Imparare SEO Online: le 5+1 tecniche essenziali

Vuoi conoscere le migliori tecniche per far crescere il tuo sito sui motori di ricerca?

Fare SEO online significa addentrarsi in aspetti tecnici, quali: ricerca delle parole chiave, contenuti ottimizzati, risoluzione tecnica delle frizioni del sito e acquisizione dei link in ingresso.

Vuoi conoscere le migliori tecniche per far crescere il tuo sito sui motori di ricerca?

Per chi gestisce un sito o un blog, fare SEO è veramente importante, come rivelano alcune statistiche di SEO Tribunal:

  • Ogni secondo vengono effettuate su Google 67.000 ricerche;
  • Il 93% di tutte le esperienze online inizia dai motori di ricerca;
  • Quasi l’80% degli utenti ignora gli annunci a pagamento presenti nei risultati di ricerca.

Insomma, per acquisire nuovi utenti per il tuo sito devi passare dai motori di ricerca. Per farlo, puoi optare per un’agenzia di web marketing o imparare la SEO online in completa autonomia.

Per citarti solo qualche esempio, grazie all’ottimizzazione SEO, NetStrategy oggi appare in #1 posizione per diverse parole chiave ricercate dal nostro target di riferimento. Di seguito trovi qualche screenshot d’esempio.

Prima di questi risultati soddisfacenti, anche noi eravamo pressoché introvabili sui motori di ricerca. Vuoi scoprire come abbiamo imparato la SEO online, oltre che sui libri e nella vita di tutti i giorni?

In questo articolo trovi il nostro metodo, suddiviso in 5+1 importanti step per conoscerne gli elementi e le tecniche principali.

Contenuti in breve:

#1 Le fondamenta della seo

Cyrus Shepard, fondatore di ZyppySEO, individua 3 categorie tra coloro che vogliono imparare la SEO:

Per poter passare dalla fase “zero” a quella dei “beginners” è necessario quantomeno conoscere le fondamenta della SEO e, quindi, introdursi al funzionamento dei motori di ricerca.

Cosa devi sapere per cominciare a imparare SEO online?

  • Cos’è la SEO. Si tratta di una strategia che permette ai siti, ai blog, alle landing page di acquisire visibilità attraverso un posizionamento elevato sui motori di ricerca;
  • Come diventare primi su Google? I motori di ricerca si basano su centinaia e centinaia di algoritmi. Banalmente, stiamo parlando di “requisiti” che loro considerano rilevanti per considerare un sito di qualità;
  • A quali aspetti bisogna prestare attenzione? È necessario divenire consapevoli prima di tutto che gli algoritmi di Google e gli altri motori di ricerca vengono aggiornati costantemente. Di conseguenza, è difficile stabilire quali sono i punti su cui concentrarsi.

Tuttavia, capirai anche tu stesso, con l’andare del tempo, che esistono delle macro-aree da considerare quando si vuol fare SEO in modo serio.

A questo proposito, di seguito puoi trovare la tavola periodica SEO. È una genialata che Search Engine Land porta avanti da anni, arricchendola di contenuti o aggiornandola con costanza. Eccola qui:

Come noti, gli elementi su cui si basa la SEO riguardano principalmente i contenuti, l’architettura e l’autorevolezza del sito, oltre che la User Experience. Imprimiti bene nella mente questi concetti perché, imparando SEO online, li ritroverai spessissimo.

Hai già qualche domanda?

Prosegui la lettura. Ma se non vedi l’ora di chiacchierare con noi, raccontaci qual è il tuo progetto.

#2 La ricerca della parola chiave

Avrai già ben chiaro che, affinché il tuo sito possa ottenere ranking su Google, tu debba studiarne le parole chiave adatte. Ciò è fondamentale principalmente per 2 motivi:

  • Grazie alla keyword aiuti il motore di ricerca a capire di cosa parla il tuo sito;
  • La keyword risponde esattamente al bisogno dell’utente. Infatti, se utilizzi una parola chiave casuale ma questa non viene ricercata da nessuno, la #1 posizione ti servirà solo a vantarti con gli amici e niente più.

L’analisi delle parole chiave attraversa una serie di domande.

Quali keyword posso collegare al mio sito?

Presentano un volume di ricerca?

Qual è il loro livello di concorrenza?

Di seguito trovi un esempio di come noi eseguiamo l’analisi delle keyword per NetStrategy. Ti aiuterà a capirne meglio il processo.

Apriamo un file Excel e inseriamo al suo interno tutte le idee che ci passano per la mente riguardo l’argomento che vogliamo trattare. Per esempio, gli e-commerce.

Queste sono solo alcune idee, ma le liste dovrebbero essere molto più lunghe e dettagliate. Prendiamo in considerazione ogni singolo aspetto dell’argomento.

Apriamo a questo punto Google Keyword Planner, lo strumento che Google mette a disposizione di chi vuole analizzare il volume di ricerca delle parole chiave. Ricorda che per poterlo utilizzare devi possedere un account su Google Ads. In alternativa, puoi optare per Ubersuggest di Neil Patel.

Inseriamo le nostre idee nella barra di ricerca.

Il risultato ci dice che, mediamente, il volume di ricerca per “aprire e-commerce” è di 210. Gli utenti ricercano questa keyword e noi possiamo festeggiare. Non prima però di controllare il livello di concorrenza, inserendo la parola chiave su Google:

Google ci dice che dovremo batterci con quasi 2 milioni di risultati per ottenere visibilità. Ciò può essere un dato positivo per chi ha un sito avviato, che ha già acquisito autorevolezza agli occhi del motore di ricerca. In caso contrario, è meglio optare per risultati con un livello di concorrenza inferiore ai 500.000 risultati.

#3 Pagine del sito ottimizzate per la SEO

Nella tavola periodica di cui parlavamo in precedenza il termine “content” brilla di un verde fosforescente, impossibile da non notare. Un caso? No, assolutamente: il contenuto rimane una delle priorità dei motori di ricerca, uno di quegli aspetti che valutano di più per capire se un sito può essere o meno autorevole.

Ora che hai trovato le keyword perfette per il tuo sito, ti starai sicuramente chiedendo:

 

Cosa me ne faccio di questa lista di parole chiave?

In quali punti del sito è opportuno inserirle?

La prima cosa da fare è definire per ogni pagina i cosiddetti “meta tag”, che altro non sono che questi elementi:

La prima cosa da fare è definire per ogni pagina i cosiddetti “meta tag”, che altro non sono che questi elementi:

I meta tag si compongono di:

  • Meta title, della lunghezza massima di 65 caratteri;
  • Meta description, della lunghezza massima di 155 caratteri.

All’interno dei meta tag (soprattutto del title) è fondamentale appaia la parola chiave, possibilmente in prima posizione. In questo modo Google riesce a comprendere qual è il contenuto della pagina del tuo sito e a posizionarlo per la parola chiave specifica.

Un piccolo consiglio: fai in modo che i tuoi meta tag siano costruiti non solo per la SEO, ma anche e soprattutto per l’utente. Un consumatore che ricerca la parola chiave e, pur trovandoti in #1 posizione, decide di ignorare il tuo risultato e di orientarsi verso il successivo non ti permette certamente di acquisire autorevolezza davanti al motore di ricerca.

Soprattutto se gestisci un blog, ti farà piacere sapere che puoi ottimizzare i tuoi articoli. Per farlo, utilizza la parola chiave o keyword simili (Google valuta il contenuto semantico e non quello lessicale) all’interno del tuo blog post. Evita le forzature, che non piacciono né all’utente né al motore di ricerca.

La parola chiave dovrà essere ripetuta anche all’interno dell’URL della pagina di riferimento:

#4 Risoluzione tecnica SEO delle frizioni

L’obiettivo del motore di ricerca è quello di offrire la migliore soluzione all’utente che ricerca un’informazione o un’azienda.

Non basta avere i contenuti ottimizzati lato SEO se il sito si presenta ricco di frizioni e problematiche dal punto di vista tecnico.

Questo step, che ti condurrà verso la fase intermediate di Cyrus Shepard, ti aiuta a rispondere alle domande:

Come faccio a rendere una pagina visibile a Google?

