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22.06.23

SEO significato: definizione, strategie, tecniche ed errori

SEO

L’acronimo SEO sta per “Search Engine Optimization”. Questo termine comprende tutte quelle tecniche che hanno come obiettivo accrescere la quantità e la qualità del traffico ad un sito web per mezzo dei risultati organici sui motori di ricerca. Che lo si voglia o meno, Google ha rivoluzionato il mondo. Se fino a qualche anno fa era usuale avere nella libreria di casa una voluminosa enciclopedia e un atlante da sfogliare in caso di necessità, oggi possiamo chiedere informazioni direttamente a Google. E lo facciamo spesso: coloro che hanno accesso ad Internet utilizzano il motore di ricerca almeno una volta al giorno.SEO significato 1 Se fino a qualche anno fa era usuale ricevere, nei primi giorni dell’anno, un’enorme rubrica telefonica aggiornata, oggi per cercare un numero di telefono o un indirizzo e-mail utilizziamo Google, risparmiando tempo e spazio.SEO significato 2 Se fino a qualche anno fa era usuale cercare parole e sinonimi su dizionari veramente corposi, immancabili nella stanza di ogni studente, oggi interpelliamo Google per scegliere la giusta parola da usare in un testo o in un’e-mail.SEO significato 3 È a Google che ci si affida per soddisfare ogni dubbio. O per essere la risposta ai dubbi degli altri. È proprio questo l’obiettivo della SEO: accrescere la visibilità di un sito web sui motori di ricerca per fare in modo che risponda alle domande dell’utente, sia egli un interessato all’argomento o il potenziale cliente di un’azienda.

Da anni NetStrategy realizza ed applica strategie SEO per condurre i siti di aziende inserite in settori diversificati verso la #1 posizione organica sui motori di ricerca. Ecco qualche esempio di ciò che siamo riusciti a fare con una pianificazione mirata, con tanta costanza e, soprattutto, pazienza:SEO significato 15

Cos’è la SEO?

Per esempio:NetStrategy ottiene la massima visibilità per la parola chiave “esempi strategie di marketing”. Si tratta di un risultato importante per il nostro business, perché il nostro core business è proprio il marketing. Nella definizione di SEO entrano in gioco 3 concetti principali. Analizziamoli assieme per capire meglio di cosa stiamo parlando:

  • Qualità. Uno degli obiettivi della SEO riguarda il portare al sito web utenti qualificati, ossia in linea con il target di riferimento della nostra impresa. Sarebbe inutile e dispendioso, infatti, cercare di posizionarsi sui motori di ricerca per parole chiave lontane dal nostro core business;
  • Quantità. Una volta strutturata la strategia attorno al nostro target di riferimento, cercheremo di posizionarci per molteplici parole chiave (o keyword) per riuscire ad incrementare il traffico qualificato che raggiunge il nostro sito;
  • Risultati organici. La SEO agisce su risultati “naturali”, che Google decide di posizionare senza alcun pagamento, come invece succede nelle campagne sponsorizzate. Nella seguente immagine potrai constatare la differenza tra i 2 tipi di risultati, organici (in verde) e a pagamento (rosso): La SEO può essere applicata in molteplici ambiti, dai siti di privati (per esempio, un blog di cucina o di libri) ai siti web aziendali. In quest’ultimo caso, si tratta di pianificare una strategia di web marketing che permetta all’impresa di raggiungere nuove opportunità commerciali (lead) a partire proprio dai motori di ricerca, strumenti utilizzati quotidianamente per cercare informazioni in merito a prodotti e servizi.
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Piccolo glossario della SEO

Quando si parla di SEO, molto spesso vengono utilizzati termini tecnici, che possono essere compresi con difficoltà da un neofita. In questo paragrafo vediamo il significato di alcune parole che troveremo nel corso dell’articolo e che potranno aiutarci ad entrare nel vivo della strategia:

  • Algoritmi: è il sistema che stabilisce il posizionamento (ranking) dei siti per determinate parole chiave. Vengono costantemente aggiornati dal motore di ricerca;
  • Backlink: è il link in ingresso, ossia quel collegamento ipertestuale che da un sito mira verso il nostro sito;
  • Crawler: è un programma di proprietà del motore di ricerca che analizza periodicamente le pagine di un sito per verificarne gli aggiornamenti ed inserire le nuove pagine all’interno del database;
  • Keyword density: è la percentuale che indica quante volte una parola chiave appare all’interno della pagina di un sito;
  • Link popularity: si tratta del numero totale di backlink che arriva ad un sito;
  • Meta tag: ci si riferisce a meta title e meta description, ossia quegli elementi che ogni pagina deve possedere per agevolare il processo di posizionamento del sito da parte del motore di ricerca;
  • On-site optimization: è l’insieme di tutte quelle tecniche SEO che vengono svolte all’interno del sito (per esempio, content marketing, inserimento di meta title e meta description nelle pagine e così via);
  • Off-site optimization: è l’insieme di tutte quelle tecniche SEO che vengono svolte al di fuori del sito (per esempio, link building, guest blogging e così via);
  • Penalizzazione: è la fase in cui il motore di ricerca si rende conto che un sito sta violando le istruzioni. In questo modo, si abbassa il ranking del sito sulla pagina dei risultati e diminuisce la sua visibilità online;
  • Posizionamento: viene definito anche “ranking”. È un valore che indica la posizione media delle pagine di un sito sui motori di ricerca per specifiche parole chiave;
  • Query: è la richiesta che un utente effettua per mezzo di un motore di ricerca. In pratica, s’intende il momento in cui il consumatore digita una parola chiave su Google e preme invio.
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Come funziona il motore di ricerca?

Pianificare una strategia SEO senza tenere conto del funzionamento del motore di ricerca significa brancolare nel buio: in questo modo si procede per inerzia e non si riescono ad affrontare eventuali problematiche o penalizzazioni. Il motore di ricerca – chiamato anche search engineè un software progettato per cercare e trovare informazioni sul web. I risultati di una ricerca vengono generalmente presentati sotto forma di un elenco ordinato, denominato SERP. Il funzionamento del motore di ricerca ruota attorno a 3 fasi principali: la scansione, l’indicizzazione e il posizionamento. Vediamoli nel dettaglio.

Scansione

Nel momento in cui viene messo online un nuovo sito web, il motore di ricerca invia i propri robot al suo interno. Essi vengono normalmente definiti “crawler” o “spider” e ispezionano ogni singola pagina per ottenere informazioni in merito al contenuto e, soprattutto, la posizione che meritano per determinate keyword. La scansione non viene effettuata solamente dopo il go-live del sito, ma periodicamente: il nostro sito è costantemente sotto gli occhi del motore di ricerca.

Indicizzazione

Se il nostro sito web è nuovo di zecca, è difficile che ottenga un posizionamento nell’immediato: dopo la scansione, infatti, arriva l’indicizzazione. È la fase in cui le pagine del nostro sito web vengono inserite all’interno del database del motore di ricerca. Per verificare quali e quante pagine del nostro sito web hanno subìto un processo di indicizzazione, possiamo digitare “site:[ www.example.com]” su Google:

Posizionamento

Può capitare che le pagine del nostro sito siano indicizzate ma che non appaiano nella SERP. Che cosa succede in questi casi?

Purtroppo, il motore di ricerca non valuta “meritevoli” i contenuti al suo interno e quindi decide di inserirle dalla seconda pagina in poi. In questo caso, le nostre pagine sono pressoché invisibili, in quanto l’utente generalmente non va oltre i primi 10 risultati della SERP.

Perché accade ciò? Il motore di ricerca basa il posizionamento sull’utente, che deve trovare all’interno del nostro sito la risposta ai suoi quesiti e addirittura di più. Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza di ricoprire la #1 posizione superando i nostri competitor.

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Le principali tecniche SEO

La SEO è una disciplina estremamente complessa, che si compone di tecniche in continua evoluzione. Infatti, molto spesso il motore di ricerca cambia repentinamente il peso dei singoli algoritmi, cercando di adattarli meglio all’esigenza dell’utente. Ciò, ovviamente, sconvolge il lavoro del SEO Specialist, che deve adattare periodicamente le proprie strategie ai cambiamenti del motore di ricerca. Esistono comunque delle tecniche di base da applicare in ottica SEO. Vediamole insieme.

User Experience

Il punto di partenza della SEO è sempre la soddisfazione dell’utente: difficilmente il nostro sito riuscirà ad ottenere ranking se non offriamo una buona esperienza a chi utilizza il motore di ricerca. In questo caso parliamo per l’appunto di User Experience. Alcuni punti da tenere in considerazione a proposito della User Experience sono:

  • Sito web intuitivo e facilmente navigabile. Difficilmente un visitatore deciderà di rimanere a lungo all’interno del nostro sito se questo risulta confusionario. Proviamo a pensare agli e-commerce che possiedono migliaia di prodotti: è necessario collocarli all’interno di categorie comprensibili all’utente fin da una rapida occhiata per non perdere la sua attenzione;
  • Velocità di caricamento. Un utente che deve attendere un bel po’ prima che ogni pagina si apra è già un utente perso: il livello di pazienza di chi naviga online online è molto basso. Per questo motivo, cerchiamo di realizzare un portale web che presenti prestazioni elevate anche quando le pagine, i prodotti e i contenuti multimediali sono molti;
  • Visualizzazione da dispositivi mobili. Negli ultimi anni, sempre più spesso l’utente naviga sul web per mezzo di smartphone e tablet. Per questo dovremo fare in modo che il nostro sito sia mobile-friendly, visualizzabile ottimamente anche dai dispositivi mobili, senza dover zoomare o restringere gli elementi presenti pagine.

Analisi e utilizzo delle keyword

Una delle fasi più importanti ed interessanti della SEO riguarda la selezione delle keyword per le quali posizionare il nostro sito. Le parole chiave prescelte, infatti, non sono mai casuali: per rivelarsi davvero efficaci all’obiettivo di migliorare il posizionamento devono rispettare determinati requisiti. Per scegliere le keyword è necessario utilizzare tool specifici. Uno di questi può essere lo strumento di pianificazione delle parole chiave messo a disposizione gratuitamente da Google Ads. Come funziona? Proviamo a digitare una papabile keyword al suo interno:SEO significato 8 Google ci mostra il volume di ricerca medio mensile (un valore che indica quanti utenti ricercano mediamente la parola chiave che abbiamo selezionato), il livello di concorrenza (alta, bassa o media) e alcuni altri suggerimenti. Già da qui possiamo comprendere quali sono i punti su cui concentrarsi per la ricerca della parola chiave perfetta:

  • Volume di ricerca: la keyword dev’essere ricercata dall’utente. Sarebbe inutile ottenere la #1 posizione per una parola chiave che però non viene utilizzata;
  • Livello di concorrenza: tentare di raggiungere un ranking elevato per parole chiave per le quali sono già posizionati tantissimi risultati può rappresentare uno sforzo immane. In genere, è bene optare per quelle keyword che presentano un volume di concorrenza inferiore ai 500.000 risultati; SEO significato 9
  • Pertinenza. La keyword dev’essere strettamente correlata a ciò di cui si occupa il nostro sito, per non creare confusione all’utente e al motore di ricerca. Con la nascita e l’utilizzo sempre più frequente dei sistemi di riconoscimento vocale (Google, Siri, Cortana,…), si è diffusa l’abitudine di utilizzare keyword più lunghe e specifiche. Questo perché l’utente non si rapporta più con il motore di ricerca come faceva in passato, utilizzando parole chiave molto stringate, bensì keyword più colloquiali.

