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Building Future Together
25.01.23

Posizionamento sul motore di ricerca: come puoi migliorarlo?

SEO

Migliorare il posizionamento di un sito sul motore di ricerca è possibile: occorre attuare tutte quelle tecniche che fanno sì che le sue pagine, i suoi articoli e i suoi contenuti multimediali vengano considerati la migliore risposta alla ricerca effettuata dall'utente tramite Google.

1 - Perchè non accontentarsi di niente di meno della #1 posizione?

La risposta a questa domanda non sta tanto nelle proprie ambizioni personali, quanto nella possibilità di incrementare il CTR e, quindi, di ottenere nuove visite e nuovi potenziali clienti.

Il CTR (Click Through Rate) è il numero di clic su un risultato sulla SERP (Search Engine Results Page, la pagina dei risultati di ricerca) sul totale delle visualizzazioni che quello stesso risultato ha ottenuto. Si misura, infatti, dividendo il totale dei clic per il totale delle impressioni.

Per esempio. Siamo in #1 posizione su Google per la parola chiave “set di penne”. Il risultato viene visualizzato 100 volte; sono 65 gli utenti che vi cliccano. Il CTR sarà quindi pari a 65:100, ossia 0,65.

Backlinko, azienda americana, ha studiato ben 5.000.000 di risultati su Google per comprendere quanto la posizione influenzi i clic organici, ossia naturali. L’analisi ha condotto alle seguenti considerazioni:

  • Il primo risultato sulla SERP viene cliccato in media il 32% delle volte. Ciò significa che, per quanto ottima, la seconda posizione ci toglie il 32% di possibilità di acquisire nuovi visitatori;
  • Il passaggio dalla posizione 3 alla posizione 2 si traduce in un aumento significativo del CTR;
  • Il passaggio dalla posizione 10 alla posizione 9 non fa una differenza statisticamente significativa;
  • Il risultato alla posizione #1 presenta un CTR 10 volte maggiore rispetto al risultato in ultima posizione.

Immagine di backlinko.com

Ora focalizziamoci invece sulle abitudini di acquisto del consumatore del XXI secolo. Secondo un’indagine di mercato riportata da smartinsights.com e riferita al mese di giugno 2020:

  • L’81% degli intervistati, inseriti in una fascia d’età tra i 16 e i 64 anni, ha ricercato online prodotti o servizi da acquistare;
  • Il 90% degli intervistati ha visitato un e-commerce;
  • Il 74% ha acquistato almeno un prodotto online;
  • Il 52% ha acquistato online tramite smartphone.

I dati statistici riportati sopra mostrano chiaramente quanto sia importante aspirare sempre alla #1 posizione su Google: ciò ci permette di ottenere la massima visibilità di fronte alla vasta platea che oggigiorno utilizza i motori di ricerca per acquistare o ricercare informazioni relative a prodotti o servizi. Non essere presenti sui motori di ricerca o essere presenti in maniera sommaria rischia quindi di farci perdere innumerevoli opportunità di vendita.

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2 - Sai che esistono 2 modi per migliorare il posizionamento?

Quando si parla di posizionamento sul motore di ricerca, generalmente ci si riferisce alla SEO.

Il termine SEO (Search Engine Optimization, ottimizzazione per i motori di ricerca) comprende tutte quelle tecniche che hanno come obiettivo quello di rendere i contenuti del sito visibili su Google in maniera naturale.

Ciò significa che le pagine, gli articoli del blog, le immagini e i video vengono considerati autorevoli e credibili dal motore di ricerca; di conseguenza li posiziona al primo posto sulla SERP (Search Engine Results Page) per determinate parole chiave. Nel caso della SEO, non vi sono costi da sostenere, se non, eventualmente, l’investimento per il SEO Specialist o l’agenzia SEO che si occuperà di pianificare e attuare diverse tecniche per il miglioramento del posizionamento organico del sito.

Esiste un altro modo per essere visibili sui motori di ricerca: attivare campagne a pagamento su Google Ads. Questa strategia rientra nel cappello della SEM (Search Engine Marketing) e ha l’obiettivo di rendere il sito più visibile, “scavalcando” di fatto le posizioni organiche per mezzo di annunci pubblicitari. Nel caso delle campagne su Google, quindi, sarà necessario non solo investire sull’operato della figura del SEM Specialist, che si occupa di attivarle e ottimizzarle, ma anche destinare budget per il media buying, ossia per l’acquisto degli spazi pubblicitari.

Vediamo ora nel concreto un esempio di risultati organici e a pagamento. Cerchiamo su Google la parola chiave “set di penne”.

Con il colore rosso è stato segnalato l’annuncio a pagamento, evidenziato da Google per mezzo della parola “annuncio”. Con il colore verde, invece, possiamo notare i risultati organici, non a pagamento.

Nei prossimi paragrafi ci focalizzeremo sulla SEO, che è per eccellenza la modalità per ottenere posizionamento sul motore di ricerca. Se nel frattempo desideri approfondire la differenza tra SEO e SEM, non perderti l’articolo dedicato all’argomento.

Differenza tra SEO e SEM: perché è essenziale comprenderla per il bene della tua azienda.

3 - Sei davvero sicuro che Google veda i tuoi contenuti?

Se notiamo che i nostri contenuti non solo non appaiono in prima pagina, ma sembra proprio che non siano assolutamente presenti su Google, è probabile che presentino problematiche legate all’indicizzazione. Il motore di ricerca, infatti, funziona attraverso 3 fasi differenti:

  • Crawling. I crawler (o spider) di Google analizzano il sito e i suoi contenuti;
  • Indexing (o indicizzazione). I crawler immagazzinano e organizzano i contenuti che hanno rilevato durante la fase di analisi. Una volta che la pagina è indicizzata, appare nel database di Google e può finalmente essere posizionata sulla SERP;
  • Ranking (o posizionamento). I contenuti vengono associati a una o più parole chiave e posizionati sulla SERP in base alla loro qualità, rilevanza alla tematica e autorevolezza.

Prima di pensare al posizionamento SEO, quindi, è necessario fare in modo che i crawler del motore di ricerca possano visualizzare i nostri contenuti in modo semplice. Talvolta può capitare che siano presenti tag di blocco (per esempio, noindex) che non permettono agli spider di analizzare le pagine e di immetterle nel ricco database di Google. Per poter ottenere un posizionamento organico sarà necessario togliere il tag noindex.

Per saperne di più sul processo di indicizzazione, consulta ora la guida dedicata all’argomento.

Indicizzazione SEO: cos’è e come funziona?

4 - Quali fattori possono incidere sul posizionamento organico?

Il motore di ricerca funziona tramite algoritmi. Ogni algoritmo risponde a fattori specifici (per esempio, la lunghezza del testo, la presenza di link interni alla pagina e così via) più o meno rilevanti, che permettono a Google di comprendere come classificare i contenuti dei siti sulla SERP. Ma quali sono i fattori che il motore di ricerca considera prioritari in fase di posizionamento? Di seguito ne vediamo i principali.

Una solida struttura interna

L’obiettivo di Google è sempre quello di offrire il miglior risultato possibile all’utente. Nel caso in cui non trovasse la risposta alle sue ricerche sul motore di ricerca, è probabile che comincerebbe a rivolgersi ad altri canali. Di conseguenza, Google perderebbe non solo visibilità, ma anche il fatturato derivante da aziende e privati che decidono di attivare le campagne pubblicitarie sul motore di ricerca. Ecco, quindi, che nel momento in cui deve posizionare un contenuto, Google valuta anche la risposta che esso offre all’utente, basandosi anche sulla sua struttura interna.

  • Inserisci link all’interno delle tue pagine e dei tuoi articoli per consentire all’utente di approfondire l’argomento.
  • Organizza i tuoi contenuti secondo una struttura gerarchica: all’inizio le categorie che presentano informazioni generiche, poi le sottocategorie specifiche.
  • Realizza format di argomenti correlati: crea dapprima una pillar page, ossia una pagina principale molto generica, a cui saranno successivamente collegate pagine (cluster content) con argomenti specifici legati al main topic. In questo modo, l’utente troverà risposte di volta in volta più esaustive, seguendo un percorso ben delineato all’interno del sito.