Come faccio a sapere se ci sono errori tecnici nel mio sito?

Una volta riscontrati degli errori, come li correggo?

Ti è mai capito di entrare in un sito, di cliccare su un link e di trovarti di fronte a una fastidiosissima pagina di errore 404? Ecco, Google vuole proprio evitare questo.

Fortunatamente, non serve essere Bill Gates per poter risolvere le frizioni tecniche presenti in un sito. La prima cosa da fare è quindi quella di controllare che tutte le pagine siano indicizzate. Con il termine “indicizzazione SEO” intendiamo per l’appunto che la pagina è visibile a Google (non necessariamente in #1 posizione).

Per vedere quante e quali pagine del tuo sito sono indicizzate puoi digitare su Google la formula “site:URL”. Ecco un esempio:

Se stai cercando una pagina specifica, inserisci la parola chiave dopo la formula:

Cosa succede se una pagina non risulta indicizzata e, quindi, è invisibile al motore di ricerca? Normalmente Google non impiega più di tre giorni a indicizzare una pagina. Se dopo questo tempo la tua non risulta ancora visibile, puoi utilizzare la Google Search Console.

Dopo aver effettuato l’accesso al portale, dirigiti verso la barra di sinistra e clicca su “controllo URL”. A questo punto inserisci l’URL della pagina che desideri venga indicizzata. Ecco cosa ti apparirà:

Clicca ora su “richiesta indicizzazione” per inserire la tua pagina in una lista di priorità di indicizzazione. Puoi utilizzare questo metodo ogni qualvolta modifichi il contenuto delle tue pagine, richiamando l’attenzione dei crawler che Google manda per esaminare le pagine dei siti.

Per quanto riguarda gli errori 404, puoi utilizzare sempre la Google Search Console per scovarli.

Da cosa derivano? Prova a immaginare di aver eliminato una pagina o un articolo dal tuo sito. All’interno di un’altra pagina, però era presente un link che portava proprio a quella pagina o a quell’articolo. Ebbene, in questo caso il browser avvisa l’utente che la pagina richiesta non è più disponibile.

In questo caso puoi cliccare, sempre sulla barra di sinistra, su “copertura” per individuare gli errori presenti nel tuo sito. In alternativa, esistono strumenti specifici, come Screaming Frog:

Come agire una volta riscontrati degli errori 404? È il caso di affidarsi ai redirect: con questo termine intendiamo dei reindirizzamenti dal vecchio link a uno ancora esistente. A seconda della piattaforma su cui è costruito il tuo sito, potrai svolgere senza problemi il redirect ed evitare così questo fastidioso problema. 

Un altro errore tecnico che si incontra molto frequentemente all’interno dei siti è quello relativo ai contenuti duplicati. Si tratta di una frizione da non sottovalutare e ch,e dal punto di vista della SEO, attanaglia spesso gli e-commerce .

Google ama l’originalità, non solo della grafica del sito, ma anche dei contenuti. Molti negozi online che rivendono prodotti, li inseriscono nel sito facendo un semplice copia-incolla della descrizione dal sito del fornitore. Ecco un esempio:

Per capire se nel tuo sito si trovano dei contenuti duplicati, incolla parte del testo nella barra di ricerca di Google. Se, oltre a diversi risultati che contengono il medesimo testo, appare la seguente dicitura, allarmati:

Per risolvere il problema dei contenuti duplicati, puoi propendere per 2 strade differenti:

  • Riscrivi tutti i testi e rendili originali e persuasivi;
  • Utilizza il canonical. Con questo termine s’intende una pratica che permette di indicare a Google qual è la pagina, tra le tante simili o duplicate, a cui prestare maggiore attenzione.

Le pagine considerate “principali” verranno sottoposte a scansione più regolarmente rispetto a quelle considerate “minori”.

Per poter utilizzare il canonical, implementa all’interno del tag head (il “contenitore” che definisce tutte le informazioni della singola pagina) il seguente elemento:

link rel=”canonical” href=”URL” 

Dove, nell’URL, va inserito l’URL della pagina canonica (principale). Il rel canonical va inserito, ovviamente, nelle pagine “minori”.

