Nell’ottica di approfondire la differenza tra inbound e outbound marketing, è bene avere ben chiari i punti chiave di entrambe.
Outbound marketing
L’outbound marketing è una strategia di marketing “tradizionale”, nata ancora prima che il termine stesso di “marketing” fosse concepito. Per comprenderla potremmo usare l'esempio di un pescatore che lancia molteplici ami e aspetta che i pesci abbocchino. Come nel caso del pescatore, la strategia di outbound marketing prevede di lanciare un messaggio ad un ampio numero di persone cercando di suscitare più interesse possibile. I mezzi attraverso i quali l’outbound marketing opera sono principalmente la televisione, la radio, i volantini, gli annunci all’interno dei giornali: 10 secondi di pubblicità in prima serata su Canale 5, uno spot su Radio RCS, un foglio patinato consegnato mentre passeggi in città o uno spazio dedicato alla tua azienda sul giornale locale sono la sintesi l’outbound marketing. Ciò che caratterizza questa strategia è il fatto d'interrompe l’attività che il consumatore sta svolgendo: lo spot sospende la visione di un film, così come l’annuncio sul giornale ferma la lettura degli articoli.
Inbound marketing
L’inbound marketing nasce ufficialmente nel 2007, grazie all’azienda statunitense HubSpot, che analizzò e studiò una strategia completamente innovativa per attirare nuovi clienti senza risultare troppo invasiva. In America come in ogni altra parte del mondo, il consumatore iniziava a risultare infastidito dai numerosi spot pubblicitari inseriti in un programma o dalle cosiddette “chiamate a freddo” da parte dei call center. HubSpot ha studiato un modo per rendere meno invasivo il marketing e renderlo più utile alla clientela. Lo scopo ultimo dell’inbound marketing, infatti, non è quello di trovare in un pubblico ampio il consumatore giusto, bensì quello di riuscire a raggiungere, dopo un lungo processo, la fidelizzazione del cliente. La strategia di inbound marketing inizia con la creazione di un sito che sappia non solo essere bello graficamente, ma anche utile per garantire la conversione di un visitatore in potenziale cliente e, successivamente, in cliente. È possibile arrivare a questo proposito solo se si studia a fondo il Buyer Persona, ossia il prototipo di cliente ideale dell’azienda. Se sei interessato ad approfondire l’argomento, puoi trovare maggiori informazioni in questi articoli: