Google posiziona la pagina sbagliata del tuo sito? Ecco le soluzioni!

Come risolvere il problema?

In che modo puoi far capire a Google qual è la pagina che vuoi ottenga ranking e venga visualizzata da una molteplicità di utenti?

Dopo molteplici sforzi, sia di tempo che di denaro, hai finalmente raggiunto il risultato tanto agognato: la prima pagina nei risultati dei motori di ricerca. Tutto sembra sorriderti e all’orizzonte non appaiono nuvoloni scuri, ma è solo questione di attimi, perché subito ti accorgi che la pagina del tuo sito che è stata posizionata per una determinata parola chiave è sbagliata! Si tratta di uno degli avvenimenti più frustranti per chi si addentra al mondo della SEO, che lo costringe a fare un violento dietrofront.

In questo articolo decifreremo quali potrebbero essere le cause del fatto che Google ha posizionato la pagina sbagliata del tuo sito e scopriremo delle soluzioni per risolvere il problema prima di subito. Sei pronto? Andiamo!

Contenuti in breve:

Cosa succede quando Google posiziona la pagina sbagliata del tuo sito?

Per chi si occupa in modo serio di SEO, scoprire che Google ha preso la pagina sbagliata del sito e l’ha posizionata di gran lunga meglio di quella desiderata è una bella batosta. Questo perché, oltre a mettere in discussione l’intera strategia di indicizzazione e ottimizzazione SEO sviluppata fino a quel momento, può provocare anche seri danni al sito. Una delle conseguenze principali, infatti, è la diminuzione dei clic e del traffico. Prova a pensare di cercare sul motore di ricerca un braccialetto in argento da regalare alla tua fidanzata e di trovarti di fronte ad un paio di occhiali da sole: sicuramente, non saresti soddisfatto del risultato e, di conseguenza, spegneresti il computer e decideresti di andare a cercare il braccialetto nella “vita reale”. Ecco, questo è proprio ciò che succede quando Google posiziona in modo positivo la pagina sbagliata del tuo sito: non importa se la soluzione che appare è altrettanto ottima, se non è ciò che, effettivamente, desideravi ricevere. Per fare un esempio, è come se l’utente che cercava la cioccolata, si trovasse di fronte ad un risultato inerente al miele che, anche se altrettanto buono e gustoso, non è pertinente a ciò che desiderava. Per questo motivo, non entra sul sito e “vola” su altri risultati, proposti dai tuoi competitor.

Un’altra conseguenza del motore di ricerca che posiziona la pagina sbagliata del tuo sito è l’aumento esponenziale della frequenza di rimbalzo: chi entra nella tua piattaforma, convinto che troverà un braccialetto d’argento, si trova di fronte agli occhiali da sole. Di conseguenza, fuggirà alla velocità della luce! Non vuole, infatti, perdere tempo in un oggetto che, per il momento, non gli interessa.

Infine, Google intuisce che, forse, qualcosa non va nel risultato che ha posizionato nella SERP (Search Engine Results Page, pagina dei risultati del motore di ricerca): si accorge, infatti, dell’aumento della frequenza di rimbalzo e di un tasso di clic molto basso. Si tratta di valori negativi, che indicano che il risultato non rende soddisfatto l’utente. Di conseguenza, Google decide di abbassare il posizionamento del tuo sito, convinto che tu lo stia, in qualche modo, raggirando. Ricorda, infatti, che il motore di ricerca, per quanto “intelligente” possa essere, risponde a determinati algoritmi e, quindi, devi saperli rispettare per poter ottenere buoni risultati.

Come in tutte le situazioni della vita, puoi decidere di guardare anche a questa semi catastrofe con un occhio positivo: se una pagina del tuo sito risulta ben posizionata, vuol dire che il modo che stai utilizzando per fare SEO sta dando i suoi primi frutti. Di conseguenza, sarà sufficiente capire cos’è andato storto per trovare la soluzione giusta e posizionare, finalmente, la pagina desiderata. Un procedimento più facile a dirsi che a farsi, sicuramente. Ma se seguirai, passo dopo passo, questa guida, ti sembrerà più semplice correggere il tiro e alla fine ti sentirai sollevato.