Quelli relativi ai 404, all’indicizzazione e ai contenuti duplicati sono solamente 3 dei molteplici impedimenti tecnici che potrebbero essere presenti su un sito e causare brusche frenate alla tua strategia SEO.

In questo articolo non entreremo nel dettaglio, ma potrai in ogni caso prenotare una call con il nostro consulente SEO per discutere più approfonditamente. In alternativa, all’inizio del paragrafo trovi guide utilissime per approfondire gli argomento.

#5 Link in ingresso per la SEO

Google non si fida al 100% di un sito se questo non è referenziato. È per questo che, per conquistare autorevolezza ai suoi occhi e poter raggiungere la #1 posizione è fondamentale acquisire link in ingresso.

Questa fase ti aiuta a trovare una risposta alle domande:

Quali requisiti devono possedere i link in ingresso per essere considerati autorevoli?

Cosa succede se al sito arriva un link nocivo?

Compi periodicamente un’analisi dei backlink (link in ingresso). Ti servirà prima di tutto per capire se la tua strategia di acquisizione di link in ingresso sta funzionando e, soprattutto, se i link sono di qualità. Successivamente, ti aiuterà a capire se sul tuo sito arrivano link nocivi.

Utilizza ancora una volta la Google Search Console e clicca sulla funzione “link”, concentrandoti sui link esterni. Cliccando su ogni link, potrai capire la provenienza di questo (ossia…da che sito arriva?).

Il sito da cui devono arrivare i link in ingresso dev’essere:

  • Inerente alla tua attività;
  • Ottimizzato per i motori di ricerca.

Solo in questo modo potrà permetterti di essere uno strumento utile per l’acquisizione di maggiore credibilità.

Se, all’interno della lista dei link in ingresso, noti un sito spammoso o poco affidabile, utilizza lo strumento disavow per poterlo bloccare agli occhi di Google. Accedi alla funzione con il tuo sito e compi tutti gli step necessari per rifiutare il link.

#Bonus: analizza periodicamente le tue prestazioni

È difficile capire se la tua strategia SEO sta funzionando se non analizzi periodicamente le tue prestazioni. E con “periodicamente” intendo almeno una volta alla settimana, per inciso.

Google mette a tua disposizione Analytics, che ti mostra esattamente tutto ciò di cui necessiti: una serie di dati concreti e di grafici reali per comprendere al meglio in che direzione stai andando. Per citare qualche esempio:

  • Il numero di visite organiche
  • Le pagine più apprezzate dai tuoi utenti
 
  • Le caratteristiche del pubblico che entra a contatto con il tuo sito.

Potrai sfruttare tutte le informazioni che ti fornisce Google per comprendere quali pagine catturano maggiormente l’attenzione e adeguare il tuo sito di conseguenza. Proprio per tutti i dati che offre, non è facile utilizzare Analytics: ti consiglio di cominciare già da ora a maneggiarlo per riuscire a padroneggiarlo ottimamente nel corso del tempo.

In conclusione

Non è facile imparare SEO online (ma neanche sui libri o nella pratica!). Si tratta di una strategia parecchio complessa, anche perché fa riferimento a regole mai scritte e algoritmi che vengono aggiornati in continuazione.

In questo articolo hai potuto toccare con mano le principali tecniche di SEO per il tuo sito o il tuo blog.

Desideri approfondire l’argomento o hai ancora qualche incertezza? Nessun problema! Siamo qui per questo! Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

Stefano Robbi

Stefano Robbi

C.E.O. di NetStrategy. Appassionato di digital marketing con forte propensione all’analisi quantitativa dei dati, ha dato vita al cuore digitale di NetStrategy® nel lontano 2009. Alla passione e alle competenze maturate sul campo nell’ambito del search marketing, Stefano può accostare una formazione specifica di marketing strategico, acquisita nel M.Sc. in Marketing Management all’Università Bocconi e nella pregressa esperienza presso Microsoft Italia.

Raggiungi la prima posizione con NetStrategy