Esempio pratico. Vogliamo realizzare una serie di articoli correlati alla keyword “set di penne”. Avremo quindi una pillar page – set di penne, appunto – a cui saranno collegati altri micro-argomenti: per esempio, quali colori scegliere quando si acquista un set di penne; quali tipologie di penne scegliere (stilografica, penna a sfera, penna a gel,…); quante penne scegliere (set da 4, set da 8, set da 10,…). In questo caso, tutte le pagine saranno inevitabilmente collegate l’una all’altra per mezzo di link interni e l’utente potrà approfondire step by step l’argomento principale, il set di penne.

Vuoi comprendere nel dettaglio come realizzare una struttura del sito intuitiva ed efficace lato utente e lato SEO? Ecco una guida all’alberatura del sito perfetta.

Alberatura sito web: come ottimizzarla step by step

Un corretto utilizzo delle parole chiave

Analizzare e scegliere le giuste keyword per il proprio sito è essenziale affinché la SEO funzioni e riesca a portare risultati concreti in termini di visite e nuovi potenziali clienti. Perché è così importante? Prima di tutto, permette alla nostra azienda di entrare in contatto con il giusto target di riferimento, ossia il proprio Buyer Persona. In secondo luogo, consente al motore di ricerca di comprendere il nostro core business e di posizionarci al meglio per parole chiave di nostro interesse. Ancora, l’analisi delle parole chiave ci permette di battere la concorrenza online. Per raggiungere tutti questi obiettivi è però necessario che le parole chiave rispondano a 3 criteri principali:

  • Elevato volume di ricerca (il numero medio di ricerche per quella keyword);
  • Basso livello di concorrenza (risultati già posizionati per quella keyword);
  • Pertinenza con il main topic del sito.

Attraverso strumenti come Google Keyword Planner o Ubersuggest è possibile individuare nuove parole chiave.

Una volta selezionate le keyword che presentano un volume di ricerca maggiore, potremo inserirle sul motore di ricerca per valutarne il livello di concorrenza.

È difficile stabilire con certezza quando la concorrenza sul motore di ricerca è troppo alta. In genere, infatti, i risultati già posizionati saranno tantissimi quando il mercato di riferimento è ampio; nel caso in cui vendessimo un prodotto di nicchia, probabilmente avremo maggior spazio su Google, ma al tempo stesso il volume di ricerca delle parole chiave sarà inferiore.

Sono state selezionate le parole chiave perfette per il nostro business. Cosa possiamo fare ora per utilizzarle al meglio?

  • Realizza contenuti ad hoc: pagine, articoli informativi, immagini e infografiche che riportano quella keyword, rispondendo esattamente alla richiesta dell’utente.
  • Inserisci le parole chiave nei tuoi testi in maniera spontanea e naturale. Non eccedere mai: il rischio è quello di incorrere nell’Over Optimization, la pratica di eseguire eccessive tecniche di miglioramento della SEO, che porta però all’effetto opposto.
  • Presta attenzione alla creazione di una struttura gerarchica all’interno della pagina: inserisci la parola chiave nel titolo principale (H1), poi prosegui con i sottotitoli in ordine di importanza (H2, H3, H4, paragrafo,…).
  • Scrivi meta title e meta description per ogni pagina del tuo sito: aiuterai Google a identificare la keyword per la quale vuoi ottenere ranking e riuscirai a connetterti meglio con l’utente.

Non eccedere oltre i 65 caratteri per il meta title.

Non eccedere oltre i 160 caratteri per la meta description.

Leggi ora la nostra guida dedicata alla scelta e all’utilizzo delle parole chiave per approfondire ulteriormente questo argomento così importante per ottenere un posizionamento sul motore di ricerca.

Gli aspetti tecnici del sito

Per poter essere considerato attendibile da Google, il nostro sito necessita di risultare perfettamente navigabile dall’utente, a prescindere dal dispositivo con cui si connette. Ecco perché gli aspetti tecnici del sito influenzano notevolmente il posizionamento sul motore di ricerca. Tra questi aspetti, i più importanti sono la velocità di caricamento e la visualizzazione da dispositivo mobile (smartphone o tablet).