Prima di proseguire nella lettura, nel caso volessi approfondire il complicato mondo che ruota attorno alla SEO e capire fin da subito cosa potresti aver sbagliato o tralasciato, ti consiglio di leggere i seguenti articoli:

Hai già qualche domanda?

Prosegui la lettura. Ma se non vedi l’ora di chiacchierare con noi, raccontaci qual è il tuo progetto.

#1 Diagnosticare il problema

La prima cosa da fare quando ci si accorge che Google ha posizionato la pagina sbagliata sulla SERP, è quella di diagnosticare il problema, ossia di chiedersi: cosa sta succedendo? Si tratta di fare una “radiografia” e di capire cos’è che causa il tuo mal di pancia. A questo punto ti troverai probabilmente di fronte ad uno scenario ben specifico, come:

  • Il posizionamento in prima pagina di una versione vecchia e non aggiornata della tua homepage;
  • Un’offerta che hai realizzato anni e anni fa presenta un ranking più elevato rispetto ad un’offerta nuova, aggiornata, di una qualità migliore rispetto a quella attuale, che si trova in terza pagina;
  • Pagine che non hai necessità di vedere posizionate (per esempio, quella relativa alla privacy e ai cookie) si ritrovano in prima pagina.

Queste sono solo 3 delle numerose problematiche che puoi riscontrare. Dopo aver diagnosticato il problema, proprio come accade quando non ci si sente bene e si va all’ospedale, si ricercano i fattori che potrebbero aver causato confusione negli algoritmi di Google. Innanzitutto, prova a chiederti: hai una pagina che potrebbe risultare più efficace e specifica per l’argomento per la quale la pagina sbagliata ha raggiunto un ranking elevato? Se la risposta è no, ciò su cui dovrai agire è presto detto: realizzare una pagina che sia ottimizzata per le parole chiave giuste per la tua azienda, ricca di contenuti, aggiornata in modo costante e con immagini ottimizzate. Se, invece, hai già pronta sul sito un’altra pagina che vorresti prendesse il posto della pagina che ha posizionato Google, devi capire cosa non funziona in questa: è poco efficace e attraente per l’utente? Quanto tempo i visitatori trascorrono all’interno di questa pagina? A livello più tecnico, è opportuno chiedersi: la pagina presenta contenuti duplicati e, di conseguenza, viene penalizzata dal motore di ricerca? Il contenuto è ottimizzato per keyword specifiche e presenta testi ricchi di queste per far capire a Google di cosa stai parlando al suo interno? Ancora: ti sei assicurato che la pagina non risulti bloccata su robots.txt e, quindi, invisibile al motore di ricerca al momento della scansione? Queste sono alcune delle questioni su cui devi riflettere quando ti trovi di fronte al fatto che Google ha posizionato la pagina sbagliata del tuo sito.   

È importante capire perché il tuo processo SEO sia inciampato in questo modo e diagnosticare appieno il problema: solo scoprendo cos’è andato storto, si può trovare la soluzione ideale per correggere il tiro e portare nei primi risultati della SERP la pagina pertinente. Ricorda che l’obiettivo dei motori di ricerca è quello di offrire all’utente il miglior risultato, ossia elevare al massimo il suo livello di soddisfazione e rispondere appieno al suo quesito. Se, quindi, Google ritiene che una pagina del tuo sito meriti un posizionamento più elevato rispetto ad un’altra, vuol dire che è presente un problema di fondo. È solo dopo essere arrivati a questa consapevolezza e aver ottenuto una panoramica completa di ciò che può aver causato questa confusione, che si può aggiustare tutto.

