa possiamo fare per te:
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