Per quanto riguarda la velocità di caricamento, consultando PageSpeed Insights di Google è possibile verificare le performance delle pagine del sito sia da desktop che da mobile.

Nel caso in cui notassimo anomalie nella velocità di caricamento, potremmo intervenire per risolverle.

  • Struttura il tuo sito a partire da template leggeri e già ottimizzati per la SEO.
  • Scegli un hosting di qualità, con una memoria notevole per raccogliere tutti i tuoi contenuti.
  • Sii essenziale nelle immagini, nei testi e nei video: inserisci solamente ciò che porta veramente valore aggiunto ai tuoi contenuti. Ogni elemento, infatti, contribuisce ad appesantire il sito e influenza così la velocità di caricamento delle pagine.
  • Comprimi le immagini per ridurne il peso prima di caricarle sulla piattaforma.

E per quanto riguarda la visualizzazione da mobile? Negli ultimi anni, sono sempre di più gli utenti che utilizzano lo smartphone per navigare sul web, che si tratti di ricercare informazioni o di acquistare. Per questo, Google sta dando sempre maggiore importanza alla visualizzazione da mobile delle pagine. Ogni contenuto, infatti, dev’essere progettato per rispondere esattamente sia a chi si connette da PC fisso, sia da chi si connette da smartphone o tablet. L’utente non dev’essere costretto a zoomare e rimpicciolire immagini e scritte o a scrollare in orizzontale per poter leggere correttamente le pagine del sito. Il rischio è quello di perdere credibilità ai suoi occhi e a quelli di Google.

  • Adotta un template responsive, che permette di adattare i contenuti del sito alle molteplici risoluzioni degli schermi in circolazione.

A partire da marzo 2021, Google ha cominciato a dare sempre maggiore importanza all’indicizzazione dei contenuti da mobile. Scopri nella guida che segue tutto ciò che è necessario fare per soddisfare il cambiamento nei suoi algoritmi.

Mobile-only indexing: da marzo 2021 Google considererà solo il mobile.

Le referenze provenienti da altri siti

Google considera più attendibili quei domini che vengono “referenziati” da altri siti. Ciò accade per mezzo dei backlink, ossia link in ingresso. Ecco un esempio pratico.

La voce di Mantova, notiziario locale della provincia lombarda, ha parlato di NetStrategy in uno dei suoi articoli. Il sito https://www.netstrategy.it è stato linkato all’interno del testo. Google ha considerato questo contenuto una referenza nei confronti della nostra web agency.

Oltre a migliorare il posizionamento organico, ottenere link in ingresso accresce la popolarità del nostro sito sul web, mettendo in mostra il nostro marchio a nuovi potenziali clienti. Ecco il motivo per cui è così importante dare il via a una strategia che abbia come obiettivo quello di connettere i nostri contenuti con quelli di domini considerati attendibili da Google e dagli utenti. Sono quei domini che presentano le seguenti caratteristiche:

  • Sono ottimizzati per la SEO.
  • Sono attinenti al nostro core business.
  • Presentano un flusso costante di nuove visite.

Non è certamente facile ottenere link in ingresso, perché è un’attività che non dipende da noi in prima persona. Tuttavia, si possono eseguire specifiche tecniche per fare in modo che il nostro sito sia visibile e considerato di qualità da altri domini e che, quindi, questi decidano di parlarne nelle loro pagine o nei loro blog.

  • Dai il via al guest blogging: scrivi e pubblica contenuti di valore all’interno di siti terzi, che inseriranno nella biografia dell’autore il link al tuo sito.
  • Crea contenuti freschi, nuovi, ricchi di spunti interessanti e di dati statistici. Quanto più le tue pagine e i tuoi articoli presenteranno informazioni di valore, tanto più gli altri siti ti linkeranno ai loro utenti per approfondire un determinato argomento.
  • Individua nei domini da cui vuoi essere linkato eventuali link interrotti (link che mirano a siti o pagine non più esistenti). Contatta il gestore e offri i tuoi contenuti come valida alternativa a un errore 404, penalizzante per Google.