Rivedere i contenuti

Dopo aver diagnosticato il problema, ti sei reso conto che ciò che può averlo causato riguarda i contenuti, che dal punto di vista dell’ottimizzazione SEO risultano di scarsa qualità. Realizzare una pagina sul sito, come ben saprai, non è facile come può sembrare: non basta, infatti, scrivere un breve testo su Word e incollarlo nella tua piattaforma online per avere la coscienza a posto. L’attività di Content Marketing è molto di più. Come abbiamo già detto, i motori di ricerca funzionano attraverso algoritmi specifici: è in base a questi che una pagina ottiene visibilità o rimane nell’ombra. Tieni conto che, per quanto intelligenti possano essere, Google e co. non sono persone e non possono intuire a prima vista il contenuto della tua pagina. Ciò vuol dire che se gestisci un negozio e-commerce che vende occhiali da sole, il motore di ricerca, tramite il contenuto testuale e non delle tue pagine, deve capire quale è dedicata agli occhiali da sole con lenti a goccia, quali agli occhiali da sole con lente quadrata e così via. Non è facile ed è per questo che il problema dei contenuti riguarda molti e-commerce e molti siti vetrina.

Come fare, allora, per posizionare al meglio la pagina giusta e permetterle di rubare il posto a quella sbagliata? Il primo passo in quest’ottica è quello di ricercare le keyword specifiche per la pagina di cui vuoi realizzare un ranking elevato: lo puoi facilmente fare tramite Ubersuggest, che per ogni parola chiave ti chiarisce il volume di ricerca, ossia quanti utenti nell’arco di un mese svolgono una ricerca con quella. In questo modo, potrai capire qual è la keyword che ti permetterà di essere trovato da un numero più elevato di utenti: si tratta di un elemento fondamentale, che dovrai inserire nel titolo e nel sottotitolo. Non solo, cerca di far trasparire la parola chiave anche nelle prime 100-200 parole del testo. Ovviamente, le keyword devono essere perfettamente pertinenti a ciò che presenti al suo interno. Non puoi pensare di posizionare il tuo testo per la cioccolata perché ha un volume di ricerca altissimo e poi parlare, al suo interno, di miele: otterresti solo utenti non qualificati, che uscirebbero a gambe levate non appena entrati sul tuo sito.

Anche le immagini svolgono un ruolo fondamentale nell’ottica di ottimizzare la pagina giusta sui motori di ricerca: per questo, quando decidi di inserirle, presta attenzione ad avere una descrizione e un nome specifico con la keyword. In questo modo, Google riuscirà a capire che cosa rappresenta e a posizionarlo per la parola chiave giusta.

Infine, ricorda di aggiornare periodicamente i contenuti delle tue pagine: avere un sito continuamente rinnovato, oltre a permetterti di fare una figura migliore di fronte ai tuoi potenziali clienti, è un elemento a cui Google strizza l’occhiolino. Di conseguenza, ti consente di essere sempre sotto i riflettori.

#3 Sistemare Meta Title e Meta Description

Se hai constatato che il problema della pagina che vuoi posizionare riguarda Meta Title e Meta Description, ricorda che anche questi svolgono un ruolo importante per ottenere ranking e che, quindi, non è vantaggioso sottovalutarli. Che cosa sono, esattamente? In pratica, il Meta Title – o Title Tag – è, molto semplicemente, che il titoletto in blu che appare all’interno della SERP per ogni risultato:

La Meta Description, invece, come avrai intuito, è la breve descrizione del contenuto della pagina che si trova sotto il Meta Title:

Questi due elementi, se curati, presentano molteplici benefit: da un lato, permettono all’utente di capire fin dall’inizio se il contenuto della pagina può davvero essere la risposta al proprio problema. Dall’altro lato, Meta Title e Meta Description permettono ai motori di ricerca, ancora una volta, di posizionare per una determinata keyword la pagina esatta. Per questo motivo, è importante svolgere l’atto di ricontrollare se Meta Title e Meta Description della pagina che vuoi posizionare a discapito di quella sbagliata, risultano efficaci alla causa.

Di seguito troviamo alcune regole principali a riguardo:

  • Per il Meta Title, ricorda di non oltrepassare i 60 caratterievita di utilizzare il BLOC MAIUSC (intimorisce l’utente!) e inserisci la parola chiave per la quale vuoi posizionare la pagina nella prima parte del titolo.
  • Per le Meta Description, il limite massimo di caratteri è di circa 160.