In entrambi i casi il risultato è lo stesso. Nel primo caso, però, l’utente utilizza un linguaggio più schematico e sintetico. Nel secondo caso pone una domanda diretta al motore di ricerca, esattamente come se si stesse interfacciando con un’altra persona.

Questa tendenza degli ultimi anni ha portato all’utilizzo sempre più incessante di long-tail keyword, ossia parole chiave dalla “lunga coda”, che sono composte da almeno 4 elementi. Di conseguenza, non sceglieremo più “maglia gialla”, bensì “maglia gialla a maniche corte”. La parola chiave funge da indicatore per il motore di ricerca: se utilizzata in modo adeguato e nei posti giusti, aiuta i crawler a comprendere i contenuti delle pagine del nostro sito e, quindi, a sapere come posizionarli.

Per farlo, devono essere inserite:

Link Building

Gli algoritmi dei motori di ricerca pongono molta attenzione nei confronti dell’autorevolezza di un sito. Ciò significa che è necessario anche che qualcuno “parli” bene del nostro sito per ottenere credibilità agli occhi di Google.

È proprio con questo obiettivo che nasce la “link building”, una strategia di ottimizzazione off-site che prevede la pianificazione di azioni mirate al raggiungimento di nuovi backlink. Con questo termine intendiamo un collegamento ipertestuale che punta alle pagine del nostro sito, permettendoci di ottenere visibilità anche da un altro canale e di renderci “referenziati” al motore di ricerca. Anche in questo caso vigono regole da rispettare per far sì che questa strategia porti valore – e non danno – al nostro sito.

Per esempio, è necessario che il sito da cui arriva il link sia ottimizzato per i motori di ricerca. Se ci facciamo linkare da un sito che ha una pessima reputazione agli occhi di Google (per esempio, è stato penalizzato), non otterremo alcun giovamento. Ancora, è fondamentale che il sito da cui arriva il backlink sia pertinente all’argomento chiave del nostro portale web. Proviamo ad immaginare, infatti, di realizzare bambole di ceramica e di ottenere link in ingresso da un sito che si occupa di tagliaerba. Questo processo potrebbe essere visto con sospetto da Google.

Queste sono solo alcune delle numerose regole su cui si basa la link building. Se desideri approfondire l’argomento e dare il via ad una strategia efficace per l’ottenimento di nuovi link in ingresso, puoi consultare la nostra guida “backlink SEO: la guida definitiva del 2019 sui link in entrata”.

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Gli errori SEO da non commettere

La SEO può rivelarsi un’arma a doppio taglio qualora la strategia venga “manomessa” nella speranza di ottenere risultati nell’immediato. Nel lungo periodo, prendere scorciatoie o commettere errori può essere deleterio: una penalizzazione da motori di ricerca causa la perdita costante di ranking, fino ad annullare ogni risultato raggiunto con fatica e sudore. Abbiamo raccolto nei seguenti paragrafi i principali errori commessi nell’ambito della SEO.

Struttura povera di link interni

Oltre alla link building per l’ottenimento di link in ingresso (backlink), esiste una strategia simile da applicare però on-site. Si tratta della costruzione di una struttura che permetta di collegare più pagine. Essa può portare molteplici benefit, tra cui:

  • Crea un percorso chiaro e semplice per l’utente, che in questo modo viene invogliato a rimanere più a lungo all’interno del sito e a conoscere meglio ciò che facciamo;
  • Diffonde autorevolezza e credibilità a pagine che altrimenti sarebbero difficili da trovare;
  • Comunica la struttura del sito ai crawler del motore di ricerca, rendendo più veloce e facile il processo di scansione, indicizzazione e posizionamento delle pagine. Per tutti questi motivi, non pianificare un’architettura del sito basata sui link può comportare una diminuzione della durata di permanenza media del visitatore, elemento che Google tiene in considerazione per definire il ranking. Inoltre, in questo modo risulta difficile determinare una strategia che presenti pagine legate da un filo conduttore. Negli ultimi anni la cosiddetta “topic cluster strategy” sta ottenendo sempre maggior successo tra le file della SEO. Si tratta di realizzare una strategia che ruoti attorno a:
  • Pillar page, una pagina che descrive in modo generico il main topic (per esempio, le strategie di marketing);
  • Cluster content, articoli o pagine che approfondiscono una branca specifica dell’argomento (per esempio, le strategie di web marketing, le strategie di marketing offline e così via). In questo modo ogni pagina risulta visibile ai motori di ricerca e all’utente, il quale può approfondire, step by step, gli argomenti che trattiamo nel nostro sito.

Comprare i backlink

Fino a qualche anno fa era usuale comprare backlink o inserire il sito all’interno di directory online (portali web che ospitano elenchi di siti) per ottenere un maggior numero di link in ingresso. Il motore di ricerca non era ancora così evoluto da riuscire a comprendere quando il collegamento ipertestuale era “fasullo”.

Successivamente, c’è stata una svolta. Con l’aggiornamento di Google Penguin, il motore di ricerca ha iniziato a concentrarsi sulla link building in modo incisivo. Per questo, oggi l’acquisizione di link falsi o poco raccomandabili è divenuta una delle maggiori cause della penalizzazione del sito. È bene quindi evitare di cercare scorciatoie, focalizzandosi invece sui metodi utili per ottenere link in ingresso.

Ecco alcuni suggerimenti a riguardo:

  • Creare contenuti di qualità, che possano differenziare il nostro sito da quello dei competitor;
  • Parlare di novità nel nostro settore, argomenti che non sono mai stati trattati in precedenza e di cui siamo specialisti;
  • Dare il via ad un’attività di guest blogging, in cui partecipiamo come "ospiti" in blog affini al nostro.

Over Optimization

Con il termine “over optimization” s’intende la pratica di creare un numero eccessivo di miglioramenti per la SEO, tanto da rovinare la capacità del sito web di posizionarsi. L’esempio per eccellenza dell’over optimization è l’utilizzo intensivo delle keyword all’interno delle pagine. È ancora oggi abbastanza usuale trovare testi che presentano una keyword density estremamente elevata.

Il ragionamento che sta alla base di una strategia di questo tipo è elementare: più keyword inserisco all’interno delle pagine del mio sito, maggiori probabilità ho che Google si renda conto per quale parola chiave voglio posizionarmi.

Questo concetto cozza con la SEO per almeno 2 motivi:

  • Il motore di ricerca è così evoluto da riuscire a comprendere per quale keyword stiamo cercando di ottenere ranking nel nostro sito fin da pochissimi elementi (per esempio, meta title e meta description);
  • Il motore di ricerca valorizza i contenuti comprensibili all’utente: articoli e pagine in cui le parole chiave vengono inserite in modo spontaneo e naturale, senza esagerare. La punizione peggiore per chi viene accusato di essere colpevole di over optimization? La penalizzazione da Google Panda, aggiornamento algoritmico che si focalizza sulla qualità dei contenuti e sull’esperienza dell’utente a contatto con il sito web.
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In conclusione

Dietro al significato della SEO c’è una disciplina estremamente complessa, che vede il proprio focus in una strategia per l’acquisizione di autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca. Grazie a specifiche azioni on-site e off-site, si potrà raggiungere la #1 posizione nei risultati organici per parole chiave pertinenti, accrescendo il traffico qualificato al sito.

In questo articolo abbiamo visto i principali elementi che caratterizzano la SEO, nonché gli errori da non commettere per evitare di compromettere i risultati della strategia. Desideri approfondire l’argomento con uno dei SEO Specialist della nostra agenzia, o realizzare una pianificazione SEO per il tuo sito? Siamo qui per questo! Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

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