Queste sono solo alcune tecniche per ottenere backlink. Se vuoi approfondire come attuarle o ne desideri conoscere altre, segui la nostra guida dedicata all’argomento.

Backlink SEO: la guida definitiva per una strategia di successo.

In sintesi

1 Perchè non accontentarsi di niente di meno della #1 posizione?

  • Il primo risultato sulla SERP viene cliccato in media il 32% delle volte. Ciò significa che, per quanto ottima, la seconda posizione ci toglie il 32% di possibilità di acquisire nuovi visitatori;
  • Il passaggio dalla posizione 3 alla posizione 2 si traduce in un aumento significativo del CTR;
  • Il passaggio dalla posizione 10 alla posizione 9 non fa una differenza statisticamente significativa;
  • Il risultato alla posizione #1 presenta un CTR 10 volte maggiore rispetto al risultato in ultima posizione.

2 Sai che esistono 2 modi per migliorare il posizionamento?

  • SEO (Search Engine Optimization): tutte quelle tecniche che hanno come obiettivo quello di rendere i contenuti del sito visibili su Google in maniera naturale;
  • SEM (Search Engine Marketing): creazione di annunci pubblicitari sul motore di ricerca per migliorare nell'immediato la visibilità delle pagine del sito.

3 Sei davvero sicuro che google veda i tuoi contenuti?

Può capitare che siano presenti tag di blocco (per esempio, noindex) che non permettono agli spider di analizzare le pagine e di immetterle nel ricco database di Google. Per poter ottenere un posizionamento organico sarà necessario togliere il tag noindex.

4 Quali fattori possono incidere sul posizionamento organico?

  1. Una solida struttura interna;
  2. Un corretto utilizzo delle parole chiave;
  3. Gli aspetti tecnici del sito;
  4. Le referenze provenienti da altri siti.

Raggiungere la #1 posizione su Google ti dà la possibilità di incrementare il fatturato aziendale. Quando il tuo sito si trova in cima alla vetta per parole chiave inerenti al tuo core business, può essere trovato e visitato dal target giusto, che di conseguenza si metterà in contatto con la tua azienda per acquistare o ricevere informazioni. Nel medio o lungo periodo, ciò ti consentirà di migliorare la popolarità del marchio, che verrà associato a valori positivi condivisibili sul web.

Tutto questo processo è destinato a venire meno a mano a mano che i contenuti del sito scivolano in basso nella pagina dei risultati di ricerca: i tuoi competitor vengono visualizzati prima e, di conseguenza, riescono a portarti via una buona fetta di mercato. Ecco perché agire per migliorare il posizionamento sul motore di ricerca è fondamentale. In questa guida approfondiamo insieme, nella teoria e nella pratica, alcune tecniche per aspirare sempre alla #1 posizione su Google, quella in grado di fare la differenza sul web.

In conclusione

Migliorare il posizionamento sul motore di ricerca significa mettere in evidenza la propria azienda, con i suoi valori e i suoi prodotti e servizi, di fronte a tantissimi nuovi potenziali clienti che oggigiorno si affidano a Google per i loro acquisti. Per raggiungere questo risultato, è però necessario che il sito venga considerato attendibile dal motore di ricerca, divenendo di fatto la risposta migliore per l’utente che ricerca una parola chiave. Per farlo, è fondamentale attuare tecniche SEO che si sviluppano all’interno del sito stesso (on-site) o all’esterno, per mezzo dell’ottenimento di link in ingresso (tecniche off-site). Alla SEO è possibile affiancare anche la strategia di SEM: pianificando e attivando campagne pubblicitarie sui motori di ricerca, i contenuti del sito acquisiranno posizionamento e visibilità nell’immediato e, quindi, nuove visite e nuovi potenziali clienti. Tutto ciò permetterà di incrementare il fatturato e diffondere i valori del marchio, che sarà memorizzato e apprezzato dal proprio target di riferimento.

Desideri raggiungere la #1 posizione sui motori di ricerca? Necessiti di supporto nella pianificazione di una strategia ad hoc per la tua attività? Nessun problema! Siamo qui per questo! Clicca qui e parliamo di come far crescere il tuo progetto.

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