Ricorda, per entrambi gli elementi, di evitare di utilizzare testi duplicati: anche se due pagine risultano molto simili nei contenuti, punta tutto sulle loro differenze e non “riciclare” Meta Title e Meta Description.

#4 Controllare link interni ed esterni

I link interni e i link esterni di un sito sono importanti per molteplici ragioni: i primi, infatti, permettono all’utente di spostarsi da una parte e l’altra della piattaforma e, quindi, ti consentono di aumentare la durata della loro permanenza. Non solo. Permettono ai motori di ricerca di scovare ogni singola pagina del tuo sito e di capirne la struttura. I link esterni, o backlink, ti permettono di acquisire una maggiore autorità e credibilità davanti agli occhi di Google: maggiori sono i link in ingresso, maggiori saranno le probabilità di essere posizionati nella prima pagina del motore di ricerca. Prova a pensare, infatti, all’impennata di traffico che potrebbe caratterizzare il tuo sito se ottenesse un link da una piattaforma autorevole e perfettamente pertinente al tuo contesto!

Ora, sulla base di ciò che abbiamo appena detto, controlla se la tua pagina aggiornata presenta un numero maggiore sia di link interni sia di link esterni rispetto a quella che Google ha posizionato al suo posto. Puoi controllare in modo rapido grazie a Majestic SEO, uno dei tool più efficaci per l’analisi dei link. Oltre a darti il numero preciso di link in ingresso che hai, te ne valuta anche l’affidabilità, altro elemento importante per comprendere se la tua strategia di backlink risulta o meno efficace. Facciamo un esempio. Prova a pensare di gestire un e-commerce che vende utensili da cucina e di ricevere un link in ingresso da un sito che vende abiti da sposa: potrebbe davvero risultati utile alla causa di aumentare la credibilità nei confronti di Google o manderebbe il motore di ricerca in confusione? Quando impronti la tua strategia di backlink, devi prestare attenzione principalmente alla pertinenza, parola chiave di quest’attività: se vendi utensili da cucina, cerca “gemellaggi” o collaborazioni con siti che operano in questo senso, meglio se riescono a portare un grande afflusso di utenti, per esempio giallozafferano!

Per quanto riguarda, invece, i link interni, prova ad immaginarli come al sistema circolatorio del corpo umano: ecco, i link interni risultano tanto importanti per la salute del tuo sito web quanto le vene lo sono per il tuo corpo. A questo proposito, pensa ad ogni pagina del tuo sito come ad un’isola a sé stante, che devi collegare tra loro tramite ponti ben costruiti e di qualità. Non puoi pensare, infatti, di rendere raggiungibile la tua isola con link fatti male, piazzati lì. Prima di tutto, perché Google non li considererebbe a livello di posizionamento e, quindi, l’intera strategia di link building non avrebbe senso. In secondo luogo, perché all’utente che sta leggendo un articolo sulla cioccolata non piace essere collegato ad un articolo che parla di come dimagrire, per fare un esempio banale ma incisivo. Cerca, quindi, di realizzare link autorevoli ed efficienti per poter collegare nel migliore dei modi la tua pagina alle altre presenti nel sito.

#5 Redirect 301

Nel caso avessi spostato in tempi recenti il tuo sito da una piattaforma all’altra e la tua vecchia pagina risultasse posizionata in modo migliore rispetto di quella attuale e aggiornata, devi prendere in considerazione i redirect 301: si tratta di una serie di reindirizzamenti fondamentali agli occhi dei motori di ricerca. In pratica, con questa mossa stai ufficialmente dicendo a Google: “Ehi! Da oggi in poi la pagina dedicata agli occhiali da sole a goccia li trovi al seguente url e non più a quello di prima!”. Di conseguenza, il motore di ricerca cancellerà dal proprio database l’url precedente e posizionerà l’url attuale.

Ma cos’è, esattamente, il redirect 301? Si tratta di un codice di stato HTML, che permette di gestire in modo permanente la redirezione di una pagina. Nonostante ciò che si potrebbe pensare, il redirect 301 viene utilizzato molto spesso: per esempio, quando si passa da un dominio all’altro; quando si decide di modificare il nome di un file all’interno del sito; quando si cancella completamente una pagina dal sito e, alla sua apertura, l’utente trova il fastidiosissimo “error 404”. Il beneficio più grande che ci entra in tasca dal reindirizzamento della pagina è che il motore di ricerca passa quasi tutta l’autorità di quella precedente a quella aggiornata: in pratica, non perdi il tuo posizionamento e, di conseguenza, tutto rimane invariato nel tuo processo di SEO.

Se ti sei reso conto che probabilmente non hai ancora redirezionato le pagine del tuo vecchio sito con quelle nuove o che, comunque, la pagina sbagliata è ancora in stallo, procedi con il redirect 301. Come fare? Con WordPress questo processo è facilissimo da effettuare: ti basta installare sulla piattaforma il plugin “Simple 301 redirect”, con il quale potrai gestire l’intero processo. Un po’ più complicata risulta la situazione se non hai una piattaforma WordPress, ma non ti preoccupare, non è niente di impossibile: puoi accedere con un programma FTP al server dove è presente il tuo sito e modificare direttamente da lì il file. Esistono, infine, specifici codici HTML da inserire all’interno del codice PHP della pagina che desideri reindirizzare.

Ricorda, infine, che il processo di redirect 301 funziona ottimamente solo nei casi in cui il contenuto della pagina d’origine e quello della pagina di destinazione siano esattamente gli stessi. In pratica, se hai una pagina in prima posizione e vuoi che un’altra pagina raggiunga quel traguardo, non puoi reindirizzarla alla prima, almeno che non abbiano lo stesso contenuto: se farai diversamente, Google se ne accorgerà in un battibaleno e ti farà cadere dalle stelle alle stalle, come si suol dire!

#6 "Declassa" la pagina sbagliata

Dopo aver capito quale fosse il problema e aver agito sulla pagina che si vuole posizionare in modo elevato, ora non resta che chiedersi: cosa ne faccio, della pagina sbagliata? Sarebbe, infatti, inutile mantenerla com’è: rischieresti di perdere autorità e altro traffico e avresti perso tempo inutilmente cercando di aggiustare la pagina corretta. Ora, starò per dire una cosa che va contro ogni teorico principio di SEO e che fa male anche solo da pensare, ma è importante in questo contesto: non ci resta che “declassare” la pagina sbagliata. In pratica, in questo momento dobbiamo fare il contrario di ciò di cui abbiamo parlato fino a questo momento, infliggendo una punizione alla pagina sbagliata: non è di certo bello, ma si deve fare.

Se il problema resta il fatto che questa pagina ha ottenuto un ranking elevato per la parola chiave di un’altra pagina, è giunta l’ora di modificare la keyword. Il contenuto, quindi, dev’essere rivisitato: cerca la vera differenza tra le due pagine e punta tutto su quello. Per fare un esempio, se entrambe le pagine presentano maglie rosse da acquistare, ma una è più improntata sulle camicie e l’altra sulle t-shirt, poni l’attenzione del motore di ricerca su questa differenza. Se entrambe le pagine sono posizionate per la keyword “maglia rossa”, modificala e fai in modo che una si riferisca a “camicia rossa” e l’altra a “t-shirt rossa”. Dopo aver modificato il contenuto testuale e la descrizione delle immagini, ricorda di cambiare anche Meta Title, Meta Description e url! In seguito, ricerca i link interni che portano a questa pagina e reindirizzali alla pagina che vuoi posizionare per quella determinata keyword, per farle ottenere maggior autorità e per farla trovare agli utenti in modo più semplice e veloce. Un po’ più complicato è il discorso dei backlink, in quanto non sei tu a poterli gestire in prima persona: in questo caso, ti consiglio di contattare direttamente chi ti ha linkato nel suo sito e annunciare che la pagina più pertinente potrebbe essere quella più aggiornata. In questo modo, più che penalizzare la pagina sbagliata, le darai “nuova vita”: probabilmente ci impiegherai un po’ prima di ottenere la posizione nella prima pagina dei risultati, ma potrai aumentare il ranking per due keyword diverse e avrai, di conseguenza, più possibilità di metterti in mostra.

Se, invece, desideri che la pagina non sia più visibile ai motori di ricerca, puoi eliminarla e reindirizzarla tramite redirect 301, come dicevamo in precedenza, oppure renderla invisibile agli “spider” di Google, modificando il file robots.txt: si tratta di un testo memorizzato della directory principale del sito e che serve per far capire ai motori di ricerca quali pagine del tuo sito vuoi indicizzare e, quindi, posizionare, e quali no.  

In tutto questo processo di declassazione della pagina sbagliata, ricorda che il tuo intento principale dev’essere sempre quello di offrire il miglior risultato agli utenti che entrano sul tuo sito. Per tornare all’esempio di prima, chiediti se, secondo te, qualcuno che cerca “maglia rossa” su Google si sentirà più attratto dalla camicia rossa o dalla t-shirt rossa. Solo a questo punto, puoi preponderare per un’opzione o per l’altra e, sulla base di queste, decidere come agire.

In conclusione

In questo articolo abbiamo trattato una problematica più comune di quello che può sembrare: quando Google decide di posizionare la pagina sbagliata del sito. Si tratta, come abbiamo visto, di un momento particolarmente frustrante per chi sta svolgendo un processo di ottimizzazione SEO, in quanto porta ad un decremento del traffico e ad un aumento della frequenza di rimbalzo. La prima cosa da fare in questi casi è riuscire a diagnosticare il problema e a comprenderne le cause. Da qui in poi, sulla base di ciò che emerge, si può cominciare ad agire sulla pagina che si vuole posizionare in modo migliore: si cerca la keyword per la quale si desidera ottenere il ranking e si crea tutt’attorno il contenuto ideale, con testo e immagini ottimizzati per la SEO. Si controllano, quindi, Meta Title e Meta Description e i link interni ed esterni, che devono essere pertinenti e di qualità. A questo punto, se ci si è spostati da una piattaforma online all’altra, è opportuno utilizzare i reindirizzamenti per fare in modo che Google smetta di posizionare la vecchia pagina e posizioni allo stesso modo la pagina nuova e aggiornata, che dovrà presentare il medesimo contenuto. Giunti fino a qui, è importante riuscire a posizionare per una parola chiave diversa la pagina posizionata in modo sbagliato, differenziandola da quella “nuova”. Se, invece, non la si vuole proprio posizionare, la si può bloccare agli occhi di Google mediante robots.txt.

L’obiettivo dell’intero processo di ottimizzazione SEO dev’essere quello di invogliare il visitatore a rimanere a lungo all’interno del sito, stuzzicando la sua curiosità con contenuti pertinenti, ben incastrati tra loro ed efficaci, spingendolo ad alzare la cornetta del telefono per mettersi in contatto con la tua attività! Tutto questo, ovviamente, passa dal posizionamento su Google di pagine corrette e adeguate al bisogno che l’utente vuole soddisfare: è per questo che devi portare a termine ogni soluzione possibile per evitare che il motore di ricerca posizioni in alto la pagina errata del tuo sito.

Anche per oggi è tutto. Se non ti senti pronto per affrontare questo percorso da solo e vuoi capire a fondo perché Google posiziona le pagine sbagliate del tuo sito, affidati ad un’Inbound Marketing Agency, che saprà analizzare la tua piattaforma e consigliarti le strategie migliori per risolvere il problema. Siamo qui per questo. Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto. 

Stefano Robbi

Stefano Robbi

C.E.O. di NetStrategy. Appassionato di digital marketing con forte propensione all’analisi quantitativa dei dati, ha dato vita al cuore digitale di NetStrategy® nel lontano 2009. Alla passione e alle competenze maturate sul campo nell’ambito del search marketing, Stefano può accostare una formazione specifica di marketing strategico, acquisita nel M.Sc. in Marketing Management all’Università Bocconi e nella pregressa esperienza presso Microsoft Italia.

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